La Fondazione Italiana Fegato Onlus, con il patrocinio dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, per proseguire la ricerca in campo neurologico della dottoressa Rita Moretti scomparsa improvvisamente lo scorso ottobre, ha deciso di promuovere una campagna di civic crowd funding sulla piattaforma online “Rete del dono” al link: https://www.retedeldono.it/it/progetti/fif/progetto-liver-brain-rita-moretti
“Dopo la creazione di un’unità di ricerca apposita, la Liver-Brain Unit Rita Moretti” – sottolinea il Presidente della Fondazione Italiana Fegato, dott. Decio Ripandelli – “per mantenere vivo, valorizzare ed espandere il lavoro del noto e apprezzato medico e professoressa universitaria in Neurologia, si vuole proseguire la sua attività di ricerca, che ha contribuito alla scoperta dei rapporti tra morbo di Parkinson e la bilirubina e le interazioni tra fegato, vitamina D e patologie vascolari cerebrali”.
La ricerca proseguirà attraverso un approccio molecolare del morbo di Parkinson per capirne meglio le cause e sviluppare nuove terapie.
“La dottoressa Rita Moretti era una persona profonda, che manca molto al mondo clinico, scientifico e umano”, così il ricordo personale del dott. Cosimo Quaranta, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ente patrocinatore della ricerca. “Coniugava in forma perfetta un profondo senso dell’umanità e della solidarietà umana” – aggiunge il Direttore scientifico della Fondazione Italiana Fegato Onlus, prof. Claudio Tiribelli – “a un rigore scientifico e clinico che l’ha portata ad essere punto di riferimento per una vastissima platea di pazienti, parenti, studenti, colleghi e ricercatori. Il rigore scientifico derivante dalle sue ricerche e un minuzioso e dettagliato approccio al malato rendevano possibili non solo brillanti e puntuali diagnosi ma anche centrate e personalizzate terapie”.
La Liver-Brain Unit Rita Moretti è già operativa nell’ambito della Fondazione che è un ente di ricerca specializzato nello studio delle malattie del fegato e patologie correlate. La sua sede è a Trieste, ma collabora attivamente con scienziati, medici e ricercatori di oltre 30 paesi. Nella sua ricerca, la FIF si impegna a trasferire i risultati della ricerca pura di base al letto dell’ammalato, in un approccio che viene definito medicina traslazionale.
Federica Zar