Settimino Polimnia Mercoledì 19 luglio, ore 21.00 – Villesse, Giardino di Palazzo Ghersiach

1 min read
Settimino Polimnia Mercoledì 19 luglio, ore 21.00 – Villesse, Giardino di Palazzo Ghersiach

Fra gli obiettivi del festival Nei Suoni Dei Luoghi c’è sicuramente quello della valorizzazione delle migliori giovani promesse della musica classica, selezionate fra gli allievi di Conservatori, Accademie e Scuole di alto perfezionamento di tutto il mondo. Questo approccio si concretizza nel prossimo appuntamento del festival, quello in programma mercoledì 19 luglio a Villesse (Go), nel bel contesto del Giardino di Palazzo Ghersiach (inizio ore 21.00), con protagonista l’ensemble Settimino Polimnia. Formato da Gioele Bellagamba (violino),  Fiamma Kamenchtchik (violino), Michele Braghini (viola), Matteo Zanetti (violoncello), Agatha Bocedi (arpa), Valentina Bernardi (flauto) e Valerio Gaglio(clarinetto), questo eterogeneo ensemble proporrà un ricco programma con musiche di Ravel, Debussy, Verdi, Brahms, De Falla. Il concerto è a ingresso libero e, in caso di pioggia, si svolgerà all’interno di Palazzo Ghersiach. Evento collaterale sarà, alle 19.00, la passeggiata guidata alla scoperta della storia di Villesse, a cura dell’Associazione “I Blaudins” (prenotazione obbligatoria a [email protected]) . Il programma completo del festival è visitabile su www.neisuonideiluoghi.it .

“Polimnia” per la mitologia greca fu la musa dell’orchestica - l’arte di unire musica, poesia e danza in un’azione scenica complessa - della pantomima e del canto sacro. Proprio lei viene invocata da questo ensemble che si ispira al suo sapere olistico per proporre una formazione composta da strumenti dai timbri peculiari differenti. Al settimino così composto Ravel dedicò il suo Introduzione e allegro, un’opera affascinante dove si sente l’espressione della sua sensibilità e dove l’uso dell’arpa e del flauto ricordano il mondo musicale di Debussy. Quest’ultimo sarà proposto con le sue Danses, nelle quali i timbri dell’arpa e degli archi si amalgamano dando vita a un incredibile microcosmo musicale. Sia Ravel che Debussy furono molto legati alla forma di danza, e proprio questa connessione sarà il fil rouge dell’intero programma.

carlo liotti