Unica tappa in regione al Teatro Verdi di Gorizia mercoledì 15 marzo alle 20.45 per Eleonora Abbagnato in Giulietta: la direttrice della Compagnia di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e già étoile dell’Opéra di Parigi incarnerà la più celebre veronese di tutti i tempi nello spettacolo di Daniele Cipriani Entertainment ora in tour in Italia, dopo laprima assoluta la scorsa estate al Teatro Romano di Verona e al Nervi Music Ballet Festival. Alla piccola grande donna immortalata daWilliam Shakespeare, e dopo di lui da innumerevoli pittori, musicisti, scrittori, registi e coreografi, è dedicato questo appuntamento in cui le arti della musica, della danza e della poesia si uniscono per dipingere a colori, ora delicati, ora vivissimi, un ritratto nuovo e inusuale. L’amore in tutte le sue sfaccettature è il filo conduttore di Giulietta, che vedrà Eleonora Abbagnato danzare anche insieme alla 11enne Julia Balzaretti, sua figlia. Un’occasione unica anche per ammirare insieme tante stelle della danza, ovvero Simone Agrò(Teatro dell’Opera di Roma), Rebecca Bianchi(Étoile del Teatro dell’Opera di Roma), Gabriele Consoli (Teatro dell’Opera di Roma), Bryan Ramirez (Teatro dell’Opera di Roma), Simone Repele (Riva&Repele, già Gran Teatro di Ginevra), Sasha Riva (Riva&Repele, già Gran Teatro di Ginevra), Michele Satriano (Primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma) e Mattia Tortora (Teatro dell’Opera di Roma).
Al contempo eterea e sensuale, impalpabile e volitiva, dal fascino senza tempo, Eleonora Abbagnato, rappresenta “l’idea” di Giulietta quale simbolo dell’amore: amore tra uomo e donna, ma anche tra persone dello stesso sesso, tra adolescenti e tra persone di età diverse. È appunto a questo tipo di rapporto amoroso che è dedicata la coreografia di grande intensità, firmata da Uwe Scholz, geniale coreografo tedesco scomparso prematuramente all’inizio del secolo, che apre la serata: Eleonora Abbagnato e Michele Satriano, fresco di nomina a primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, interpretano il passo a due dal balletto Rosso e Nero, creato nel 1988 per Vladimir Derevianko e Eileen Brady e rimontato qui da Giovanni Di Palma. La musica è tratta, non a caso, dalla “symphonie dramatique” Roméo et Juliette di Hector Berlioz. Non sarà proposta la celeberrima partitura Romeo e Giulietta di Prokofiev, ma altre pagine musicali ispirate alla tragedia di Shakespeare: i due virtuosi del pianoforte Marcos Madrigal e Alessandro Stella ne eseguiranno le trascrizioni, piuttosto inusuali, per due pianoforti, diventando protagonisti dell’azione stessa insieme ai ballerini. Firmata Sasha Riva e Simone Repele, Giulietta sarà danzata sull’ouverture-fantasia di Ciaikovsky. Vediamo una bionda bambina assorta in sogni romantici ad occhi aperti: una piccola Giulietta dei nostri giorni la quale, specchiandosi, vede riflessa l’ immagine della donna innamorata che diventerà. Si assomigliano le due, poiché la donna è Eleonora Abbagnato, la bimba Julia Balzaretti. Se il filo conduttore è chiaramente l’amore in tutte le sue sfaccettature, al noto slogan della rivoluzione psichedelica degli Anni ‘60 viene aggiunto un elemento che fa riferimento sia all’odierno riconoscimento dei diritti LGBT, sia alla pressante esigenza di ricercare una pace sul nostro pianeta: Giorgio Mancini crea Peace & Rainbow Love sulla West Side Story Suite per due pianoforti di Leonard Bernstein. Molti “Giulietti”, e una “Giulietta”, si fanno rappresentanti dei temperamenti umani, ognuno simboleggiato da un colore diverso della iconica Rainbow Flag.
C.L.