Per ottobre e novembre la rassegna Estensioni Jazz Club Diffuso della Slou Società Cooperativa, con il patrocinio del Comune di Azzano Decimo, il sostegno del Ministero della Cultura e la collaborazione con l’Associazione Complotto Adriatico, ha pensato a tre imperdibili appuntamenti musicali dove la musica Jazz è il comune denominatore verso nuove sonorità ed atmosfere coinvolgenti.
A cominciare il 4 ottobre (inizio ore 21,00), presso la Sala Enal di Via Piace 1 (frazione di Tiezzo) con gli incredibili John De Leo Jazzabilly Lovers. Definito dal critico e musicologo Stefano Zenni “il cantante più importante oggi in Italia” John De Leo (all’anagrafe Massimo De Leonardis) colpisce da sempre per la sua grande duttilità vocale con la quale riesce sempre, fra jazz e sperimentazione, a viaggiare in territori inesplorati con grande curiosità, splendido senso del gioco, invidiabile coerenza.
I Jazzabilly Lovers nascono molti anni fa da un’idea dello stesso De Leo e di Stefano Senni; viaggiando tra reinterpretazioni e arrangiamenti, i Jazzabilly hanno trovato un sound definitivo e dei brani nuovi, prestissimo su disco. Gli standard in versione rock and roll e i temi delle canzoni di Elvis Presley e Stray Cats riproposti in chiave improvvisativa. Un serissimo gioco di stilemi e linguaggi antipodici che coinvolge quattro musicisti eccelsi e dalle larghe vedute: John De Leo alla voce, Enrico Terragnoli alla chitarra, Stefano Senni al contrabbasso, Fabio Nobile alla batteria. Un Progetto musicale imprevedibile e a tratti divertente. Anche con brani inediti.
C’è un filo conduttore unico che unisce due stili musicali apparentemente distanti come la musica jazz e la musica dub, al di là del periodo storico in cui sono nate…
E’ la grande voglia comune di sperimentare! Allora perché non cercare di unire questi due mondi con due realtà straordinarie del nostro Nord-Est? Jazz my Dub è proprio questo: vedere ed ascoltare sullo stesso palco uno dei più importanti musicisti jazz friulani, Francesco Berzatti, con gli straordinari ed altrettanto celebri Wicked Dub Division. Perché Francesco ha un background musicale tale ed una gran voglia di apertura in più direzioni tanto quanto i Wicked Dub Division sono riusciti ad imporsi nel panorama dub con la stessa curiosità, ipnotica e psicadelica, entrambi verso la Musica e le sonorità del mondo!
Su una idea di Slou Società Cooperativa per Estensioni Jazz Club Diffuso tutti quindi il 23 ottobre al prestigioso Teatro Marcello Mascherini di Azzano Decimo, con inizio alle ore 21.00, per ascoltare questo progetto originale imperdibile!
Una serata, due concerti, il 21 novembre alla Sala Enal, con inizio sempre alle ore 21.00: gli “Invisible Painters” di Ferdinando Romano ed il Kalimbata Trio con Luigi Vitale, Gianpaolo Rinaldi e Luca Colussi.
Nuovo tour fra Italia ed Europa per lo straordinario quartetto di Ferdinando Romano “Invisible Painters”: con lui in questa splendida avventura - che ancora una volta centra il successo con il nuovo disco uscito a metà dello scorso anno - gli straordinari Valentin Gerhardus (pianoforte, sintetizzatori, live sampling), Federico Calcagno (clarinetto, clarinetto basso) ed Antonio Fusco (batteria). Sebbene la sua matrice provenga dal mondo della musica improvvisata, Invisible Painters è una miscela distintiva di jazz, elettronica, sperimentazione e melodia che cerca di spingendosi oltre i confini di genere per esplorare nuovi territori: contrabbasso, pianoforte, batteria e clarinetto basso fondono i loro timbri con sintetizzatori, samples e registrazioni ambientali, a cavallo tra suoni digitali e amore per l’analogico.
In apertura di serata un’altra ghiotta occasione per gli amanti della musica afroamericana con il Kalimbata Trio (al secolo Luigi Vitale al vibrafono, balafon e kalimba, Gianpaolo Rinaldi all’hammond e Luca Colussi alla batteria) che proprio ad inizio di questa’anno ha visto edito dalla prestigiosa Artesuono di Stefano Amerio l’omonimo progetto discografico. La Kalimba, il vibrafono, il balafon (un particolare tipo di xilofono africano caratterizzato da una distorsione naturale molto affascinante), l'organo hammond con i suoi bassi viscerali, una miriade di percussioni: sono queste alcune delle alchimie timbriche che condiscono ritmiche dal sapore afro jazz e tribale. Il trio orienta infatti in questa esperienza le proprie ricerche sulla cultura musicale africana in un risultato che è filologico e innovativo allo stesso tempo. Un viaggio nelle sonorità del continente nero ricco di contaminazioni e di una travolgente carica ritmica.