La natura non ha bisogno di effetti speciali. Quando diventa palcoscenico, regala un'esperienza musicale nuova. A tu per tu. Risonanze è questo: scegliere per sé giorni lenti, tra boschi e luoghi di confine. Scegliere di incontrare repertori musicali e strumenti ma soprattutto storie e persone. Senza barriere, nel contatto diretto ed emozionante della vicinanza fisica. Ai margini e dentro al bosco, dove la natura è palcoscenico e i preziosi abeti diventano musica, ritorna Risonanze Festival nei luoghi del cuore di Malborghetto-Valbruna. Quest'anno in una dimensione più intima. A tu per tu con la musica, in uno scambio più personale con gli interpreti, a diretto contatto con il lavoro dei liutai che con fatica e sapienza regalano suoni alla foresta. La presentazione ufficiale del Festival si è svolta nella sede udinese della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, alla presenza del vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil; del sindaco di Malborghetto-Valbruna, Boris Preschern; del direttore artistico di Risonanze, Alberto Busettini; del presidente della Fondazione Luigi Bon, Andrea Giavon; del presidente di Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini; e del direttore artistico Di Legno Vivo, Davide Fregona.
Anche quest'anno Risonanze permette di scoprire e riscoprire dal vero, nel cuore della foresta di Tarvisio e nel centro abitato del borgo di Malborghetto ricco di patrimoni d’arte locale, i segreti di una terra di confine, dove Italia, Austria e Slovenia creano una koinè ricca e vitale.
Da giovedì 15 a domenica 18 giugno 2023 si potranno vivere e condividere quattro giorni di immersione nella grande musica con ospiti internazionali, performance, approfondimenti, sessioni di benessere. Si vive il bosco come luogo d'arte e di rigenerazione grazie allo yoga, mountain bike, bagni di gong in natura. Pensando al pubblico di domani, con concerti ed eventi dedicati ai più piccoli e alle famiglie, a contatto con gli animali della fattoria didattica. Infine il bosco diventa gourmand con Pancor, il pane che chef Stefano Basello realizza con le cortecce di abete.
Il vicegovernatore del Fvg, con delega alla Cultura, Mario Anzil, ha dichiarato: «La nostra è una regione fortunata perché vanta un grande numero di eventi che conciliano appuntamenti di grande spessore culturale con luoghi e scenari naturalistici straordinari. Risonanze è uno di quei festival che conduce il pubblico nella poesia dei nostri luoghi e in particolare nella magia della musica suonata come il vento tra gli alberi e che ricorda il romanzo breve di Dino Buzzati e quel bosco vecchio in cui va ad infrangersi il vento Matteo. È un tempo lento che ci riprendiamo e che ci porta a scoprire le eccellenze del Friuli Venezia Giulia».
«La regione – ha fatto sapere in una nota Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale Fvg, impossibilitato a essere presente alla conferenza per un impegno istituzionale - ha rafforzato in questi anni il sostegno al Festival: l’abete di risonanza della foresta di Tarvisio non solo è un’eccellenza conosciuta a livello internazionale da generazioni di liutai e musicisti, ma in questi anni è diventato, grazie a Risonanze, un prodotto culturale e turistico in grado di valorizzare il nostro splendido territorio».
«Grazie al grande lavoro sviluppato in questi anni dal direttore artistico Alberto Busettini, l’intuizione di realizzare un festival di musica classica nel bosco degli alberi di risonanza del Friuli Venezia Giulia è diventata un vero e proprio format regionale – ha ricordato Boris Preschern, sindaco di Malborghetto-Valbruna - . Le interazioni tra cultura-natura-arte presenti all’unisono in Risonanze costituiscono il giusto modo di proporre il territorio e l’ambiente della Valcanale e tutte le sue grandi peculiarità. Con Risonanze abbiamo tracciato una strada, farci conoscere la Valcanale al mondo per le nostre reali particolarità e punti di forza, a partire dalla presenza di questi incredibili alberi che danno origine a strumenti musicali che poi suoneranno nelle più prestigiose orchestre internazionali. Buon Festival a tutti e buona permanenza a Malborghetto -Valbruna».
«Quest’anno abbiamo volutamente fatto un passo indietro dal grande palco delle scorse edizioni: riporteremo gli strumenti e la musica lungo il sentiero degli abeti di risonanza e nel cuore del bosco-commenta Alberto Busettini, direttore artistico di Risonanze - mentre Malborghetto rimane il salotto in cui apprezzare il contatto con gli artisti e la grande musica da camera. E poi l’Officina dell’Arte di Legno Vivo, ad agosto: vogliamo così dare l’opportunità ai tanti turisti che affollano il tarvisiano in quelle settimane di scoprire il legno di risonanza, chiacchierare con i liutai, visitare gli stand e seguire lezioni concerto e conferenze non frontali».
Per l'edizione 2023 il “festival del legno che suona” si sdoppia. Dal 15 al 18 giugno il cartellone di Risonanze con concerti, talk, passeggiate musicali nel bosco ed esperienze in natura, mentre nel week-end del 19 e 20 agosto si terrà l’Officina dell’Arte curata da “Legno Vivo”, per riscoprire dalla voce dei suoi diretti protagonisti l'arte della liuteria.
Il cartellone, che raccorda ispirazione locale a protagonisti internazionali è consultabile, e prenotabile, su www.risonanzefestival.com.
CL.