The Beekepeer – recensione dell’action movie con Jason Statham

Un buon film senza troppe pretese costruito attorno a un personaggio che valorizza le caratteristiche dell'attore inglese

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The Beekepeer – recensione dell’action movie con Jason Statham

Adam Clay (Jason Statham) si cura delle sue amate arnie, lavorando in una fattoria di proprietà di un’anziana signora. Questa viene truffata telefonicamente da una banda di pirati informatici che le svuotano i conti correnti, e si suicida.

Adam non la prende per niente bene, e decide di vendicare la sua padrona di casa, a suo dire l’unica persona nella sua vita che si è presa cura di lui.

Per i cattivi di turno si mette subito male, perché Adam è un BeeKeeper in pensione, ovverosia una macchina da guerra inarrestabile al servizio di una organizzazione segreta esterna al sistema istituzionale, creata per proteggerlo, anche dai suoi stessi governanti.

Comincia la mattanza, e i cadaveri non si contano, fino alla resa dei conti finale…

Jason Statham in The Beekeper


The Beekepeer: un buon film per gli amanti del genere

Il film ha una trama semplice e lineare, che può essere vista come una linea retta ideale che conduce il buon Adam dalla fattoria isolata della sua amata padrona di casa al centro del potere che ha concepito il sistema di truffe che ha colpito la sua anziana amica.

Qualsiasi ostacolo che gli si pari davanti viene semplicemente annichilito. Il nerboruto protagonista si guarda bene dall’usare la tecnologia o armi sofisticate, preferendo il sano corpo a corpo e l’utilizzo dei più svariati oggetti come armi improprie per mettere al tappeto l’avversario.

Da questo punto di vista il classico dualismo natura-cultura viene esaltato fino all’inverosimile: i cattivi di turno sono dei truffatori informatici dotati di attrezzature sofisticatissime, e vivono in grattacieli metropolitani hi-tech, mentre il possente ma romantico Adam si gode i tramonti in aperta campagna, e sembra non avere neanche un cellulare.

In compenso sa menare bene le mani, e gode dell’appoggio di vecchie conoscenze nell’organizzazione a cui apparteneva, e questo basta e avanza per mettere al tappeto i nemici.

La divisione tra buoni e cattivi è ovviamente netta e senza sfumature, e Adam costituisce l’incarnazione ambulante del giustiziere senza macchia e senza paura.

Il racconto ha un buon ritmo e dura una canonica ora e mezza, senza sbrodolamenti e badando al sodo. Siamo quindi lontani dal mondo di John Whick, il cui ultimo capitolo era più un curato, interminabile  e autoreferenziale esercizio di coreografia che un film.

Jason Statham interpreta il suo solito personaggio, e lo fa con il consueto mestiere.

Certo, per apprezzare questo film bisogna amare il genere, operazione essenziale per sospendere l’incredulità e godersi il nostro cavaliere senza macchia e senza paura mentre annienta le forze del male, compiendo gesta inverosimili.

Ma va detto che questa pellicola almeno non si prende troppo sul serio e comunque si astiene dall’inventare un universo in cui valgono leggi fisiche diverse dal nostro, come invece accade nell’esagerato Fast-X, pellicola che vede la maturità di un franchise ormai alla frutta.

Siamo anche lontani dai magnifici effetti visivi e privi del cast stellare dell’ultimo Mission Impossible, ma The Beekeper nella sua semplicità sarà probabilmente  apprezzato dagli amanti del genere, e dei caratteristici personaggi a cui dà vita Jason Statham.

Per loro, un film da vedere. Al cinema.

The Beekeper - trailer ufficiale ITA