SAN DANIELE DEL FRIULI – AUDITORIUM ALLA FRATTAmercoledì 26 marzo – ore 20.45 LIGNANO SABBIADORO - CINECITYgiovedì 27 marzo – ore 20.45 GRADO – AUDITORIUM BIAGIO MARINvenerdì 28 marzo – ore 20.45 TOLMEZZO – TEATRO LUIGI CANDONI sabato 29 marzo – ore 20.45 MUGGIA – TEATRO GIUSEPPE VERDI domenica 30 marzo – ore 17.30
“Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto”. Esordiva così Paul Julius Moebius, assistente della sezione di neurologia di Lipsia, nel suo trattato del 1900 L’inferiorità mentale della donna. Giovanna Gra ha ripreso questo testo, assieme ad altri dell’inizio del XX secolo, ha aggiunto il sottotitolo “un evergreen del pensiero reazionario”, e lo ha affidato all’interpretazione di Veronica Pivetti, accompagnata sul palco da Anselmo Luisi. La produzione è degli Artisti Associati di Gorizia in collaborazione con Pigra srl, mentre la regia è firmata da Giovanna Gra e Walter Mramor. Lo spettacolo sarà ospite di cinque teatri del Circuito ERT la prossima settimana. Mercoledì 26 marzo Pivetti e Luisi saranno all’Auditorium Alla Fratta di San Daniele del Friuli, giovedì 27 marzo al Cinecity di Lignano Sabbiadoro, venerdì 28 marzo all’Auditorium Biagio Marin di Grado, sabato 29 marzo al Teatro Candoni di Tolmezzo e, infine, domenica 30 marzo al Teatro Verdi di Muggia. I sipari dei teatri si apriranno alle 20.45, con l’eccezione di Muggia, dove lo spettacolo inizierà alle 17.30.

L’inferiorità mentale della donna mette in scena testi che in pochi conoscono. Si tratta di alcuni fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso. Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna. Oltre al trattato di Moebius dal quale lo spettacolo prende il titolo, Giovanna Gra ha attinto, tra gli altri, da alcune dichiarazioni di Cesare Lombroso – “le donne mentono e spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni” – e dal “progetto di legge per vietare alle donne di leggere” di Sylvain Maréchal, scrittore, avvocato e sedicente rivoluzionario, il quale sosteneva che “imparare a leggere è per le donne qualcosa di superfluo e nocivo al loro naturale ammaestramento”.
Nello spettacolo gli scritti razionali sono contrappuntati da canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile e da momenti autobiografici, impreziositi da deliranti misurazioni dell’indice cefalico a cui Veronica Pivetti si sottopone con la sua immancabile ironia.

Veronica Pivetti, dopo la maturità artistica, si è diplomata in pittura all’Accademia di Brera. Doppiatrice dall’età di sette anni, è attrice, regista, scrittrice, conduttrice televisiva e radiofonica. Nel 1996 ha esordito al cinema con Carlo Verdone in Viaggi di nozze. Ha partecipato a diverse serie televisive di successo. Il film Né Giulietta, né Romeo del 2015 segna il suo esordio dietro la macchina da presa. Nel 1998 ha presentato Sanremo con Raimondo Vianello ed Eva Herzigova. In seguito ha condotto le trasmissioni televisive Per un pugno di libri, Amore criminale e ha partecipato a Le parole della settimana con Massimo Gramelllini. Per il teatro ha portato in scena Sorelle d’Italiadi Cristina Pezzoli e Tête à Tête, passioni stonate e Mortaccia, entrambi di Giovanna Gra. Dal 2018 al 2020 è stata la protagonista dello spettacolo Viktor und Viktoria, scritto da Giovanna Gra e diretto da Emanuele Gamba, al quale è seguita la black story musicale Stanno sparando sulla nostra canzone.
E. L.