A tre anni di distanza dall'uscita di Avatar – La via dell'acqua, questo terzo capitolo della saga fantascientifica ambientata sul pianeta Pandora introduce una nuova tribù Na'vi: il Popolo della Cenere, comandata da una villain molto efficace, Varang (Oona Chaplin).
Dopo le foreste del primo Avatar e le barriere coralline del secondo capitolo, questo film introduce un altro ambiente, vulcanico e desolato, metafora della natura ostile e predatoria del nuovo clan, che non per niente vive di rapina e saccheggio degli altri abitanti di Pandora.
Infatti, in questa pellicola la dicotomia manichea tra umani cattivi e Na'vi buoni viene incrinata e, per la prima volta, compare una complessità morale nella società dei nativi, che di fatto si mescola all'ambiguità dei terrestri.
E il Popolo della Cenere rifiuta anche la supremazia spirituale di Eywa, compattamente riconosciuta da tutti gli altri clan, o almeno da quelli finora mostrati.
Nel racconto viene (finalmente) superato il solito scontro tra umani e alieni, perché buoni e cattivi arruolano elementi di entrambe le specie, e il conflitto avviene non solo per accaparrarsi le risorse naturali di Pandora, ma anche per motivi ideologici, derivanti da visioni del mondo differenti tra clan.

Avatar – Fuoco e Cenere: un film visivamente fantastico (forse anche troppo), però lunghissimo, sorretto da una trama debole e dominato dal déjà-vu
L'umanizzazione sociologica dei Na'vi non basta tuttavia a rendere veramente interessante e coinvolgente la storia narrata dal film, che di fatto ricalca il percorso narrativo di quello precedente.
Come in Avatar – La via dell'acqua, vengono infatti introdotti un nuovo clan e un nuovo bioma e, dopo un certo periodo di incubazione, avviene l'inevitabile, pirotecnico e visivamente fantasmagorico scontro finale, che in questo terzo capitolo dura buoni 45 minuti.
Il senso di déjà-vu accompagna lo spettatore per tutto il racconto, che nella prima parte è a tratti quasi soporifero, intento a descriverci i problemi della famiglia Sully, peraltro del tutto incomprensibili a chi non abbia visto il capitolo precedente, di cui questo è l'esatta prosecuzione cronologica.
Superata questa prima fase narcolettica, la storia si anima decisamente, in un crescendo di azione che poi esplode nella consueta battaglia terracquea e aerea a cui Cameron ci ha abituati.
E il superamento del mito del buon selvaggio in totale simbiosi con la Natura, tanto caro a Rousseau, con cui Cameron ha finora descritto i Na'vi, non rende di certo il racconto molto più interessante. Anche perché la nuova villain, Varang, benché molto ben caratterizzata, viene quasi buttata via, tanto che non si capisce bene che fine faccia alla fine del racconto.
Anche la lunghezza sfiancante non aiuta di certo, visto che questo terzo capitolo ha raggiunto i 197 minuti, contro i 162 del primo e i 192 del secondo. Veramente troppo, in assenza di idee interessanti e innovative.

Insomma questo sequel è affetto dal classico morbo dei franchise di successo nella cinematografia contemporanea: la corsa a rifugiarsi in formule sicure e già collaudate, a spese dell'originalità, e la crescita a dismisura della durata, che rende il brodo sempre più diluito e quindi insipido (vedasi la saga di John Wick, nel suo quarto capitolo ormai ridotta a coreografia soporifera).
Anche gli effetti speciali, veramente eccezionali, bisogna ammettere, in questo contesto non sono più un vero punto di forza, perché la magnificenza delle immagini mostrate può saturare lo spettatore, peraltro distogliendolo dal racconto.
Una saturazione visiva che deriva dall'effetto sinergico di una CGI forse troppo immersiva e totalizzante, che finisce per sopraffare il racconto, debole nella struttura e nel cuore.
E perdere l'attenzione è un problema quando si guarda un film come Avatar – Fuoco e cenere, in cui battaglioni di personaggi animano un racconto corale in cui forse avvengono anche troppe cose.
Dal mio punto di vista, questo film rappresenta la piena maturità di un franchise che, se non inventerà qualcosa di davvero nuovo, è destinato a finire lentamente nel dimenticatoio.
Peccato.
Avatar: Fuoco e cenere - trailer ufficiale ITA