Com’erano da bambini i cattivi delle fiabe?Èquello che si è chiesto Dario Vergassola, comico, scrittore, attore e cantautore, nella stesura della drammaturgia di Malefici, il family show in programma domenica 29 gennaio alle 16 al Teatro Verdi di Gorizia nell’ambito del percorso Young. Prodotto da Associazione Atti, Fondazione Aida e Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, questo spettacolo si avvale della regia di Manuel Renga, già autore, regista e curatore di progetti didattici legati alle opere liriche. Sua è anche l’elaborazione drammaturgica, scritta a quattro mani con l’autrice teatrale Elisabetta Tulli.
In scena i Muffins, giovane realtà teatrale nata nel 2015 dall’incontro tra i tre performers Riccardo Sarti, Giulia Mattarucco e Maddalena Luppi, diplomati presso The Bernstein School of Musical Theater di Bologna, e il cantautore bolognese Stefano Colli, finalista della 58° edizione del Festival di Castrocaro e concorrente della sesta edizione di The Voice of Italy nel team Gigi D’Alessio. La biglietteria, in via Garibaldi 2/a (tel. 0481 383601), è aperta da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30. Nelle giornate di svolgimento degli spettacoli i biglietti per l’evento della serata saranno acquistabili in biglietteria dalle 20 fino a inizio rappresentazione. Online i biglietti sono disponibili su Vivaticket.
I protagonisti del musical sono appunto i cattivi delle fiabe più famose, le cui azioni malvagie non sono giustificate nè date per scontate, piuttosto si cerca di capire cosa li ha portati a diventare degli antagonisti. Sono Grimilde, la strega di Biancaneve, Jafar conosciuto sullo schermo insieme ad Aladdin, Ursula della Sirenetta e il Lupo di Cappuccetto Rosso. Grimilde è ossessionata dall’idea di essere bella: se un tempo c’era lo specchio a testimoniare la sua bellezza, oggi la strega si fa direttamente i selfie con lo smartphone. Jafar è il personaggio più antipatico e scorbutico di tutti, ma non c’è spigolo caratteriale che non possa essere smussato e accettato. Ursula finalmente può fare a meno di avere una voce potente, perchè oggi ci sono i microfoni a dare manforte. Infine il Lupo cattivo, che in realtà è vegano, ma si vergogna ad ammetterlo in pubblico. Ognuno racconta il suo disagio nel sentirsi malvagio o addirittura nel fingersi più malvagio di quello che è. I quattro anti-eroi si trovano nell’ascensore di un palazzo, senza sapere di essere diretti tutti nello stesso posto, ovvero dall’analista. “Ogni piano svela le difficoltà e i problemi che si porta dietro ognuno di loro – spiega Vergassola –. L’amicizia che si instaura diventa una terapia di gruppo. I miei amici di oggi sono gli stessi che venivano con me alle elementari e alle medie, perchè con gli amici di vecchia data non si deve far finta di essere qualcun altro: è una fatica in meno, che trovo terapeutica. Quando si diventa grandi, si ha voglia di capire quello che c’è dietro le cose, anche dietro un comportamento strano, frutto magari di un disagio che non è stato espresso e trattato, di qualcosa che non è andato nel verso giusto. Probabilmente se fossero stati sorvegliati e guidati meglio, i cattivi delle fiabe sarebbero cresciuti bene e oggi vivrebbero anche loro felici e contenti”.