Il presente lavoro si prefigge la finalità di ordinare il materiale costituito dai contributi della critica letteraria a commento delle opere poetiche di Maurizio Zanon. Il contesto nel quale si può inquadrare riguarda le principali tendenze contemporanee circa le metodiche degli aspetti filologici, circa le analisi comparative testuali, altresì in relazione alle varie interpretazioni scaturenti dalle diverse scuole di pensiero. Un autore attento a quanto è stato scritto su di lui, si dimostra sensibile all’importante ruolo che la critica letteraria svolge nella storia culturale, poiché percepisce che la comunicazione e la divulgazione dei messaggi insiti nella sua scrittura hanno bisogno di una mediazione tra il soggetto creativo e il soggetto ricettivo, comunemente identificato nel lettore. Non esistendo tuttavia un unico modello di lettore, ma tanti lettori ognuno con la propria preparazione culturale e con i propri gusti letterari, ecco la necessità di quella che abbiamo chiamato mediazione, che viene solitamente attribuita appunto ad un terzo soggetto, il critico letterario, che potremmo definire un lettore speciale che possiede gli strumenti esegetici per sviscerare integralmente o quasi, lessico e contenuti specifici del soggetto creativo.
Maurizio Zanon, consapevole di tutto ciò, ha voluto dare alle stampe questa sorta di opera omnia della critica a suggello di una carriera letteraria che lo ha visto esprimersi soprattutto attraverso la poesia. Ed è da qui che partiamo, col definire ed inquadrare, seppur con una certa sintesi, i cardini principali della critica letteraria italiana, con cenni storici e tendenze attuali. Si potrà così acquisire una visione più pertinente delle basi culturali dinamiche dell’analisi critica ed applicarle, nello specifico, alle opere di Maurizio Zanon. (…).
C’è nella poesia di Zanon un filone d’ispirazione naturalistica, che visita i luoghi nei quali è attratto dagli incanti della natura, dalle misure cosmiche, dalle metamorfosi stagionali: non sono solo luoghi fisici, geografici, paesaggistici, dal momento che queste contemplazioni si trasformano, attraverso l’elaborazione del pensiero, in luoghi dell’anima e dello spirito e nasce così certamente una sorta di filosofia della natura. Accanto, c’è poi un viscerale attaccamento alle radici lagunari che, nel suo caso, sono cittadine e il suo rapporto duale, conflittuale conVenezia rappresenta un altro ceppo lirico di somma rilevanza, poiché mette in gioco le origini e il destino di quella che è la patria del poeta, che sfida i suoi sentimenti d’amore infinito, mostrando un volto diverso da quello desiderato dal figlio tradito. Nasce qui, invece, una specie di canto civile di sofferta testimonianza. Su tali tracce si muovono i critici analisti dei testi in tema, che suddividiamo in due parti. (…)
Sul filo del rasoio delle varie dimensioni temporali si sviluppano spesso i legami esistenti tra le nostre rimembranze in generale, i nostri vissuti sentimentali in particolare. Gli amori posseggono tutti l’itinerario che percorre l’oggi, ma con riverberi appartenenti a ieri e con proiezioni verso il domani. I grandi maestri del vivere umano insistono, nei loro insegnamenti di saggezza, sulle caratteristiche valoriali delle filosofie del tempo e dell’essere, sulla gestione sapienziale del panta rei da parte dell’individuo e dei gruppi umani. Così la letteratura e la poesia hanno sempre attinto a piene mani a queste tematiche, perché appartenenti alla vita concreta e a quella sognata. Così le opere di Maurizio Zanon riflettono tutte ampiamente una problematica direi quasi ineludibile per un poeta come lui, abituato a riflessioni profonde, filosofiche e nello stesso tempo attente ai cosiddetti “segni dei tempi”, ovvero agli stili di vita contemporanei. Così la critica ha registrato tali aspetti della sua poetica, mettendo in risalto la sua ricerca e il suo viaggio nell’avventura umana. (…).
Enzo Concardi