Il rally più famoso del mondo ha visto trionfare nuovamente Sebastien Ogier che ha portato la sua Toyota GR Yaris sul gradino più alto del podio nel Principato di Monaco nella gara andata in scena dal 23 al 26 gennaio.
Un Rallye Monte-Carlo al cardiopalma con tantissime emozioni e colpi scena che hanno reso memorabile questa edizione della gara monegasca; il meteo incostante ed un percorso le cui prove speciali risultavano di difficile interpretazione causa il grip che cambiava in continuazione hanno fatto di questo Monte-Carlo una roulette. Le prove erano caratterizzate da un mix di tratti prevalentemente asciutti ed altri umidi o bagnati, con fango in strada riportato dai tagli nelle curve, fino a quelli con ghiaccio e neve in altura, oltre dal temuto ed onnipresente “verglas”, condizioni che spesso hanno portato i piloti ad una certa prudenza o, al contrario, causato uscite di strada di chi ha osato sfidare troppo la sorte.
Il pronostico prima della gara era piuttosto incerto, le vetture Wrc1 al via quest’anno senza l’ibrido e le nuove gomme del fornitore unico Hankook hanno contribuito a rendere ardua una previsione. Anche i rimaneggiamenti dei team per quanto riguarda i piloti Hyundai e M-Sport Ford, con Adrien Fourmaux passato alla casa coreana ed il nuovo arrivato nel Wrc1, Josh McErlean, accasatosi in M-Sport, hanno aggiunto quell’incertezza in più sui possibili pretendenti al gradino più alto del podio nel Principato di Monaco, anche se, a onor del vero, non vi erano particolari dubbi sullo squadrone Toyota al via con ben 5 vetture e una compagine rodata e affidabile.
Proprio la Toyota è riuscita a sbancare - metaforicamente - il Casinò di Monte-Carlo piazzando due suoi piloti sui due gradini più alti del podio: Sebastien Ogier, che ha alzato la coppa del vincitore per la decima volta a Monaco, ed il gallese Elfyn Evans che ha chiuso in seconda posizione.
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Alcune immagini del Monte-Carlo raccolte fra prove, ricognizioni e assistenza:
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Il programma di gara prevedeva lo Shakedown nel pomeriggio di mercoledì, le prime tre prove speciali nella serata di giovedì e le successive 15 nei tre giorni finali della settimana.
Dopo lo Shakedown, dove si è subito imposto Ott Tanak con la sua Hyundai i20 N, in partenza di gara Sebastien Ogier ha immediatamente preso il comando vincendo le prime due prove speciali alla luce dei fari, nella terza Ps - la “Avançon / Notre-Dame-du-Laus 1” - ha però commesso un errore che avrebbe potuto condizionargli pesantemente il risultato finale uscendo di strada ed abbattendo addirittura un palo della luce, la dea bendata lo ha nondimeno assistito anche questa volta permettendogli di continuare la prova accumulando solamente un ritardo di poco più di una ventina di secondi.
Il campione transalpino non si è lasciato impensierire e dal giorno successivo ha iniziato a spingere sul pedale dell’acceleratore fino a riportarsi poi nuovamente al comando della gara.
La “Avançon / Notre-Dame-du-Laus 1”, ultima prova del giovedì sera, è stata presa d’assalto da una vera folla che ha illuminato a giorno i tornanti in discesa al passaggio dei concorrenti con una continua miriade di fuochi d’artificio che hanno creato uno spettacolo unico, degno della fama del Rallye Monte-Carlo.
A causa però delle intemperanze di alcuni spettatori che hanno messo a repentaglio la sicurezza dei piloti e la loro stessa vita spostandosi in punti del tracciato molto pericolosi, con le vetture che passavano vicinissimo a loro, la prova è stata annullata dopo il passaggio di una quindicina di vetture. Rabbia e delusione fra il foltissimo pubblico presente che per colpa di alcune persone che pur di mettersi in mostra non esitano a nulla (e che probabilmente non hanno nulla a che vedere con questo sport) hanno dovuto rinunciare anzitempo agli spettacolari passaggi delle vetture in un contesto scenografico – oltre che agonistico – fra i più belli dell’intero circuito mondiale.
Altra delusione profonda per i tantissimi spettatori che venerdì mattina hanno affollato la SS 5 “St. Leger les Melezes – La Batie Nueve”, una classica del Monte-Carlo con il transito sul famosissimo Col de Moissière ghiacciato in moltissimi punti, che si sono visti annullare la prova per permettere il soccorso a due spettatori infortunatisi scivolando dalle rocce dove si erano posizionati. La trasferta al Monte-Carlo è sempre faticosa e dispendiosa (sia in termini economici che di tempo) e per raggiungere i punti preferiti nelle prove bisogna sobbarcarsi lunghe camminate per arrivare al luogo prescelto per poi attendere anche delle ore l’arrivo delle vetture; il popolo del rally è paziente ma episodi del genere minano la determinazione degli appassionati che vedono annullati gli sforzi effettuati per godere dello spettacolo del WRC.
Ritornando alla gara vera e propria, dopo l’annullamento della SS5 i concorrenti hanno affrontato la successiva “La Bréole / Selonnet 1” dove Ogier ha colpito un terrapieno mentre era impegnato nella rimonta (senza danni rilevanti), peggio è andata ai due alfieri Hyundai, Neuville e Tanak, che hanno danneggiato pesantemente le loro vetture in due uscite di strada (Neuville è stato poi sanzionato con una ammenda pecuniaria per aver percorso il tratto stradale di trasferimento per raggiungere il Service Park senza una ruota). Entrambe le vetture sono state riparate e i due piloti hanno potuto ripartire per il trittico di prove pomeridiane seppur attardati rispettivamente di 1:53.7 e 0:33.4 minuti.
Nel pomeriggio Elfyn Evans, che comandava la classifica fino alla SS7, veniva superato dal suo compagno di squadra Ogier che chiudeva al comando la seconda giornata di gara.
La mattinata successiva si apriva con la vittoria di Gregoire Munster (Ford Puma) nella SS 10, un risultato incoraggiante per il giovane lussemburghese che fa ben sperare per il futuro. La prova ad un certo punto è stata poi sospesa per un incendio sulla vettura di Marchino – Ometto (nessuna conseguenza per l’equipaggio).
In tutto ciò non abbiamo ancora citato Adrien Fourmaux, che senza commettere particolari errori si è pian piano insediato nelle zone alte della classifica battagliando a lungo con Evans per la seconda posizione assoluta, il francese sembra aver beneficiato del cambio di squadra (e vettura) con prestazioni di rilievo.
Poco incisivo invece Kalle Rovanpera, il due volte campione del mondo non è sembrato molto a suo agio su un percorso caratterizzato da umido, fango e sporco portato in prova dalle vetture, pur vincendo una Prova Speciale non è mai riuscito ad impensierire Fourmaux che lo precedeva in classifica.
Gara stregata invece per Thierry Neuville che nella ripetizione delle prove del pomeriggio è uscito nuovamente di strada nello stesso punto del mattino (questa volta senza riportare gravi danni come in mattinata), come si dice: “Errare è umano, perseverare è diabolico”.
Si giungeva così alle tre prove finali della domenica, con l’ultima, la “Col de Turini” valida come Power Stage (che assegna punti supplementari ai primi cinque di prova), dove durante la notte è nevicato rendendo il passaggio sul colle particolarmente spettacolare.
La prima prova domenicale, la SS16 “Avançon / Notre-Dame-du-Laus 2”, perdeva subito due protagonisti: Takamoto Katsuta, al momento sesto, e Sami Pajari, settimo - entrambi su Toyota GR Yaris – che hanno dovuto abbandonare la compagnia ambedue per uscite di strada. La prova successiva vedeva uscire di scena anche Gregoire Munster, sempre per incidente, riducendo così a 7 il numero delle vetture Wrc1 al passaggio sul Turini.
L’iconica prova del Monte-Carlo non mutava la classifica con Sebastien Ogier che si imponeva anche nella Power Stage andando a vincere la gara monegasca per la decima volta: un vero record, segno della classe indiscussa del transalpino.
Le prime sei posizioni della classifica della “Col de Turini” rispecchiavano fedelmente quelle finali, con Elfyn Evans secondo, Adrien Fourmaux terzo, seguiti nell’ordine da Kalle Rovanpera, Ott Tanak e Thierry Neuville. Settimo posto finale per il debuttante Josh McErlean che, seppur enormemente distanziato dal vertice, ha portato i primi punti in casa M-Sport.
Nel festival delle Wrc2 si è imposto il francese Yohan Rossel, seguito da Nikolay Gryazin, Eric Camilli e dal fratello di Yohan, Leo Rossel. I francesi l’hanno fatta da padrone nella gara di casa vincendo praticamente tutte le categorie, segno probabilmente della bontà del sistema francese di promozione dello sport automobilistico, cosa che sembra continuare a mancare nel nostro paese.
Bene, comunque, gli italiani con Roberto Daprà, navigato da Luca Guglielmetti su Skoda Fabia Rally2, che ha chiuso in 14esima posizione assoluta (dopo aver guadagnato una posizione ai danni di Oliver Solberg penalizzato di 5 minuti per "guida esibizionistica in luoghi non idonei"), e di Matteo Fontana e Alessandro Arnaboldi 25esimi assoluti con la piccola Fiesta Rally3.
Buone le posizioni finali anche degli altri connazionali giunti sulla pedana di arrivo nel Principato: Chiarani, Oldani, Brega e Brazzoli, che hanno chiuso circa a metà classifica, con Fiore più staccato, e Rachele Somaschini e Filippo Marchino nelle posizioni finali penalizzati dalle disavventure dei giorni precedenti (la prima per una uscita di strada e Marchino, come detto, per l’incendio della sua vettura, poi ripristinata in assistenza).
Come sempre non sono mancati gli spettatori italiani al Monte, una gara da non perdere per tantissimi nostri connazionali appassionati:
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Grande festa di chiusura in Place du Casino a Monaco con le premiazioni e la tradizionale battaglia con lo Champagne per i vincitori e con la folla ad osannare tutti gli equipaggi giunti all’arrivo di questa 93^ edizione del Rallye Monte-Carlo.
Appuntamento a gennaio 2026.
Dario Furlan - Immagini: #darionnenphotographer - Plume Sport