La polisemia dei libri di Dominique Robin

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La polisemia dei libri di Dominique Robin

La Fondazione Marchesani a Venezia ospita fino al 13 aprile la mostra Libri aperti. Dominique Robin , che si inserisce nel palinsesto de Le Città in Festa, che propone diversi appuntamenti distribuiti tra le sei Municipalità legate a Venezia.

L'esposizione è curata da Michele Tavola e offre la possibilità di immergersi nel microcosmo creato dai libri d'artista di Dominique Robin, sia quelli già pubblicati che quelli ancora in corso d'opera. L'artista si occupa di ogni fase della produzione dei suoi libri che di solito sono stampati in tiratura limitata e con dimensioni ridotte.

Ogni libro rappresenta un microcosmo semantico: i piccoli volumi escono dalla loro materialità, andandosi a incarnare in diversi lavori realizzati dall'artista allo scopo di approfondire e incorporare in altri elementi i significati e le emozioni del singolo libro. I volumi sono infatti accompagnati da foto, video, installazioni e ready made prodotti o assieme alla composizione del libro o dopo la sua produzione.

Nello spazio espositivo veniamo dunque accompagnati in un viaggio attraverso diversi mondi, creati da e per ogni singola storia. Alle pareti sono appesi disegni, come quello relativo alla donna la cui caduta è descritta dal suo compagno. Il suo precipitare viene riprodotto graficamente in diversi modi e prospettive. Durante la caduta il mondo continua a girare come sempre, tra l'inconsapevole e l'insensibile.

Autore d'elle, dettaglio disegno

Dominque Robin lavora anche con l'olio, osservando con fascino come i colori si riflettono sulla particolare consistenza di materiali come la benzina, dando vita a una metamorfosi dei colori che fanno parte del nostro quotidiano, narrata attraverso la fotografia.

Oil, foto stampata su carta

Forte è anche la componente autobiografica, che viene veicolata attraverso le sue opere. In questo senso colpisce l'installazione al primo piano dello spazio espositivo, dove ci accoglie una casa instabile, che rimanda lo spettatore a quella abitazione che lui immaginava come una possibile fuga dal mondo dentro a un bosco.

La maison oubliée, dettaglio installazione

Il tema delle centrali nucleari tocca l'artista, in quanto da giovane le visse nella sua esperienza quotidiana, nella sua regione natale, Poitou. Così crea uno degli esempi più evidenti del suo modo di operare: un componimento sulle centrali nucleari, viene accompagnato dalle loro rappresentazioni in diversi contesti fatte sui pezzi del cartone usato nei suoi traslochi (quasi a voler insistere ancora sull'elemento dell'intimità), fino ad arrivare alla fotografia della centrale di Civaux e all'opera realizzata in collaborazione con Florian de la Salle, posta al centro della sala e realizzata con 48 candele che rappresentano i reattori nucleari sparsi sul territorio francese.

Civaux, poema numero 4 delle 10 poesia sillabiche a forma di pietra piatta
Civaux, dettaglio disegni

L'introduzione nel microcosmo creato dai libri e dai loro prolungamenti semantici comporta un momento di sospensione e stacco dal mondo esterno, rendendo evidente e materiale quello che è alla fine il processo della lettura stessa: l'uscita temporanea dalla nostra quotidianità.

Orari: da martedì a venerdì 14-19, sabato e domenica 11-19.