"QUELLI DI BASAGLIA... A 180 °" da giovedì 24 ottobre alla Sala Bartoli - coproduzione Accademia della Follia e Teatro ROSSETTI TRIESTE

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"QUELLI DI BASAGLIA... A 180 °" da giovedì 24 ottobre alla Sala Bartoli - coproduzione Accademia della Follia e Teatro ROSSETTI TRIESTE

Sono reduci da una importante esperienza internazionale, gli artisti de l’Accademia della Follia che hanno portato in Colombia il progetto “La libertà è terapeutica” in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia. Parte del progetto era anche lo spettacolo “Quelli di Basaglia… A 180°”, ultima creazione del gruppo che lo coproduce assieme al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, partner storico e consolidato del gruppo. «È il racconto di chi prende parte, di chi prende le parti, di chi tocca la terra, bagna le rose e cambia le cose». Questa frase suggella la presentazione di “Quelli di Basaglia… A 180°” .

Il più recente lavoro degli attori dell’Accademia della Follia, scritto da Angela Pianca e Antonella Carlucci (anche regista) è dedicato alla rivoluzione di Franco Basaglia, e fa omaggio alla sua personalità, alla sua coraggiosa e necessaria rivoluzione. L’uomo che aprì le porte del manicomio, che ne smontò pezzo a pezzo l’apparato istituzionale e dimostrò che si può assistere e curare la persona folle in altri modi, l’uomo grazie al quale tutto questo - il 13 maggio 1978 - divenne legge, è un faro nella storia e nell’attività dell’Accademia della Follia, che nasce nel contesto di libertà da lui creato, e da quel momento ha condiviso e testimoniato tutti i suoi fondamentali e tumultuosi cambiamenti. Lo spettacolo è quasi una sintesi del percorso che ha reso possibile l’impossibile: gli attori si muovono fra testi, articoli, interviste, poesie, testimonianze autentiche di Franco Basaglia, dei basagliani e dei matti. Nell’espressività totale, fisica, coinvolgente che connota il loro modello di teatro, intrecciano alle parole, musica e danza, reinventando anche sulle tavole del palcoscenico i modi per cui la follia non sia ridotta a malattia dalla violenza delle istituzioni, ma sia considerata semplicemente una maniera di stare nel mondo. «Il tratto decisivo della rivoluzione basagliana fu la presenza degli artisti. Sono stati gli artisti a far uscire la questione della follia dal manicomio, ad avvicinarla alle persone, a renderla un problema di tutti, con una certa spensieratezza anche» ha scritto Franco Rotelli. Vive di questa essenza, l’Accademia della Follia, compagnia di teatro professionale formata da matti di mestiere e attori per vocazione, dal 1981 racconta la storia, le testimonianze e i passaggi della straordinaria esperienza di deistituzionalizzazione basagliana e della chiusura dell’Ospedale psichiatrico di Trieste. Prosegue così la pluriennale collaborazione dell’Accademia della Follia con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che ha coprodotto e sostenuto quasi tutte le piéces teatrali del gruppo.

 Lo spettacolo va in scena dal 24 al 27 ottobre alla Sala Bartoli (venerdì alle ore 19.30, domenica alle ore 17 gli altri giorni alle ore 21)