Il belga della Hyundai conquista in Giappone la sua seconda vittoria della new generation Hybrid, alle sue spalle il compagno di squadra Ott Tänak, terzo Takamoto Katsuta che salva l’onore della Toyota
Un finale di stagione con molte sorprese, terminato in Giappone con una classifica che nessuno si sarebbe mai aspettato: la doppietta Hyundai a casa della Toyota già campione del mondo. L’ultimo appuntamento con il mondiale WRC avrebbe dovuto celebrare degnamente le vittorie del Campionato del mondo costruttori e piloti della Toyota ma la gara giapponese ha presentato diverse insidie per molti equipaggi, soprattutto per quelli della formazione di casa (o è meglio nipponica?), che non hanno potuto brindare al successo come avrebbero voluto.
Insidie che non si sono limitate solo al manto stradale, al grip che cambiava in continuazione o alle prove di difficile interpretazione ma anche, sorprendentemente, a livello di sicurezza, eclatante il caso della vettura che i piloti Emil Lindholm e Sami Pajari si sono trovati contromano in piena prova speciale. Fortunatamente l’incidente è stato solo sfiorato senza alcuna conseguenza per gli equipaggi ed il conducente della vettura che non avrebbe dovuto trovarsi lì in quel momento, quanto accaduto pone però seri dubbi sulla gestione della sicurezza della gara. Insomma, non una bellissima figura per il Giappone che mancava da una dozzina di anni dal panorama mondiale, ma andiamo a parlare più dettagliatamente dei protagonisti della gara.
Dani Sordo è stato il primo ad abbandonare la competizione - purtroppo già nella prima prova del venerdì - a causa di un incendio che dapprima ha invaso l’abitacolo per poi distruggere completamente la Hyundai i20, fortunatamente senza alcuna conseguenza per i piloti. L’incendio ha costretto lo spagnolo ad arrendersi al destino nonostante il suo prodigarsi con il piccolo estintore in dotazione alla vettura nel cercare di domare le fiamme che divoravano la povera Hyundai.
Sordo aveva lamentato odore di benzina all’interno dell’abitacolo già dallo shakedown, odore che è diventato sempre più persistente fino all’incendio della vettura.
La giornata è susseguita con la cancellazione e l’interruzione di quasi tutte le prove a causa di incidenti - Breen e Greensmith – oltre al già citato episodio della vettura contromano, nonché alle problematiche di messa in sicurezza del tracciato danneggiato dalle precedenti uscite di strada, vedendo quindi un’unica prova portata regolarmente a termine.
Alla fine della prima giornata di gara il vertice della classifica vedeva in testa, nell’ordine: Elfyn Evans (Toyota Yaris Rally 1), Thierry Neuville (Hyundai 120 Rally1) e Kalle Rovanperä (Toyota Yaris Rally 1), classifica stravolta completamente nell’indomani dove Neuville conquistava la prima posizione mantenendola poi fino al termine dell’evento, il giovanissimo neo campione del mondo Rovanperä retrocedeva invece in classifica a causa di una foratura in prova e qualcosa nella meccanica della vettura che non funzionava perfettamente. Anche il compagno di squadra Sebastien Ogier non ha brillato particolarmente, vittima di una foratura pure lui, abbandonandosi a fine gara ad un duro sfogo contro la Pirelli - azienda monomarca che rifornisce i pneumatici a tutte le squadre - per le continue forature che i piloti hanno dovuto affrontare in questo campionato e che ha lasciato il francese con l’amaro in bocca.
Elfyn Evans e Takamoto Katsuta sono stati i veri protagonisti della Toyota nella gara casalinga nonostante entrambi siano stati vittime di forature nell’ultima giornata; sfortunato il primo (estromesso dai giochi causa la foratura) quanto caparbio il secondo che con il suo terzo posto finale ha portato un po’ di felicità alla squadra. Il simpatico giapponese non ha mancato di fare il cicerone nei giorni precedenti alla gara ai compagni di squadra facendosi apprezzare per le sue doti da intrattenitore.
Ricordiamo che nel World Rally Championship 2022 sia il titolo piloti che quello costruttori erano già stati vinti matematicamente dalla Toyota nelle precedenti gare, pertanto possiamo ipotizzare che questo rally sia stato probabilmente corso con uno spirito diverso dal resto del campionato visto che i risultati di questa gara non influivano minimamente sui titoli già assegnati e questa leggerezza è stata forse un fattore che ha aiutato la Hyundai ed i suoi piloti a portare a casa un’ottima doppietta; leggerezza mentale positiva per Hyundai ma nel contempo negativa per Toyota che potrebbe aver preso un po’ sottogamba la competizione vivendo sugli allori dei titoli già conquistati.
La Hyundai chiude la stagione WRC 2022 con la doppietta Neuville-Tänak a comprova della ritrovata competitività della casa coreana dopo il difficile avvio di inizio stagione. L’exploit della Ford con la vittoria della Puma Rally 1 di Sebastien Loeb al Rallye Monte-Carlo aveva ipotizzato un campionato vivace e orientato verso la casa dell’ovale blu. La Toyota, dal secondo appuntamento del WRC, ha invece fatto subito vedere la sua effettiva superiorità (e quella dei suoi piloti) vincendo in sequenza le tre gare successive, alternando poi i successi con la Hyundai a metà stagione per aggiudicarsi infine il titolo piloti con Kalle Rovanperä in Nuova Zelanda ed il titolo costruttori in Spagna.
Il 2022 è stato anche l’anno del grande ritorno dei “Flying Finn” – soprannome dato ai vittoriosi piloti finlandesi – in quanto, oltre allo strepitoso successo del giovanissimo Kalle Rovanperä, ha visto vincitori del titolo WRC2 e Junior l’equipaggio Emil Lindholm - Reeta Hämäläinen, mentre Lauri Joona - Mikael Korkohen si sono aggiudicati il titolo WRC3.
Non solo i finlandesi sono vincenti nel Campionato del Mondo, anche il nostro Mauro Miele si è imposto nel mondiale conquistando il WRC2 Master – format creato appositamente per gli OVER 50 - alla tenera età di 66 anni dopo aver vinto 43 anni fa una gara di Campionato del Mondo di motocross (nel 1979).
Il Campionato del Mondo Rally ce ne ha fatte vedere delle belle in tutta questa stagione ed ora l’attenzione è tutta rivolta al WRC 2023; i “fari”, infatti, sono tutti puntati sulla Ford, unico team a non aver ancora annunciato i piloti che prenderanno parte al campionato del prossimo anno. In particolare, l’attenzione è tutta su Ott Tänak che, ad oggi, non ha ancora un sedile definito. Diversi rumors parlano infatti di una squadra formata da Ott e Oliver Solberg sponsorizzati da “Monster” a bordo della Ford Puma Rally1 – vettura esclusivamente noleggiata e dove non ci sarebbero altri vincoli con la casa costruttrice – e un team management formato da Ken Block e Petter Solberg.
Si farà questo matrimonio? Lo scopriremo sicuramente dopo il 17 dicembre, giorno di chiusura delle iscrizioni del 90esimo Rallye Monte-Carlo, ma fin da ora il prossimo campionato si sta già rivelando molto interessante.
Articolo: Guendy_wrc - Guendy Furlan
Foto della stagione WRC 2022: Darionnen.photographer - Dario Furlan