Mission Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno: la recensione del blockbuster con Tom Cruise

Christopher McQuarrie confeziona un eccellente settimo capitolo della saga e un ottimo film d’azione, visivamente magnifico e con un cast stellare

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Mission Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno: la recensione del blockbuster con Tom Cruise

In questo settimo capitolo della saga di Mission Impossible il nostro eroe Ethan Hunt (Tom Cruise) deve affrontare un temibile nemico: una sofisticatissima forma di intelligenza artificiale che – ovviamente – minaccia l’intero pianeta.

Le superpotenze mondiali scatenano una caccia senza quartiere per trovare le chiavi di accesso al codice sorgente della misteriosa entità telematica, che ha incredibili capacità di manipolazione in tempo reale di ogni tipo di dato digitale presente nel web.

Ovviamente anche la IMF (Impossible Mission Force) è chiamata in causa, ma come al solito Ethan rimane al di sopra delle parti, cercando sempre e comunque di proteggere i membri del suo team, che non vengono mai abbandonati, qualunque cosa accada.

E di cose ne accadono parecchie, in questa pellicola lunga ben 163 minuti.

Tom Cruise e Vanessa Kirby in Mission Impossible - Death Reckoning - Parte Uno

Mission Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno: un Ethan Hunt più maturo e riflessivo

Tutto il film è un continuo susseguirsi di accadimenti dal ritmo mozzafiato, in linea con i precedenti capitoli della saga. Dopo un prologo ambientato su un sottomarino russo sotto i ghiacci polari, che introduce la misteriosa entità telematica, vediamo il nostro eroe in azione nel deserto arabico, ad Abu Dhabi, a Roma, a Venezia, e poi sull’Orient Express diretto a Innsbruck.

Analogamente ad altre saghe di successo, anche Mission Impossible ha visto un costante aumento della lunghezza dei film, passati dai 110 minuti del primo capitolo ai 163 di Dead Reckoning – Parte Uno.

Tuttavia la storia regge molto bene le quasi tre ore di durata. Per intenderci, siamo ben lontani dalla noia che rimane alla fine dei 169 minuti di John Wick 4, che vede il suo protagonista cristallizzato nel ruolo puntiforme di ammazza-tutto invincibile, diventato un semplice automa da combattimento, ormai quasi privo di arco narrativo e personalità.

Ethan Hunt è un personaggio che in qualche modo si è invece evoluto, diventando più maturo e riflessivo. Giunge addirittura a mettersi in discussione e rimanere dubbioso sugli esiti della missione, prima di lanciarsi in moto dalla cima di una montagna, per paracadutarsi sull’Orient Express.

Cosa che paradossalmente lo rende forse più credibile, dimostrando comunque un’evoluzione del personaggio attraverso i capitoli della saga. Siamo però ben lontani dall’imbolsimento che Indy dimostra alla fine di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, nel quale in pratica la coprotagonista fa la badante a un vecchietto in crisi esistenziale, probabilmente destinato a girare il prossimo capitolo in un ospizio.

Ed Ethan è anche lontano dalla sicumera autoreferenziale che Dominic palesa in Fast X, ultimo capitolo della saga di Fast & Furious, nel quale il nerboruto protagonista affronta senza battere ciglio qualsiasi situazione, anche la più assurda, quasi consapevole della propria assoluta invulnerabilità, muovendosi in un universo che sembra essere regolato da leggi della fisica diverse dal nostro, mettendo a dura prova la sospensione dell'incredulità nello spettatore.

Insomma sembra proprio che il franchise di Mission Impossible si sia evoluto in modo molto più coerente e credibile di altre saghe di successo, con questo ultimo ottimo prodotto, il cui unico lato debole è forse costituito dal fatto che non è autoconclusivo, analogamente a Fast X.

Mission Impossible - Death Reckoning - Parte Uno - Trailer ITA

Mission Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno: un eccellente settimo capitolo della saga e un ottimo film d’azione

Mission Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno è fotograficamente superbo, con ottimi effetti speciali, un vero spettacolo per gli occhi dello spettatore, che può godersi una storia ben costruita, ottimamente interpretata, con un cast stellare, che comunque mostra problematiche concretamente legate al mondo contemporaneo:  i possibili pericoli legati alla diffusione dell’intelligenza artificiale, le problematiche associate al controllo della società tramite le tecnologie del riconoscimento facciale, l’ambiguità del male e del concetto di servire gli interessi del proprio paese.

Ethan rimane un personaggio che si evolve, è vero, ma rimane legato ai suoi valori e a sé stesso, sempre credibile grazie anche al grande attore che gli dà vita: uno splendido Tom Cruise. Che è un vero valore aggiunto, inutile dirlo.

Un film da vedere. Non solo per gli amanti della saga. Per tutti. Al cinema.

Aspettando la seconda parte, che dovrebbe uscire il 28 giugno 2024...

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