Dopo l’esordio di Ossi del 20 aprile scorso del Tour 2024 dedicato a Murales, i Tazenda ripropongono anche il loro progetto da camera in trio che, anche questo, parte dalla loro terra, la Sardegna. Si parte il 1 maggio da Porto Rotondo, ore 19:00, in Piazza Krizia in occasione della Fiera Nautica; per proseguire il 4 maggio a Cabras, in provincia di Oristano, alle 19:00 nella Piazza del Comune; e il 10 maggio, alle ore 18, sul palco dell’Auditorium Giovanni Lilliu, al Museo del Costume di Nuoro.
Sul palco, ovviamente, ci saranno gli storici fondatori del gruppo: Gigi Camedda al piano e Gino Marielli assieme al nuovo frontman Nicola Nite alle chitarre ad accompagnare le loro tre voci. Quello del Tazenda Tour trio è uno spettacolo più intimo, una produzione calibrata su una precisa tipologia di luogo: siti archeologici, parchi naturali, piccoli borghi o teatri in cui sarebbe impossibile produrre lo spettacolo rock che normalmente caratterizza questa band. Il trio eseguirà i brani più famosi e popolari del loro repertorio ultratrentennale, rispolverando, in chiave acustica, tutti i brani storici che hanno fatto conoscere e apprezzare i Tazenda fin dal 1990: uno spettacolo dal forte impatto emozionale ed artistico in cui la vicinanza e l’intimità col pubblico diventano il prezioso tratto saliente.
I Tazenda, come molti artisti, hanno la fortuna di avere un piccolo tesoro fatto di più di cento brani da cui attingere. Tra questi ci sono gli intoccabili e sono proprio questi a regalare la possibilità di cantare, per la durata di un intero show, all'unisono col pubblico. Ma nel corso dello spettacolo Gigi, Gino e Nicola parlano, improvvisano, si raccontano e mostrano quel lato delle loro personalità che pochi conoscono. Scherzano e svelano segreti, raccontano aneddoti e gemme per i fan più curiosi. Come non emozionarsi con la sempre purtroppo attuale Pitzinnos in sa gherra, l’omaggio dolcissimo e crudele a tutti i bambini costretti a vivere nella e di guerra; o non ballare con Nanneddu meu. Carrasecare fa tornare tutti indietro nel tempo e Mamoiada riaccende la nostalgia nei sardi della diaspora.
E poi, immancabile, c’è Spunta la luna da monte, brano iconico, versione in italiano della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, componente dei Tazenda, che la affidarono ancora inedita a Pierangelo Bertoli per presentarla al Festival di Sanremo 1991. Non può mancare No Potho reposare, inno d’amore senza tempo, brano della tradizione popolare sarda reso immortale dai Tazenda prima e da una celebre interpretazione al suo ultimo concerto di Andrea Parodi. E poi c’è il tuffo nel mondo della spiritualità con la mistica La ricerca di te.
Ancora, l'allegra-amara No la giamedas Maria e l'inno alla natura e alla Sardegna Madre Terra. Poi, il duo Tazenda-Ramazzotti che ha raggiunto il primo posto in classifica con Domo mia e la amatissima Cuore e vento, con gli amici Modà, che presto è diventata un nuovo canto da condividere con il pubblico. E poi c’è l’amicizia personale e musicale condivisa con Fabrizio De André che ritroviamo in Monti di Mola. Altra illustre e toccante collaborazione, oltre a Bertoli, Maria Carta, Renga, Ramazzotti, Grignani, Modà.
c.l.