VOLEVO ESSERE MARLON BRANDO di e con ALESSANDRO HABER al Teatro Rossetti dal 27 nov.

4 min read
VOLEVO ESSERE MARLON BRANDO di e con ALESSANDRO HABER al Teatro Rossetti dal 27 nov.

L’ultima volta al Politeama Rossetti Alessandro Haber ha interpretato Zeno Cosini, nella produzione sveviana dello Stabile regionale, diretta da Paolo Valerio, richiesta e applaudita in tutta Italia (questa stagione riprende per il terzo anno consecutivo): una prova memorabile, che si aggiunge a un bagaglio di carriera immenso, eclettico e spesso sorprendente. E sarà proprio questo - il racconto di sé, la carriera, l’amore per il teatro e il cinema - il filo conduttore di uno spettacolo insolito e intrigante, costruito proprio attorno alla personalità e al carisma di Alessandro Haber: “Volevo essere Marlon Brando”, in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (che lo coproduce con Goldenart Productions) dal 27 al 30 novembre.

 Si tratta di un racconto teatrale intenso e travolgente - diretto da Giancarlo Nicoletti - a metà strada tra confessione e sogno, in cui Haber si mette a nudo, mescolando realtà e immaginazione, ricordi e visioni, ironia e malinconia. Tutto inizia con una voce lontana: impone ad Haber una settimana di tempo per fare ordine nella propria vita, nei propri desideri, prima di un appuntamento inevitabile. In scena si muove in un camerino zeppo di oggetti della memoria, con una presenza femminile enigmatica, forse angelo, forse specchio, forse coscienza. E poi musicisti dal vivo e canzoni interpretate da Haber che accompagnano e amplificano le emozioni. È un viaggio dentro un’esistenza vissuta senza filtri né compromessi: l’infanzia tra Tel Aviv e Verona, gli amori tormentati, gli amici di sempre, le cadute e le rinascite, il mestiere dell’attore vissuto come missione e destino. Un flusso continuo in cui la risata si intreccia alla commozione, dove il dramma abbraccia la leggerezza.

 Sul palco Haber è un artista completo, eclettico, di un’originalità assoluta e dotato di una forza espressiva che riesce a penetrare nel profondo e per vie inconsuete: libero e indomabile, che si mette in gioco fino in fondo, senza schermi né protezioni, in un viaggio teatrale che è anche un atto d’amore per l’arte, per la vita e per il pubblico. Pluripremiato - Nastro d’argento per "Willy Signori e vengo da lontano" e "Per amore solo per amore”, per ”La vera vita di Antonio H”, “La Sconosciuta” e “Le rose del deserto”, per "Willy Signori" anche il David di Donatello, e in ambito teatrale il Premio IDI, il Premio nazionale della Critica, il Premio Personalità Europea… - Haber attraversa il palcoscenico come il grande e il piccolo schermo.

 A soli vent’anni, nel 1967, fa il suo debutto cinematografico ottenendo una parte nel film di Marco Bellocchio “La Cina è vicina”. La sua crescita artistica prosegue con registi importanti fra cui Bernardo Bertolucci e i Fratelli Taviani. Recita in numerosissimi film, in generi e contesti molto diversi: negli anni Ottanta arrivano così i ruoli in film come “Sogni d’oro” di Nanni Moretti o in “Amici miei atto II” di Mario Monicelli ma anche in “Sogno di una notte di mezza estate” - debutto nella regia cinematografica di Gabriele Salvatores  - e “Regalo di Natale” che segna l’incontro di Haber con Pupi Avati. Nasce con il regista un rapporto di collaborazione significativo (recita infatti in “Sposi”, “La storia dei ragazzi e delle ragazze”, “La rivincita di Natale”, “Il fulgore di Dony”, “Il signor Diavolo”, “Lei mi parla ancora” fino al recente “Dante” del 2021). Ccollabora inoltre con Francesco Nuti, Maurizio Ponzi, Giovanni Veronesi, Mario Monicelli, Davide Ferrario, Maurizio Nichetti, Enzo Monteleone (“La vera vita di Antonio H”). Nei primi anni Duemila debutta come regista di cinema in “Scacco Pazzo” di cui è anche protagonista, una commedia di Vittorio Franceschi che ha interpretato a teatro, diretto da Nanni Loy. Parallelamente alla carriera cinematografica - del 2024 è “50 km all’ora” in cui lo ha diretto Fabio De Luigi - Alessandro Haber ha percorso un itinerario teatrale importante. Richiesto dai maggiori registi ha recitato in testi classici e contemporanei, come “Molto rumore per nulla” diretto da Mario Missiroli, “Rosa Luxemburg” per la regia di Luigi Squarzina, “Fra Diavolo” con Aldo Trionfo, è Claibano ne “La Tempesta” di Carlo Cecchi, e ancora con Missiroli è protagonista in “Tragedia popolare” e “Orgia” di Pasolini. Diretto da Nanni Garella è in “Jack lo sventratore”, “L’Arlecchino” (per cui riceve il Premio della Critica), “Woyzeck”, “Zio Vanja”, “Platonov”; Michele Placido lo dirige in “Un’aria di famiglia”, Giorgio Gallione in “Tango d’amore e di coltelli” e “Bukovski confessione d’un genio”… e lavora con Giovanni Veronesi, Giampiero Solari, Andrèe Ruth Shammah, Leo Muscato e fra gli internazionali Susan Sontag, Irene Papas, Jerome Savary.

È anche sceneggiatore, regista, e - come si scoprirà in “Volevo essere Marlon Brando” - un intenso cantante. 

 Lo spettacolo va in scena giovedì e venerdì alle ore 20.30, sabato alle 19.30 e alle 21, e domenica alle ore 16. Biglietti sono disponibili presso presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sul sito www.ilrossetti.ite al tel 040.3593511.

 E. L.