Tutto è doppio a Trieste, come la “scontrosa grazia” nei versi di Saba» dice Simone Cristicchi nelle prime scene di Trieste 1954, spettacolo diretto da Paolo Valerio e prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per celebrare i 70 anni del ricongiungimento di Trieste all’Italia.

«È veloce e pratica, eppure a lungo immobilizzata. E poi, “a doppio tempo”. Con l’Italia liberata e Lei che per gli storici ha più liberazioni: dai nazifascisti, dalle truppe jugoslave, dagli angloamericani. L’Italia che festeggia la fine della guerra nel 1945, e lei che lo fa nove anni dopo, tornando italiana. E forse è questo che apprezzo di più dei triestini: che hanno imparato a vivere così (…) restando in piedi in mezzo alla bufera degli eventi, affrontando con coraggio i cambiamenti, le raffiche improvvise della Storia».
A ricostruire anche attraverso il sorriso questi nove anni di cui il resto d’Italia conosce poco, arriva in scena il personaggio di Persichetti – l’archivista romano di Magazzino 18 – che nel nuovo spettacolo vuol far visitare Trieste alla moglie Adele, imbattendosi in questa pagina di storia del tutto particolare.

La rivive intersecando alla recitazione interessanti contributi video messi a disposizione dalla Rai FVG e da altri archivi storici e le musiche del M° Valter Sivilotti.
In scena a Gemona del Friuli giovedì 16 ottobre (biglietti in vendita online da domenica 12 ottobre, alle ore 9), a Cividale del Friuli venerdì 17 (ultimi biglietti disponibili in teatro il giorno prima dello spettacolo dalle 17 alle 19 e la sera stessa dalle 20) e a Tolmezzo sabato 18 (tutto esaurito
E. L.