VERONICA PIVETTI da giovedì in scena per l'ERT con L'INFERIORITA' MENTALE DELLA DONNA

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VERONICA PIVETTI da giovedì in scena per l'ERT con L'INFERIORITA' MENTALE DELLA DONNA

ARTEGNA – NUOVO TEATRO MONS. LAVARONIgiovedì 20 novembre – ore 20.45

SAN QUIRINO – CENTRO DEI MAGREDI LIVIO POLDINIvenerdì 21 novembre – ore 20.45

CASARSA DELLA DELIZIA – TEATRO PIER PAOLO PASOLINIsabato 22 novembre – ore 20.45

TAVAGNACCO – TEATRO PAOLO MAURENSIG domenica 23 novembre - ore 20.45

 

 “Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto”. Esordiva così Paul Julius Moebius, assistente della sezione di neurologia di Lipsia, nel suo trattato del 1900 L’inferiorità mentale della donnaGiovanna Gra ha ripreso questotesto, assieme ad altri dell’inizio del XX secolo, ha aggiunto il sottotitolo “un evergreen del pensiero reazionario”, e lo ha affidato all’interpretazione di Veronica Pivetti, accompagnata sul palco da Cristian Ruiz. La produzione è degli Artisti Associati di Gorizia in collaborazione con Pigra srl, la regia è firmata a quattro mani da Giovanna Gra e Walter Mramor e la colonna sonora e gli arrangiamenti musicali sono di Alessandro Nidi. Lo spettacolo aprirà nei prossimi giorni quattro cartelloni del Circuito ERT: giovedì 20 novembre al Nuovo Teatro Mons. Lavaroni di Artegnavenerdì 21 novembre al Centro dei Magredi Livio Poldini di San Quirinosabato 22 novembre al Teatro Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e domenica 23 novembre al Teatro Paolo Maurensig di Tavagnacco per la stagione promossa assieme alla Fondazione Bon. Ad Artegna, San Quirino e Casarsa il sipario si aprirà alle 20.45, mentre al Maurensig lo spettacolo inizierà alle 20.30.

 L’inferiorità mentale della donna mette in scena testi che in pochi conoscono. Si tratta di alcuni fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso. Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna. Oltre al trattato di Moebius dal quale lo spettacolo prende il titolo, Giovanna Gra ha attinto, tra gli altri, da alcune dichiarazioni di Cesare Lombroso – “le donne mentono e spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni” – e dal “progetto di legge per vietare alle donne di leggere” di Sylvain Maréchal, scrittore, avvocato e sedicente rivoluzionario, il quale sosteneva che “imparare a leggere è per le donne qualcosa di superfluo e nocivo al loro naturale ammaestramento”. 
Nello spettacolo gli scritti razionali sono contrappuntati da canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile e da momenti autobiografici, impreziositi da deliranti misurazioni dell’indice cefalico a cui Veronica Pivetti si sottopone con la sua immancabile ironia. 

 Veronica Pivetti, dopo la maturità artistica, si è diplomata in pittura all’Accademia di Brera. Doppiatrice dall’età di sette anni, è attrice, regista, scrittrice, conduttrice televisiva e radiofonica. Nel 1996 ha esordito al cinema con Carlo Verdone in Viaggi di nozze. Ha partecipato a diverse serie televisive di successo. Il film Né Giulietta, né Romeo del 2015 segna il suo esordio dietro la macchina da presa. Nel 1998 ha presentato Sanremo con Raimondo Vianello ed Eva Herzigova. In seguito ha condotto le trasmissioni televisive Per un pugno di libriAmore criminale e ha partecipato a Le parole della settimana con Massimo Gramelllini. Per il teatro ha portato in scena Sorelle d’Italiadi Cristina Pezzoli e Tête à Tête, passioni stonate e Mortaccia, entrambi di Giovanna Gra. Dal 2018 al 2020 è stata la protagonista dello spettacolo Viktor und Viktoria, scritto da Giovanna Gra e diretto da Emanuele Gamba, al quale è seguita la black story musicale Stanno sparando sulla nostra canzone.

 E. L.