Roberto Bonati ParmaFrontiere Orchestra La fòla de l’oca / Overtime

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Roberto Bonati  ParmaFrontiere Orchestra La fòla de l’oca / Overtime

Esce per ParmaFrontiere La Fòla de l’Oca, il nuovo progetto per orchestra di Roberto Bonati, nella doppia veste di compositore e direttore, per la ParmaFrontiere Orchestra prodotto in occasione di Parma 2020/21: un lavoro sul Tempo con testi di S. Agostino, Eraclito, Marco Aurelio e Walt Whitman che prende avvio dalle riflessioni di ieri e cerca nel passato le strade per raccontare la complessità del nostro presente e il mistero del futuro. In questa occasione la ParmaFrontiere Orchestra è stata affiancata da sei giovani musicisti provenienti da altrettante accademie musicali europee: Oslo, Nürnberg, Hamburg, Goteborg, Stavanger, Glasgow.

La Fòla de l’Oca, un antico e surreale ritornello che gira a vuoto su sé stesso, una ironica cantilena che mia nonna mi ripeteva spesso da bambino e che per me ha l’odore della terra, della nostra campagna, di un mondo che non è più ma nel quale sono le mie radici. È sembrato un titolo adatto per un lavoro sul Tempo, un progetto che prende avvio dalle riflessioni di ieri e cerca nel passato le strade per raccontare la complessità del nostro presente e il mistero del futuro.
Una storia raccontata attraverso la musica, l’arte che, nel tempo, nasce e muore, scolpendone lo scorrere. Ci indica la musica la bellezza dell’istante, il quì e ora, senza passato, senza futuro ma nella memoria del passato e nel balzo verso il futuro. Un’arte che vive nel tempo e del tempo e che è metafora della nostra stessa esistenza essendo, come ci dice Seneca, sospesa “in un istante del tempo che fugge”.

Nel 2018 l’Assessore alla Cultura di Parma mi chiese di presentare un progetto da inserire nel dossier per la partecipazione al bando di “Capitale Italiana della Cultura”.
Il titolo principale di tutto il progetto che veniva presentato al Ministero della Cultura era “La Cultura batte il Tempo” così pensai ad una composizione sul concetto di Tempo eseguita da  una orchestra di giovani musicisti provenienti da diversi paesi d’Europa.
Parma vinse il bando ed ottenne il titolo  di “Capitale Italiana della Cultura 2020” e il progetto
potè partire.
Nel 2020, a causa della pandemia, non fu possibile realizzare il concerto e tutto fu spostato nel 2021 e, ancora a causa del Corona Virus, decisi di invitare solo sei giovani musicisti dalle accademie con le quali avevo più strette relazioni: Oslo, Nürnberg, Hamburg, Goteborg, Stavanger, Glasgow e di unirli alla ParmaFrontiere Orchestra, l’ensemble che creai nel 1998.
Venendo alla musica, dopo aver scelto i testi e le riflessioni sul concetto di Tempo  da S. Agostino, Eraclito, Marco Aurelio, Walt Whitman, il processo di composizione musicale ebbe inizio ed è stato per me un periodo molto importante di intenso ed emozionante lavoro.
Alla fine di settembre i musicisti sono arrivati a Parma, l’orchestra si è riunita e dopo una intensa settimana di prove, due sono stati i concerti nel magnifico Teatro Farnese.
Tutti i musicisti hanno suonato con una speciale passione davanti a un pubblico attento ed entusiasta  ed io sono molto felice di questa esperienza, sia dal punto di vista musicale che umano.
Questo è ciò che conta nella nostra vita di musicisti: unire le persone, le diverse generazioni per andare insieme nel mistero della musica.”

Il progetto verrà presentato sabato 4 febbraio 2023 alle ore 17:00 presso l’Auditorium di Casa della Musica (Piazzale S. Francesco 1 - Parma). Interverranno l’autore e direttore di ParmaFrontiere Roberto Bonati, il musicologo Gian Paolo Minardi e il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Parma Lorenzo Lavagetto.