Barry Allen aka Flash (Ezra Miller) è come al solito in ritardo per il suo lavoro, ma ha disperatamente bisogno di mangiare, anche perché solo così può mantenere il suo super-potere. Ovviamente c’è una emergenza: un gruppo di terroristi ha deciso di rapinare una banca a Gotham City e i membri della Justice League vengono chiamati in azione per risolvere il problema.
L’edificio in cui è avvenuto il furto sta infatti collassando e Flash è l’unico che può salvare la situazione. Quindi abbandona di corsa il fast food dove ha appena ordinato un sandwich e si reca sul posto, appena in tempo per salvare tutta una nursery (bambini, infermiera e cagnolino) in una scena molto divertente.
Poi raggiunge Batman (Ben Affleck) e Wonder Woman (Gal Gadot) su un ponte, per assicurare i malviventi alla giustizia. Tornato alla normale routine, entra in depressione pensando alla sua triste situazione familiare. La madre è morta, il padre è ingiustamente incarcerato perché sospettato di averla ammazzata. E il suo processo sta per essere celebrato, con alte probabilità di vederlo finire in gattabuia.
Scopre di potere muoversi nel tempo viaggiando a una velocità superiore a quella della luce, e ha la pessima idea di andare nel passato per rimettere a posto le cose, nonostante il saggio Bruce Wayne lo abbia messo in guardia dei pericoli connessi a una simile azione.
Ovviamente le cose non vanno come pensava, e si trova non solo costretto a convivere con il suo giovane e trasandato doppio, ma si rende ben presto conto di essere finito in una dimensione del multiverso dove non ci sono né Superman né Aquaman, ma in compenso Batman ha un altro aspetto (è interpretato da Michael Keaton) e c’è una Supergirl (Sasha Calle). Nel frattempo arriva sulla Terra il generale Zod (Michael Shannon), che ovviamente vuole spazzare via l’umanità…
The Flash: una riuscita pellicola del suo genere, carica di humor e farcita di camei
The Flash funziona bene, reggendo egregiamente i 144 minuti di durata, nonostante la caoticità della storia raccontata. O forse grazie anche al disordine mostrato sullo schermo, dipende dai punti di vista.
Da un lato vediamo Barry Allen, in due versioni che interagiscono tra loro magnificamente, grazie anche alla splendida prestazione di Ezra Miller. Quella più anziana è più matura, in qualche modo più consapevole delle responsabilità del ruolo di super-eroe, mentre quella giovane è adolescenziale, sgangherata e cialtronesca, ansiosa di sperimentare i super-poteri, con risultati spesso grotteschi. A questi due personaggi complementari è affidato buona parte del lato divertente della pellicola.
A Bruce Wayne aka Batman è invece assegnato il ruolo del mentore, in tutte le sue versioni nei vari multiversi. Ed è un vero piacere rendersi conto di come Michael Keaton a settant’anni suonati sia ancora perfettamente capace di reggere la parte dell’uomo pipistrello, interpretata per la prima volta nel lontano 1989, nella pellicola diretta da Tim Burton.
Nel film compaiono inoltre innumerevoli camei, che non aggiungono nulla alla storia, ma che saranno la gioia dei cinefili e degli amanti del genere. Non solo compare una terza versione di Bruce Wayne, interpretata da George Clooney, ma compaiono (alcuni indubbiamente realizzati in CGI) per brevi istanti vari Superman, con le fattezze di George Reeves, Christofer Reeve e Nicolas Cage. Fa la sua brevissima apparizione anche la prima Supergirl, Helen Slater.
Del resto l'esistenza del Multiverso, con tutte le sue infinite derivazioni, è la condizione ideale per giustificare la presenza di personaggi che nelle varie realtà parallele hanno volti diversi. Un paradiso virtuale per gli amanti delle citazioni e dei camei.
Nel film poi si parla esplicitamente della pellicola Ritorno al Futuro, che nel ramo del multiverso dove avviene il grosso dell’azione non è interpretato da Michael J. Fox, ma da Eric Stoltz.
Insomma una pellicola magari forse un po’ troppo caotica, con una CGI non proprio superlativa, ma altamente godibile e nel complesso riuscita bene. Da vedere. Al cinema.