Il 9 ottobre si inaugura il Visavì Gorizia Dance Festival, l'unico festival transfrontaliero del mondo. Si svolge, infatti, nelle due città gemelle di Gorizia (Italia) e Nova Gorizia (Slovenia), non più divise da un confine ma che oggi possono guardarsi "visavì" (come si dice in dialetto goriziano) e dove, fino al 19 ottobre, si parlerà una lingua universale: quella della danza che unisce ciò che la storia aveva diviso. Ideato dal Direttore Artistico Walter Mramor e ArtistiAssociati Centro di Produzione Teatrale, in partnership con il Teatro Nazionale Sloveno SNG di Nova Gorica e con il supporto di Ministero della Cultura, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Gorizia e Fondazione CaRiGo, il Festival fa parte del programma ufficiale di Capitale Europea della Cultura 2025, GO! 2025.
Saranno presenti al Visavì Gorizia Dance Festival artisti e compagnie di svariate nazionalità. Molte le prime assolute o nazionali. Il ricco programma, che include anche molti workshop, può essere consultato sul sito. Diamo un cenno agli spettacoli in scena nei prossimi giorni, seguiranno notizie sulla seconda parte del Festival.

Il sipario si alza il 9 ottobre (ore 19) all’SNG Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica nel segno del Giappone: di scena The Song of Marebito con il Noism Company Niigat, in prima nazionale. Nel lavoro, a firma di Jo Kanamori, coreografo che ha studiato con Béjart e che oggi guida questa che è la prima compagnia di danza giapponese con residenza permanente in un teatro (la sede è a Ryutopia), si fondono elementi della tradizione coreutica orientale ed occidentale, mitologia greca e leggende nipponiche. La musica è di Arvo Pärt. Un misterioso essere dell’altro mondo - il “Marebito” - si intromette in un rituale collettivo, provocando delle scosse nel gruppo. Contenendo i temi dell’individuo e della collettività, dell’aldilà e della vita reale, questa performance esplora la presenza di “Marebito” come rituale dell’estraneo. Si replica il 10 ottobre alle ore 12.

Per chiudere la serata si ritorna in Italia, al Kuturni Dom, Gorizia: dal Lussemburgo arriva Megastructure, (ore 20,30) con Sarah Baltzinger e Isaiah Wilson, in prima assoluta, Pas de cheval (ore 21,00) di Andrea Costanzo Martini, in scena con Francesca Foscarini. Ispirata alla figura del cavallo - simbolo di grazia, forza e libertà – la performance esplora con ironia il parallelo tra l’animale e il danzatore-performer: entrambi creature ammirate, plasmate da un immaginario che spesso nasconde una realtà fatta di duro lavoro, rigida disciplina e discutibili dinamiche di potere.
Il 10 ottobre (ore 18,30) al Kulturni Center Loize Bratuž, Gorizia, si vedrà la Compagnia Virgilio Sieni con la prima assoluta di Sulla leggerezza. Ispirato alle Lezioni Americane di Italo Calvino, e partendo da versi di Dante e Guido Cavalcanti, il nuovo lavoro di Sieni esplora la leggerezza, rappresentata dall’immagine di un malinconico Arlecchino, come virtù letteraria e filosofica.
In seconda serata (ore 20,30) al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Gorizia, una performance di ALDES/Simona Puglisi, Superati i controlli, seguita dalla prima nazionale (ore 21,00) di Turning of Bones, recentissima creazione dell’anglo-bengalese Akram Khan per la compagnia tedesca di Stoccarda fondata dal canadese Eric Gauthier, la Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart. Il titolo di questo lavoro, a firma di uno dei maggiori coreografi della nostra epoca, si riferisce al “rigiramento delle ossa”, rituale con cui i Malgasci onorano i loro morti.
Un salto “oltrefrontiera” l'11 ottobre (ore 18,30) ci riporta all’SNG Teatro Nazionale, Nova Gorica per la prima nazionale di Trailer Park firmata dal coreografo tedesco Moritz Ostruschnjak per Tanzmainz, la compagnia del Teatro di stato di Magonza (Germania). La serata si conclude al PalaUGG Banca360 con un evento esclusivo che vede per la prima volta ArtistiAssociati collaborare con Antonio Marras: lo stilista sardoproporrà una versione speciale per GO!2025 di Mio cuore, io sto soffrendo. Cosa posso fare per te? Le parole di una vecchia canzone danno il titolo a un atto performativo che racconta la poetica di Marras, eclettico artista che strappa, cuce, prende in prestito, come fa per i suoi abiti, elementi disparati per creare innesti insoliti e unire tutti quei mondi che della sua vita fanno parte: il disegno, la moda, visioni di cultura popolare, la memoria di oggetti dimenticati. Un progetto unico e originale, contaminazione tra danza, moda e arti visive, teatro, cinema e musica, interpretata da un gruppo di 30 artisti: attori, performer e la cantante Gabriella Gabrielli. La coreografia è di Marco Angelilli.
Il 12 ottobre (ore 18,30) a Gorizia, Teatro Comunale Giuseppe Verdi, una performance di Rocco Suma, She Was Human (con Giulia Boscaratto e Marianna Tardino) precede lo spettacolo Dance N’ Speak Easy(ore 19,00) per la coreografia di Njagui Hague. Qui i campioni mondiali di hip hop della compagnia parigina Wanted Posse, nel cui stile vorticoso e delirante flirtano house dance, tip tap, charleston, break dancing, lindy hop e jitterbug, ci riportano agli anni del proibizionismo negli Stati Uniti, con riferimenti alle vicende afroamericani dagli Anni Ruggenti ai giorni nostri.
Ma non finisce qui…. Il Visavì Gorizia Dance Festival continua fino al 19 ottobre con altre prime e altri artisti e compagnie di ogni nazionalità, tra cui il Balletto del Teatro Nazionale Serbo, A.C. Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza, la Compagnia di Balletto dell’Opera Nazionale di Grecia - GNO Ballet.
Nell'ambito di GO! 2025 e della strategia di Nova Gorica-Gorizia di promuovere la costruzione di un’unica città aperta, si tiene contestualmente al Festival One Dance European City (ODEC). Si tratta di un progetto internazionale, ideato e coordinato da ArtistiAssociati e SNG Nova Gorica, che si avvale della collaborazione e dell’esperienza di Aterballetto-Fondazione della Danza: nove performance firmate da alcuni dei più significativi coreografi contemporanei compongono un percorso a tappe che si snoda tra i due nuclei urbani, con creazioni brevi, destinate a occupare pochi metri quadri, proponendo per abitanti e visitatori un’esperienza inedita del territorio.
C. L.