L’ingresso all’incontro è aperto e libero, fino a esaurimento posti. E’ suggerita la prenotazione iscrivendosi attraverso il sito www.pordenonelegge.it (cliccando alla voce mypnlegge).
TRIESTE – Si rinnova a Trieste l’appuntamento annuale con la “primavera di poesia” del Premio Umberto Saba, voluto e promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste con Lets Letteratura Trieste, curato da Fondazione Pordenonelegge.it. Va alla poetessa e scrittrice Vivian Lamarque, per la raccolta di poesie “L’amore da vecchia” edita Mondadori 2022, la 3^ edizione del Premio Saba, ed è già conto alla rovescia per le Premiazionidi venerdì 24 marzo, ore 11.00, nella sala Costantinides del Museo Sartorio di Trieste. Con la vincitrice Vivian Lamarque interverrà la Giuria del Premio Saba: i poeti Claudio Grisancich (presidente), Franca Mancinelli, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta e il critico letterario Roberto Galaverni. L’accesso all’incontro è gratuito e aperto alla città, fino ad esaurimento dei posti disponibili. È suggerita la prenotazione attraverso il sito www.pordenonelegge.it (cliccando alla voce mypnlegge).
Ne “L’amore da vecchia” affiorano evidenti i punti di contatto fra la poesia di Vivian Lamarque e la cifra espressiva di Umberto Saba, cui il premio è dedicato. Il tema che dà il titolo all’opera viene affrontato «con ironia e leggerezza, quando allo stesso tempo non si vuole rinunciare a dire la verità - spiegano le motivazioni - Il senso di provvisorietà dell’esistere, il senso del limite oltre il quale c’è solo un grande vuoto, il confine che si assottiglia tra la vita e la poesia stessa, quando, su quel confine, il tempo si fa evanescente». Quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un’opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l’autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all’apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all’incanto e agli spunti più vari dell’immaginazione. Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull’idea dell’amore «inventato», propone narrazioni, in un’ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti, da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli, Penna e Caproni.
Vivian Provera Pellegrinelli Comba è nata a Tesero, in provincia di Trento, il 19 aprile 1946. Di origini valdesi, è stata data in adozione, a nove mesi, in quanto illegittima, a una famiglia cattolica milanese. Ha perso da bambina il giovane padre adottivo, un vigile del fuoco. A dieci ha scoperto di avere due madri e ha iniziato a scrivere le prime poesie. Vive a Milano dove ha una figlia e due nipoti. Ha insegnato italiano agli stranieri e materie letterarie in licei privati. Ha tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul Corriere della Sera. Il suo primo libro, “Teresino”, ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Tra gli altri successivi premi, il Montale (1993), il Pen Club e il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo (1996) nella sezione poesia, il Camajore (2003), l’Elsa Morante (2005), il Cardarelli-Tarquinia (2006), il Premio Carducci (2016) e il Bagutta (2017). Autrice anche di molte fiabe, ha ottenuto il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Gran parte della sua produzione poetica è stata raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002. È tra i vincitori del Premio Giuseppe Dessì 2016. Inoltre, nel 2018 è stata insignita della Laurea Apollinaris Poetica dall’Università Pontificia Salesiana di Roma, premio alla carriera per i migliori poeti italiani viventi.
Enrico Liotti