New York. Anni Cinquanta. Il boss italoamericano Frank Costello (Robert De Niro) viene colpito da una revolverata alla testa. Miracolosamente sopravvive.
Il mandante del tentato omicidio è il suo degno compare Vito Genovese (Robert De Niro), che vuole riprendere il suo post di boss dei boss.
Frank vuole ritirarsi dalle scene e spendere gli ultimi anni della sua vita a fianco di sua moglie, ma prima medita una opportuna vendetta...

The Alto Knights – I Due Volti del Crimine: il virtuosismo del doppio ruolo di De Niro non riscatta un film che vorrebbe imitare il miglior Scorsese, senza però riuscirci
Il film ruota intorno alle vicende di due boss mafiosi realmente esistiti, amici d'infanzia, cresciuti come delinquenti nei ghetti di New York negli anni del proibizionismo, per poi diventare acerrimi nemici nel dopoguerra.
Uno scontro tra mentalità completamente diverse. Frank è una persona che ama riflettere prima di agire, bada alle apparenze e allo stato sociale, cura le relazioni politiche e gli equilibri tra polizia, mafia e autorità statali, non ama la violenza gratuita e men che meno la droga, che considera un affare malato e troppo rischioso.
Vito è la sua nemesi. Bramoso di riprendere il comando delle cosche mafiose, che aveva lasciato gestire a Frank dopo la sua partenza per l'Italia per sfuggire alla giustizia statunitense, è una persona passionale, infida, che se ne sbatte dei rapporti interpersonali, vuole ottenere soldi e potere con qualunque mezzo.
A cominciare dallo sfruttamento economico della vendita degli stupefacenti, una faccenda sporca e pericolosa, perché le autorità hanno drizzato le orecchie e vogliono arginare il fenomeno a qualunque costo.
Frank cerca di farlo ragionare, ma senza successo. Anzi. Vito decide di sbarazzarsi del vecchio amico, e mette in moto un meccanismo che gli sfuggirà di mano.

Due personaggi complessi, profondamente differenti, entrambi interpretati da un grande Robert De Niro, che si dimostra all'altezza di un compito per nulla banale, nonostante la pesantezza del trucco.
Ma al di là di questo, il film secondo me è di fatto un'occasione sprecata per omaggiare degnamente il genere gangster movie, grazie anche al ritorno sul grande schermo di una leggenda come De Niro.
The Alto Knights – I Due Volti del Crimine utilizza tutti gli stilemi di Scorsese: il punto di vista è stabilmente quello di Frank, con la sua voce over che commenta continuamente, mentre una telecamera molto mobile segue costantemente gli interpreti, l'ambientazione è curata nei minimi dettagli, i dialoghi sono molto articolati, la storia indugia sulle complesse relazioni tra i clan mafiosi.
Ma c'è un problema: Barry Levison non è Martin Scorsese. E si vede. Manca il suo tocco magico.
E quindi il racconto non si accende mai, dopo il tentato omicidio all'inizio si perde nell'eterno monologo di Frank, alternato a dialoghi inutilmente verbosi e didascalici, l'azione latita, ci si perde in una sequela di personaggi stereotipati e di situazioni non propriamente memorabili, diluendo l'indubbio virtuosismo attoriale di Robert De Niro.
Il racconto ha un colpo di reni nel finale, ma ormai è troppo tardi per riscattare una pellicola che manca di anima e originalità.
Peccato.
The Alto Knights - I Due Volti del Crimine - trailer ufficiale ITA