The Conjuring – Il rito finale: la recensione del film di Michael Chaves

Nonostante il talento del cast, è un film stanco e prevedibile, che chiude mestamente un franchise horror di successo.

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The Conjuring – Il rito finale: la recensione del film di Michael Chaves

In un'epoca cinematografica in cui i franchise horror sembrano non avere mai fine, ho atteso The Conjuring – Il rito finale con molta curiosità. Il film si presenta fin dalle prime battute come un ritorno alle origini, esplorando un caso affrontato all'inizio della carriera di Ed e Lorraine Warren, nel 1964, legato a uno specchio infestato da entità malefiche.

La pellicola ci trasporta subito dopo negli anni Ottanta, con colori caldi e un'apprezzabile colonna sonora, dove la vita della famiglia Smurl viene stravolta da eventi inspiegabili. Lo stesso specchio, acquistato come regalo per una delle figlie, spalanca le porte a orrori devastanti.

Parallelamente, la narrazione segue la vita dei coniugi Warren, ormai consunta da troppe battaglie con il male. Ritiratisi dall'attività sul campo, si limitano a tenere conferenze, dato che i problemi cardiaci di Ed non gli permettono più di agire con la forza di un tempo.

Le due storie, inizialmente separate, sono destinate a convergere in una lotta finale contro le forze maligne che cercano di annientare entrambe le famiglie. Questa struttura narrativa, sebbene lodevolmente ambiziosa, fatica a trovare un equilibrio, rendendo la visione del film un'esperienza disomogenea e alle volte quasi estenuante.

Patrick Wilson in The Conjuring - Il rito finale

Un film stanco e prevedibile che chiude mestamente un franchise di successo

Con una durata che supera abbondantemente le due ore, il film si rivela eccessivamente lungo, diluendo l'incisività del racconto e disperdendo l'attenzione dello spettatore in una marea di sottotrame. La scelta di dedicare un'intera sezione del film alla vita e ai retroscena dei Warren, per quanto apprezzabile nel tentativo di arricchire i personaggi storici del franchise, risulta prolissa e pesante.

Le vicende della famiglia Warren, forse utili per l'arco narrativo dei personaggi, si legano in modo poco organico alla storia principale degli Smurl. Il risultato è un ritmo disconnesso, dove la tensione generata da una parte viene costantemente interrotta da divagazioni che appaiono quasi come inserti autonomi, privando il film di un flusso continuo e coinvolgente.

Ottimo il lavoro degli attori, in particolare Patrick Wilson e Vera Farmiga, ma la loro bravura non è sufficiente a sollevare una storia che si trascina stancamente, riciclando senza troppa creatività gli elementi già visti nei film precedenti. Si percepisce una vera e propria mancanza di originalità, con una trama che ricalca i cliché del genere, risultando altamente prevedibile.

Gli jump scare, che in passato sono riusciti a spaventarmi, in questo capitolo perdono di efficacia, risultando telefonati e stereotipati. L'uso eccessivo del buio in molte scene d'azione, in particolare quelle legate agli eventi soprannaturali, rende la visione confusa e frustrante. Un approccio stilistico che, invece di aumentare il senso di paura, nasconde la scarsa creatività dietro un velo di oscurità.

La regia di Michael Chaves, pur non essendo priva di una sua competenza tecnica, appare poco incisiva e non riesce a infondere quel senso di terrore e mistero che ha contraddistinto i capitoli precedenti. Il film sembra quasi affidarsi alla fama del franchise per giustificare la sua esistenza, senza osare o innovare. Invece di esplorare nuove sfaccettature, si adagia su quanto già fatto, offrendo un'esperienza cinematografica che sa di già visto e di stantio.

The Conjuring – Il rito finale si presenta come un addio, ma non di certo uno entusiasmante. Dopo un lungo cammino di successi, questo capitolo finale lascia l'amaro in bocca, apparendo più come un triste epilogo che una degna conclusione.

Nonostante il talento del cast e il potenziale narrativo, il film fallisce nel suo compito più importante: chiudere con un degno finale un franchise che ha entusiasmato un vasto pubblico. È un'opera che ancora una volta conferma come i franchise vengano spesso spremuti fino all'osso. Un vero peccato per una saga che meritava di concludersi con un botto, anziché con un sospiro.

The Conjuring - Il rito finale - trailer ufficiale ITA