Una Scomoda Circostanza: la recensione del film di Darren Aronofsky

Il regista si cimenta con la commedia pulp, con un film piacevolmente anarchico e grottesco, ma il suo lato oscuro non scompare.

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Una Scomoda Circostanza: la recensione del film di Darren Aronofsky

New York, 1998. Hank Thompson (Austin Butler), ex promessa del baseball, affoga i suoi traumi nell'alcol, con grande disappunto della compagna Yvonne (Zoë Kravitz). La sua vita monotona prende una svolta caotica quando il suo vicino punk, Russ (Matt Smith), gli chiede di badare al suo gatto.

Hank, senza saperlo, finisce in un incubo: Russ è in fuga da una banda di criminali, e presto anche lui si ritrova braccato da mafiosi russi, assassini sudamericani, ebrei ortodossi psicopatici e poliziotti corrotti.

Austin Butler in Una Scomoda Circostanza

Darren Aronofsky si cimenta con la commedia pulp, ma il suo lato oscuro non scompare

Chi è abituato ai drammi viscerali e intensi di Darren Aronofsky, da Requiem for a Dream a The Wrestler e The Whale, rimarrà spiazzato da questa sua incursione nel mondo della commedia pulp. Il regista si muove con piacere in un universo anarchico e grottesco, dove i pestaggi e le mutilazioni del protagonista sono affrontati con leggerezza e ilarità.

Eppure, nonostante l'atmosfera strampalata e l'ottima ricostruzione della New York degli anni '90, il film non convince fino in fondo. Il trailer prometteva una commedia esplosiva, ma il risultato finale appare incoerente. Ciò che manca è una vera e propria coesione: Una Scomoda Circostanza sembra più un collage di scene divertenti che un racconto organico.

Zoe Kravitz e Austin Butler in Una Scomoda Circostanza

La comicità nera, spesso apprezzabile, è discontinua e lascia spesso emergere il tema classico del regista: un protagonista lacerato e tormentato, incapace di trovare redenzione. Anche se Hank alla fine sembra uscirne vincitore, la scia di distruzione che si lascia alle spalle e il suo profondo tormento interiore negano un reale cambiamento.

Il film è comunque godibile, grazie a una regia solida e un'eccellente interpretazione di tutto il cast. La cosa che ho apprezzato di più sono i personaggi assurdi e accattivanti, a cominciare dal gatto di Russ, che si ritaglia un posto d'onore nella narrazione.

Una Scomoda Circostanza è un onesto e apprezzabile tentativo di Aronofsky di uscire dalla sua comfort zone, ma il risultato conferma che i suoi demoni artistici sono difficili da sconfiggere.

Una Scomoda Circostanza - trailer ufficiale ITA