Iniziati i lavori della XXI edizione del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta che a Trieste a novembre premierà i vincitori. Con la pubblicazione del bando 2024 prende ufficialmente avvio il Premio dedicato alla memoria di Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo, uccisi da una granata a Mostar mentre realizzavano un servizio giornalistico sui bambini vittime della guerra balcanica, e di MiranHrovatin, assassinato a Mogadiscio assieme alla giornalista Ilaria Alpi.
Dopo la recente introduzione della sezione dedicata al tema della Rotta Balcanica, il Premio aggiunge il riconoscimento riservato al migliore servizio radiofonico o podcast, linguaggio giornalistico sempre più apprezzato anche dagli ascoltatori più giovani. Con TV News, Stampa italiana, Reportage, Stampa Internazionale e Fotografia diventano sette le sezioni in concorso.
C’è tempo fino a venerdì 7 giugno 2024 per candidare la propria opera: saranno ammessi i lavori di giornalisti e giornaliste pubblicati, trasmessi o diffusi tra il 20 maggio 2023 e il termine di scadenza del bando. La partecipazione è gratuita e le opere dovranno essere state pubblicate o trasmesse su una testata giornalistica registrata, sia essa cartacea, televisiva o web. Il Premio è riservato esclusivamente a professionisti che, sul campo, hanno raccontato con particolare sensibilità la difficile tematica delle violenze e delle sopraffazioni sulle vittime più indifese: i bambini e le bambine. Gli obiettivi e le finalità del Premio si coniugano con lo spirito umanitario che anima l’attività della Fondazione, nell’accogliere e curare i bambini provenienti da ogni parte del mondo e affetti da malattie non curabili nel loro paese di origine.
I lavori saranno valutati dalla Giuria tecnica che quest’anno sarà presieduta da Riccardo Iacona, giornalista e autore televisivo, conduttore del programma di inchiesta Presa Diretta su Rai3. Iacona raccoglie il testimone da Maria Concetti Mattei, direttrice della Scuola di Giornalismo di Perugia. «Sono molto contento di dare il mio contributo come presidente per tanti motivi: per l’importanza del Premio nato vent’anni fa, per la storia dal quale è partito, e che mi coinvolge tantissimo, e per la situazione attuale che vede le guerre avanzare sempre di più nel dibattito pubblico e sui campi stessi sui quali vengono combattute, con un rischio di escalation e che per la prima volta coinvolge direttamente l’Europa dopo tanti anni. Sarà quindi ancora più importante dare forza non solo a chi quelle guerre le racconta sul campo, ma ne indaga anche le ragioni. Credo che sia sempre più indispensabile aprire un dibattito pubblico che impedisca che questa escalationdiventi qualcosa di necessario come sembra stia accadendo. Ringrazio fortemente gli organizzatori del Premio e Daniela Luchetta che mi hanno chiesto di dare una mano. La darò con tutto il cuore, l’amore e la passione che ho», ha dichiarato Iacona.
«Dopo le edizioni coincise con il 20° del Premio e il 30° delle stragi di Mostar e Mogadiscio» ha dichiarato Fabiana Martini, Segretaria di Giuria «siamo pronti a ripartire consapevoli che c’è sempre più bisogno di raccontare gli orrori delle guerre in corso, specialmente di quelle più dimenticate, e le conseguenze che hanno sulle vittime più indifese, i bambini e le bambine. Ringrazio di cuore a nome del Premio Maria Concetta Mattei per la sensibilità e la cura con cui ha guidato la Giuria negli ultimi due anni, certa che continuerà ad accompagnarci, e do il benvenuto a Riccardo Iacona, da sempre al nostro fianco, che con generosità ha accolto la nostra richiesta. Un ringraziamento anche a tutte le colleghe e i colleghi che hanno confermato la disponibilità a far parte della Giuria.»