Sopravvissuti alle terribili vicende del secondo capitolo della saga, Sienna (Lauren LaVera) e suo fratello Jonathan (Elliot Fullam) stanno faticando duramente per ricostruirsi una vita normale.
Lei è stata appena dimessa da un centro di salute mentale, e viene accolta nella casa dei suoi zii, dove soffre di sensi di colpa e di allucinazioni violentissime, mentre lui si è appena iscritto all’università, e fa di tutto per voltare pagina e dimenticare il loro spaventoso passato.
Il problema è che non sono i soli sopravvissuti alle vicende narrate in Terrifier 2: anche Art the Clown (David Howard Thornton) è tornato in azione, e dopo avere massacrato in modo atroce diversi innocenti, pensa bene di regolare i conti con Sienna, che lo aveva decapitato...
Terrifier 3: un puro slasher che delizierà gli amanti del genere, lanciando Art the Clown nell’empireo dei massacratori seriali
Questa pellicola probabilmente sancirà il definitivo successo di un franchise nato nel cinema indipendente a bassissimo budget. Damien Leone non concede compromessi, garantendo due ore di massacri sanguinolenti senza mai rallentare il ritmo o deviare verso altri generi, con l’eccezione di peraltro piacevoli siparietti che mescolano commedia e horror.
La pellicola si basa su una storia semplicissima, comprensibile anche a chi non avesse visto i due precedenti capitoli della saga. Il satanico personaggio di Art the Clown è disegnato magnificamente, e funziona alla grande.
Un clown in bianco e nero sempre muto, con una grande gestualità e un volto molto espressivo, sempre votato al suo unico scopo: massacrare, torturare, indugiare dentro corpi smembrati e pozze di sangue, con una costante spruzzatina di slapstick e sarcasmo.
La sua nemesi è la giovane Sienna, final girl che combatte senza risparmiarsi per annientare le forze del male e salvare i propri familiari. Tutta la pellicola è basata sulla contrapposizione di questi due personaggi, le cui storie ci vengono raccontate per due terzi del film con un ben ritmato montaggio alternato.
E quando si incontreranno, avviene come da prassi lo scontro finale, che lascia le porte aperte all’inevitabile sequel.
Lo scontro frontale tra forze del bene e quelle del male è un semplice ma efficace motore narrativo, e questa pellicola lo dimostra benissimo.
Damien Leone si guarda bene dallo scavare nella psicologia dei protagonisti, o spiegare nei dettagli la storia dei personaggi e la natura delle forze soprannaturali all’opera, e questo è un pregio, per un film che non vuole fare altro che razzolare in modo compiaciuto nello splatter più esasperato, con un tale livello di esagerazione che in definitiva sconfina nella parodia, anche se alcune scene possono risultare veramente disturbanti per gli animi troppo sensibili.
Il tutto anche concedendosi molteplici citazioni, vere chicche per cinefili, come l’omaggio al mitico Planet 9 from Outer Space, di Ed Wood, del quale possiamo vedere alcune scene scorrere su uno schermo in un ospedale psichiatrico, o Art the Clown strizzare l’occhio alla scena in cui nel leggendario Shining il protagonista Jack Torrence sventra a colpi d’ascia una porta, ammiccando dallo squarcio appena aperto, o la comparsata di Tom Savini, testimone della mattanza appena perpetrata dal malefico e sadico omicida in costume.
Insomma Terrifier 3 rischia di lanciare nell’empireo dei massacratori seriali cinematografici un nuovo personaggio, al fianco di Leatherface, Michael Myers, Ghostface e Jason Voorhees, consacrando un nuovo franchise dedicato al puro splatter.
Imperdibile per gli appassionati del genere.