Una giornata di approfondimento e di formazione con i massimi esperti del settore
Venerdì 29 settembre, all’NH Hotel
Con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliana Isontina (ASUGI), del Dipartimento Universitario di Scienze Mediche dell’Università di Trieste e della Fondazione Italiana Fegato Onlus.
Le malattie autoimmuni del fegato rappresentano un’importante causa di patologia acuta e cronica con un’incidenza in costante seppur lieve crescita nell’ultimo decennio. La diagnosi precoce è un punto cruciale, in quanto poter instaurare fin dall’esordio della malattia una terapia adeguata permette di arrestare il processo evolutivo verso forme quali cirrosi o epatocarcinoma.
Proprio per approfondire questo importante tema, si riuniranno a Trieste, sabato 29 settembre (all’NH Hotel), medici, ricercatori infermieri e dietisti della regione per partecipare allo “Young Investigation Meeting on Hepatology-Gastroenterology”, promosso con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliana Isontina (ASUGI), del Dipartimento Universitario di Scienze Mediche dell’Università di Trieste e della Fondazione Italiana Fegato Onlus.
L’evento (gratuito) è stato inserito nel piano formativo 2023 del Programma nazionale E.C.M. ed è destinato a medici, infermieri, dietisti. Presidente del Meeting il Direttore scientifico della Fondazione Italiana Fegato Onlus, prof. Claudio Tiribelli; responsabili scientifici Lory Saveria Crocè, professore associato in gastroenterologia e direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell'apparato digerente di UNITS; Giorgio Soardo, professore associato in Medicina interna e direttore della Scuola di Medicina d’urgenza e responsabile dell’unità del fegato del Dipartimento di medicina dell’Università di Udine.
“Il meeting avrà un focus specifico sulla Colangite Biliare Primitiva (CBP)” – afferma il prof. Claudio Tiribelli – “che in Italia ha un’incidenza compresa tra 2.21-5.31 casi per 100.000 abitanti, con una percentuale che può arrivare a 30 casi per 100.000 abitanti, spesso con diagnosi ritardata, in particolare nelle forme atipiche a decorso lento e non sintomatiche. La CBP si associa spesso a una serie di patologie autoimmuni come la Tiroidite di Hashimoto, la Sindrome di Sjögren e la Sclerodermia, che possono rappresentare la principale diagnosi clinica all’esordio”.
“Il meeting” – anticipa la responsabile scientifica Lory Saveria Crocè – “tratterà tematiche particolari riguardanti la CBP, come l’impiego dell’intelligenza artificiale per la diagnosi precoce e per la predizione dell’outcome clinico, la connessione con la MASLD (principale causa di epatopatia metabolica) e le principali linee di ricerca di laboratorio sui meccanismi fisiopatologici di danno biliare. Importante capitolo anche quello sul gruppo delle altre malattie colestatiche, in particolare le forme familiari. Verranno anche confrontate le vecchie e nuove linee guida della terapia della CBP e del trapianto di fegato per queste patologie”.
Una sessione sarà dedicata a casi clinici di difficile diagnosi e alla gestione della CBP, con interazione con altre malattie autoimmuni del fegato (overlap syndrome)”.
“L'importante evento” – spiega il responsabile scientifico Giorgio Soardo – “avrà inoltre lo scopo di riunire e mettere a confronto gli epatologi del Friuli Venezia Giulia per ottimizzare la comunicazione tra i vari centri epatologici e gastroenterologici e per definire i criteri diagnostici e terapeutici comuni, onde migliorare la gestione dei pazienti con CBP. Con un occhio attento ai giovani ricercatori provenienti dalle realtà universitarie della nostra regione”.
Federica Zar