Lontani i tempi di Poggi-Bierhoff-Amoroso che fecero sognare un’intera generazione friulana, si riparte da un nuovo staff tecnico per invertire la rotta in casa Udinese e vivere la trentesima stagione consecutiva in serie A senza gli assili degli ultimi mesi a dir poco complicati. Questo lo spirito con cui il Direttore Generale Franco Collavino ha presentato Gian Luca Nani e Gökhan Inler. L’ex Brescia sarà group technical director di Udinese e Watford, occupandosi di mercato per entrambe le società: ““Porterò avanti il modello Udinese, conosciuto a livello internazionale, ricercando talenti in ogni angolo del mondo per sviluppare le singole caratteristiche di ogni calciatore cogliendo benefici tecnici ed economici in caso di successiva cessione. Quanto al mercato ci confronteremo con il mister, cercando di intervenire in tutti i reparti con idee chiare, non facendoci sorprendere in caso di eventuali partenze. Thauvin e Lucca non sono in vendita, aspettiamo il recupero di Deulofeu e ci confronteremo con Pereyrarispetto al suo futuro.” Nani farà base a Londra in stretta sinergia con Gino Pozzo, con cui collabora da anni, mentre Inler sarà l’uomo di campo in terra friulana, un ritorno dopo l’esperienza da calciatore fra il 2007 e il 2011. Una grande opportunità per il giovane dirigente subito dopo la conclusione della carriera da calciatore: “Non ho voluto smettere di giocare prima, ora inizia un nuovo percorso della mia vita. Ringrazio la società e i tifosi per il percorso da calciatore e per questa nuova opportunità, a cui stiamo lavorando da tempo. Ritorno qui per far conoscere ai calciatori il valore di questo club, consapevole che devo fare bene, con la mentalità giusta, come fatto quando giocavo. I giocatori qui hanno le migliori strutture per lavorare, devono spingere sempre al massimo” Spazio poi alla scoperta di Kosta Runjaić, colpo a sorpresa nel solito cilindro di casa Pozzo. “Buongiorno, sono molto felice di essere qui” - le prime parole del 53enne nato a Vienna ma di origine croate, che ha firmato un contratto biennale – “Sono orgoglioso di questa possibilità nonostante sia un allenatore poco conosciuto. Per me è la prima esperienza in Italia, ma ho lavorato già con diverse persone e culture, migliorando squadre e giocatori che ho allenato.” Il tecnico non vuole parlare dei calciatori a sua disposizione dimostrando di avere le idee chiare sui principi di gioco: “La squadra è molto buona al momento, ma non vorrei soffermarmi sui giocatori. Voglio concentrarmi su me stesso. Sono l’allenatore, la persona a capo di questa squadra. In futuro avrò l’opportunità di parlare della squadra dopo averla conosciuta. So che ha molto talento, con mix fra giovani ed esperti, ma il mio lavoro parte da un foglio bianco. Dobbiamo passare tanto tempo insieme, creando un forte legame ed un’etica del lavoro. L’importante è fare, non parlare.” Nessuna promessa neppure relativamente ai possibili obiettivi da raggiungere: “Sono un uomo che si è fatto da sé. Una volta vendevo assicurazioni, nessuno avrebbe mai pensato che sarei arrivato ad allenare in serie A. Questo mi ha insegnato a non pormi alcun limite, ma vorrei ci fossero miglioramenti visibili in tutte le fasi di gioco. In passato l’Udinese ha fatto cose importanti, ma non si va in campo con la nostalgia. Può sembrare scontato, ma dobbiamo creare lo stile di gioco che vogliamo noi, senza pensare agli avversari dando soddisfazione ai tifosi, che sono le fondamenta di una squadra. Voglio farlo proponendo con uno stile di gioco in cui si identificano, anche confrontandomi con loro perché la cosa più importante è la comunicazione, uno degli obiettivi che ci siamo dati come club. Ho tante idee e richieste. Abbiamo iniziato un percorso assieme e forse faremo anche delle sorprese ai tifosi. Non so ancora cosa, ma vi sorprenderemo.” In quanto tempo si vedrà l’Udinese di Runjaić? “Il mio orizzonte è l’intera stagione, con un lavoropasso dopo passo e un miglioramento continuo. Dopo la preparazione estiva vedremo i primi risultati. A inizio campionato dovremmo apportare tutti gli aggiustamenti del caso con un primo giro di analisi alla prima sosta per le nazionali. Ma ci confronteremo costantemente, mi piace delegare ai miei collaboratori, dando responsabilità a squadra e staff.” Il nuovo corso bianconero prende il via con nuovi interpreti. A loro la richiesta di navigare in acque più tranquille.
RUDI BUSET