VENERDÌ 13 EUROPEANA CON LINO GUANCIALE, DOMENICA 15 LO SCHIACCIANOCI DEL RUSSIAN CLASSICAL BALLET

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VENERDÌ 13 EUROPEANA CON LINO GUANCIALE, DOMENICA 15 LO SCHIACCIANOCI DEL RUSSIAN CLASSICAL BALLET

Domenica 15 gennaio alle 17 il Russian Classical Ballet porterà il pubblico del Teatro Verdi di Gorizia nel regno della fantasia con Lo Schiaccianoci, inserito nel cartellone Eventi Family della stagione artistica 2022/2023. Basato sulla fiaba Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, il balletto in due atti sarà interpretato da un cast di ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole russe, diretto da Evgeniya Bespalova. Un ensamble in cui preparazione accademica ed esperienze internazionali si sposano con l’irriverenza di talenti emergenti nel panorama della danza classica moscovita. Le coreografie sono di Marius Petipa, mentre le musiche hanno reso immortale il genio Pyotr Tchaikovsky, esaltandolo, in passaggi melodici come Danza dello zucchero fatato e Il valzer dei fiori. Un susseguirsi di brani indimenticabili, che hanno ispirato al coreografo deliziosi passi a due e memorabili momenti d’assieme tra cui i valzer. Il Natale è davvero speciale a casa della famiglia Stalhbaum: nel salotto il camino è acceso, l’albero è decorato e sfavillante e l’anziano Drosselmayer arriva in tempo per la festa della Vigilia, per dare ai bambini, Clara e il fratello Fritz, tanti giocattoli. Tra questi c’è un piccolo Schiaccianoci, che alla bambina piace molto. Più tardi, in sogno, quello Schiaccianoci diverrà un valoroso accompagnatore per la piccola e la accompagnerà in un’avvincente avventura, costellata da deliziosi incontri e fantasiosi personaggi.

Invece venerdì 13 gennaio alle 20.45 Lino Guanciale porterà in scenaEuropeana, susseguirsi di scampoli, brandelli, flash dalla storia europea novecentesca. Co-produzione Wrong Child Production e Mittelfest2021,in collaborazione con Ljubljana Festival, lo spettacolo aprirà il cartellone del nuovo percorso Verdi Racconta. Come un cronista giunto da un altro pianeta o dal futuro, venuto a raccogliere brandelli della civiltà europea nel più contraddittorio dei suoi secoli, il praghese Patrik Ourednik attraversa con il suo Europeana il Novecento, passando con disinvoltura dall’uso dei gas nelle trincee della Grande Guerra all’invenzione del reggiseno, dallo sbarco di Normandia alla comparsa di frigoriferi e asciugacapelli. Ne viene fuori un racconto del nostro recente passato, terribile e divertente a un tempo, incredibile e semplice, dove eccezionalità e frivolezza trovano tutte un loro posto. Lino Guanciale prende il fiume di episodi e racconti di Ourednik e lo trasforma un grande respiro, in una frase lunga uno spettacolo, dove si passa in un colpo dalla tragedia alla farsa e viceversa. Lo fa dialogando con la fisarmonica dello sloveno Marko Hatlak e il suo intelligente e divertito contrappunto musicale, fatto di altri frammenti che richiamano ulteriori storie.

La biglietteria, in via Garibaldi 2/a (tel. 0481 383601), è aperta da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30. Nelle giornate di svolgimento degli spettacoli i biglietti per l’evento della serata saranno acquistabili in biglietteria dalle 20 fino a inizio rappresentazione. Online i biglietti sono disponibili su Vivaticket.

Dalle note di Lino Guanciale: “Leggendo Europeana salta subito all’occhio questa magistrale capacità, anzi lucidità di sintesi, con cui Ourednik riesce a presentare, condensati in un pugno di pagine, una serie vasta di eventi del XX secolo. L’altra cosa che colpisce è poi la sagacia con cui lo scrittore mette insieme, accosta con facilità alcuni degli eventi più crudi del Novecento con quelle che, all’apparenza, possono sembrare le sue pieghe frivole. È dunque in superficie, sul fronte linguistico che Europeana rivela la sua forza e peculiarità, anche quella di oggetto teatrale. In fondo è nella lingua che una macchina testuale offre il suo potenziale per il teatro, in quanto organismo che va decodificato per poi trarne una direzione interpretativa precisa, attoriale e di messa in scena. C’è un’enorme esigenza di racconto dentro Europeana, rimessa in ordine nella forma di un particolarissimo stile, che è però l'espressione più necessaria della sostanza stessa di questo racconto. A notar bene la lista dei fatti, cose e persone genera via via un’immane biblioteca, una sterminata discarica, o meglio il crogiolo di un vulcano dentro cui precipita e si rimesta l’intero Novecento. Tutta Europeana è un discorso al futuro, dove l’autore ha assunto sia il punto di vista di un alieno, che a migliaia di chilometri dalla terra ci osserva, sia di un uomo del domani, a cui consegnare un messaggio nella bottiglia. Questo messaggio è però un incompiuto, è il racconto di un secolo non concluso, ancora in cerca di nuove coordinazioni”.

Nato nel 1979 ad Avezzano, dopo alcuni trascorsi rugbistici, Lino Guanciale si è diplomato nel 2003 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, ottenendo il Premio Gassman come miglior allievo degli ultimi dieci anni. A teatro, ha lavorato prima con Gigi Proietti, poi con Claudio Longhi e Franco Branciaroli, collaborando nella sua carriera con alcuni tra i più importanti nomi del palcoscenico italiano. Al lavoro in teatro affianca dal 2005 l’attività di insegnamento e divulgazione scientifico-teatrale negli istituti scolastici medi superiori e nelle Università. Al cinema esordisce nel 2008, interpretando Mozart in Io, Don Giovanni di Carlos Saura. In tv ha interpretato le fiction Il segreto dell’acqua, le tre stagioni di Una grande famiglia e alcune serie di grande successo in onda sulla Rai (Che Dio ci aiuti 2 e 3, le due stagioni di Non dirlo al mio capo e La porta rossa, le tre stagioni di L’Allieva).Nel 2015 ha ricevuto il Premio Flaiano come Personaggio rivelazione dello spettacolo italiano.

Marko Hatlak è un fisarmonicista sloveno, noto per le sue performance vivaci e appassionate e per l’ampia varietà di generi musicali che adora esplorare, dal barocco alla musica contemporanea, al tango, all’etnica al jazz. Il suo percorso musicale inizia a sei anni, a Idrija, nella scuola musicale della sua città natale. Dopo essersi diplomato al Conservatorio di Ljubljana ha proseguito i suoi studi in Germania. Ha condiviso la scena con numerosi altri solisti di fama, ensemble, orchestre e direttori, che ne hanno valorizzato il suo unico e peculiare approccio.



C.L.