Topi, della compagnia Usine Baug, sarà domani al Teatro San Giorgio di Udine per Contatto 40

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Topi, della compagnia Usine Baug, sarà domani al Teatro San Giorgio di Udine per Contatto 40



Lo spettacolo Topi, vincitore del Premio scenario Periferie 2021, della compagnia Usine Baug sarà in scena domani, sabato 26 novembre al Teatro San Giorgio di Udine (inizio ore 21.00) all'interno della Stagione numero 40 di Teatro Contatto.

Il CSS è  parte attiva dell’Associazione Scenario che, insieme a oltre 30 teatri e compagnie italiane, coordina e segue le attività del Premio Scenario, Premio Scenario Infanzia, del Premio Scenario Periferie.

Topi riporta gli spettatori al G8 di Genova del 2001, tra le istanze di un movimento anti-globalizzazione e i drammatici fatti di cronaca. Nato dall'incontro artistico di Ermanno Pingitore, Stefano Rocco e Claudia Russo, Topi è frutto della regia e drammaturgia collettiva, che intreccia, ricostruzione storica, interviste, racconti di chi c’era e soprattutto di chi non c’era in un doppio piano narrativo fra reale e invenzione scenica.

Vent’anni fa, una città sul mare, odore di basilico e lacrimogeni, in sottofondo Manu Chao ed esplosioni. Il signor Canepa abita in centro, ma in quei giorni di luglio ha altre cose per la testa e se non fosse per i suoni e le grida che entrano dalle finestre non si accorgerebbe nemmeno di quello che accade di fuori.

Topi, piccoli e invisibili come fantasmi, hanno invaso il palazzo e se ne stanno lì a sgranocchiare mele e carote. Bisogna liberarsene e in fretta, prima che arrivino gli ospiti…

“Vent’anni. Dopo il G8 di Genova. – cita la motivazione del Premio Scenario Periferie 2021 - Per chi c’era e soprattutto per chi non c’era. Per una generazione che nel 2001 aveva 12 anni e non poteva andare a Genova.

Topi crea un dispositivo teatrale che unisce un doppio livello di composizione drammaturgica: l’indagine storica e documentaristica con la ricerca di una scrittura scenica che riesce a coniugare il privato e il pubblico, la realtà dei fatti e la manipolazione delle informazioni.

Nessun disarmante parallelo fra accadimenti e finzione, a favore di una ricostruzione teatrale, autoriale di una grande ferita del nostro tempo che lo spettacolo fa riesplodere nella sua tragica potenza narrativa, personale e collettiva.

Dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, gli spettatori si ritrovano davanti alla vicenda umana di un interno con vista sul mare che sconfina dentro l’ipocrisia politica di chi ancora si nasconde dall’assunzione di responsabilità.

La coesistenza di diversi linguaggi teatrali, compresa l’artigianalità dei servi di scena, ci permette di apprezzare la verità del teatro che interagisce e agisce con la verità dei fatti.