Eve Macarro (Ana de Armas) è una bambina con il sogno di diventare una ballerina. Vive con il padre in una splendida magione sorvegliata da un manipolo di guardie del corpo, ma arrivano i cattivoni che, dopo avere massacrato la guarnigione del maniero, feriscono a morte il padre, che comunque vende cara la pelle per difendere sua figlia.
Arriva Winston (Ian McShane), il mitico direttore dell'ormai mitologico Hotel Continental di New York, che la prende sotto la sua ala protettiva, e la affida alla scuola di danza della Ruska Roma.
La ragazzina cresce rapidamente, alternando inumane lezioni di danza e il duro addestramento per diventare una Kikimora, una efficiente ma spietata assassina votata a proteggere una persona a qualsiasi costo.
In questo ruolo si fa strada nella Ruska Roma, ma un giorno viene attaccata da un killer, che ha sull'avambraccio lo stesso marchio dei cattivoni che all'inizio del film hanno ucciso suo padre.
Comincia la caccia agli assassini...

Ballerina: un film prevedibile, eccessivo fino a diventare grottesco, ma se si ama il franchise e si mantiene il cervello spento è anche godile
Che dire. Il film comincia con un maldestro tentativo di dare uno spessore psicologico alla nuova antieroina, con un ancora più goffo tentativo di conferirle una certa autonomia rispetto al mitico John Wick.
Poi il film accellera, sprofondando nel consueto universo creato dai film del franchise, con tutte le sue atmosfere, immagini e personaggi ormai diventati iconici.
Le avvenenti e aggraziate apparenze di Eve, con gli occhi da cerbiatta di Ana de Armas, contrastano nettamente con le sue capacità offensive, e analogamente al leggendario Baba Yaga affronta una serie infinita di combattimenti coreografati, dai quali sopravvive con qualche graffio dopo avere macellato vivi il solito mucchio di cattivoni.
Va detto che molte scene sono quasi grottesche, più simili a un cartone della Looney Tunes che a un film d'azione, tanto che più di qualche volta mi è scappata una grassa risata nella sala cinematografica, peraltro quasi piena ma non molto coinvolta.

Il problema è che non stavo ridendo con Eve, ma ridevo di Eve, impegnata in azioni assurde in contesti ancora più improbabili. Tanto per dirne una, senza spoilerare troppo, le scene con i lanciafiamme, che hanno spopolato nei trailer, sono visivamente magnifiche ma del tutto illogiche e inverosimili.
In altre parole, per godersi questo film bisogna scegliere di sospendere l'incredulità e guardarlo per quello che è: una riuscita operazione commerciale per spremere come un limone un franchise di successo.
Con questa premessa, devo dire che ho apprezzato molto di più Ballerina che l'ultimo John Wick, ormai ridotto a una infinita coreografia di combattimenti visivamente perfetti ma che dopo tre ore di film diventano esaltanti come una overdose di Valium.
Almeno Lee Wiseman ha cercato di dare alla sua protagonista uno straccio di arco narrativo, sia pure debole e scontato, e il fatto che il racconto dura solo due ore comunque aiuta.
E poi le molteplici iperboli narrative e visive aggiungono un certa carica umoristica - sia pure non voluta – a un film che alla fine ripaga il prezzo del biglietto con due ore di sano intrattenimento senza nessuna pretesa, con le dovute premesse di cui sopra.
Visione rigorosamente riservata agli amanti del franchise, astenersi tutti gli altri.
Ballerina - trailer ufficiale ITA