Alcyone 2000” appare in copertina come una rivista letteraria: infatti il titolo fa riferimento ad una raccolta di liriche di Gabriele D’Annunzio, e viene identificata dalla stessa Casa Editrice Guido Miano di Milano come un insieme di Quaderni di poesia e di studi letterari che si occupano di Percorsi letterari del Duemila. In realtà i contenuti sono molto più vasti, poiché spaziano anche nelle dimensioni del cosiddetto “parallelismo delle arti”, pubblicando figure ed opere di pittori e scultori, come vedremo nell’analizzare il volume 17 edito nell’ottobre 2023. Nella prima parte – Contributi letterari – ci soffermiamo sul saggio di Giuseppe Zagarrio dal titolo Paesaggio di Quasimodo. La riflessione esegetica del critico è tutta centrata sul rapporto tra il poeta e il paesaggio della notte, notte che egli ama e respinge allo stesso tempo: l’esterno si fa interno e quindi si crea un’identificazione tra l’apparire dei contorni paesistici e l’anima del poeta. Quasimodo è la sua notte stessa, ma ha paura del silenzio e delle ombre che però lo attraggono. Con opportune citazioni Zagarrio ci convince che il suo interrogarsi su chi siamo lo colloca tra i più umani dei poeti “allucinati”.
Segue la parte dedicata alle Testimonianze. Qui mi sembra significativo e importante il lungo lavoro di Marco Zelioli che ci narra dell’Incontro con Ignazio Silone: storia vera in sei tempi. Si tratta di un ricordo studentesco, quando si costituì a Seregno nel 1970 il “gruppo di studio su Silone”, con l’intento di approfondire il pensiero e l’opera dello scrittore abruzzese e d’incontrarlo realmente, interessati com’erano - gli studenti - di conoscerlo anche come persona. L’impresa incredibilmente riuscì e la narrazione si sviluppa attorno a questa memoria, con particolari ed emozioni intense. Zelioli è riuscito anche a recuperare gli originali del carteggio che allora intrattennero con l’autore di Fontamara e che il lettore può vedere pubblicati. Nella sezione Pittura e scultura la rivista presenta diversi artisti, tra cui il celebre scultore e orafo Arnaldo Pomodoro: fotografie regalate alla Casa Editrice Miano nel 1975 di alcune sue opere e un commento di Domenico Porzio che, dalle pagine de Il milanese, ricorda la fama mondiale dell’artista che “ha dato alla scultura italiana un indiscutibile primato”, soprattutto con le sue “sfere di bronzo”, spettacolari strutture attrattive dell’attenzione del visitatore nelle sue mostre. Potremmo anche menzionare la pittrice e poetessa Roberta Fava, alla quale Michele Miano dedica un breve articolo: egli si sofferma in particolare sui ritratti femminili pubblicati, nei quali coglie “un calore sensuale che rimane morbido e voluttuoso, magico e rarefatto”. L’artista, nata in riva al Po, conferisce ai suoi quadri una mescolanza intrigante di luci e colori, con un’alternanza equilibrata fra oggettività e soggettività, realtà ed emozioni.
La rivista ospita diverse sillogi poetiche con le introduzioni della critica letteraria. Tra queste abbiamo scelto quella di Francesco Terrone - centrata soprattutto sul tema dell’amore - con la prefazione di Marcella Mellea. Il poeta canta l’amore duraturo, quel sentimento che non muore e non è consunto nemmeno dallo scorrere del tempo, che colma il vuoto dei momenti di solitudine, che fa sognare e dona senso alla vita, che è delicata carezza sul volto, che è unione di anime nella reciprocità dei gesti… e tutto questo contrasta in modo stridente con un mondo assurdo “di maschere e burattini” (da Dell’Amore e del Tempo). Ed anche la silloge di Gabriella Veschi Il mare della sera – prefazione di Floriano Romboli – ha attirato la nostra attenzione per l’amore verso la natura che emerge dai testi. Sostantivi e verbi sapientemente accoppiati creano immagini suggestive: il vento soffia e urla; la pioggia scroscia nel suo turbinio; il sole inonda il mare della sera; l’alba è rosata di luce; cieli azzurri salutano il giorno; fiori di lavanda evocano mondi immaginari; oceani iridati di rosa sono oasi per lo spirito … anche se la conclusione è contrastante: “…Tutto mi manca, / rinchiusa nella / mia stanza dorata / senza uscita”.
Vi segnalo infine l’interessante rubrica Itinerari di letteratura comparata, nella quale alcuni nostri autori vengono accostati per talune affinità formali e contenutistiche ad autori stranieri ed italiani noti, come Alda Merini, Walt Whitman, Salvatore Quasimodo, Antonia Pozzi, Emily Dickinson, Luis Cernuda, Giacomo Leopardi, Eugenio Montale … maestri di poesia a cui attingere lezioni di stile e di immagini.
Enzo Concardi