Nell’adattamento e per la regia di Jurij Ferrini. Alle 20.45 sul palco dell’Auditorium Centro Civico per raccontare la storia del Moro di Venezia saliranno assieme a Ferrini-Otello, anche Rebecca Rossetti nel ruolo di Iago, Agnese Mercati in quello di Desdemona, Paolo Arlenghi, Sonia Guarino, Maria Rita Lo Destro, Federico Palumeri, Stefano Paradisi e Michele Puleio.
Restando fedele alla poetica del Progetto URT, Jurij Ferrini rilegge in chiave contemporanea il classico shakspeariano, proprio come aveva fatto con il Sogno di una notte di mezza estate, visto nei Teatri ERT all’inizio di questa stagione.
Nella visione di Ferrini la storia del nero Otello diventa la storia d’amore di un generale delle forze armate occidentali, di stanza con le sue truppe a presidiare un’esotica e meravigliosa isola (Cipronell’originale) per difenderla da forze nemiche mediorientali (i Turchi), accompagnato al fronte dalla moglie, una donna bellissima, giovanissima, estremamente libera e intelligente (Desdemona), che lo ama profondamente contro tutti i pregiudizi di una società ancora fortemente razzista; e da un suo ufficiale, un uomo di cui si fida moltissimo (Iago), altrettanto intelligente, del tutto affidabile in apparenza e votato, nel suo intimo, ad un oscuro nichilismo e alla distruzione di ogni istinto vitale.
In questo dramma la verità perde di concretezza e cede il passo alla calunnia. Il groviglio di sentimenti che tormenta il protagonista si intreccia ai temi della discriminazione, della cospirazione e dell’intolleranza. Rebecca Rossetti interpreta uno Iago androgino, che compie la sua distruzione e autodistruzione per semplice, disarmante disprezzo per la vita.
Otello non è solo il dramma della gelosia, a renderlo ancor più contemporaneo c’è il tema del femminicidio, l'incapacità di dialogare che porta all'omicidio e alla guerra, la diversità.
L’attività della compagnia Progetto U.R.T. (un acronimo che sta per Unità di Ricerca Teatrale) procede da sempre su un doppio binario: da una parte la produzione di spettacoli che rispondono ai richiami della più raffinata scena contemporanea, dall’altra la produzione di opere classiche. Questi due filoni s’intrecciano fondando la propria radice comune nella sensibilità e nel lavoro di ricerca attoriale con cui vengono messi in scena.
Maggiori informazioni e prevendite chiamando lo IAT di San Vito al Tagliamento (0434 843030 –[email protected]). Info al sito ertfvg.it.