Premio La Ginestra: la poetessa e saggista Antonella Anedda a Torre del Greco il 12 settembre

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Premio La Ginestra: la poetessa e saggista Antonella Anedda a Torre del Greco il 12 settembre

Il Premio LA GINESTRA, prestigioso riconoscimento nazionale letterario leopardiano, è stato assegnato – per la sua diciassettesima edizione – alla poetessa e saggista ANTONELLA ANEDDA.

Vincitrice nel 2000 del Premio Eugenio Montale e nel 2007 del Premio Napoli “Libro dell’anno”, la Anedda riceverà il premio GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE 2024 (inizio/evento ore 19.30) negli spazi del Teatro di Verzura della Villa delle Ginestre di Torre del Greco (NA), residenza campana dell’ultima stagione della vita di Giacomo Leopardi.

Antonella Anedda

Il Premio – che lo scorso anno è stato assegnato al Maestro Michelangelo Pistoletto e che goe del patrocinio del Ministero della Cultura – intende testimoniare, in questa sua XVII edizione, la fecondità della prospettiva con cui la Anedda interpreta l’avventura intellettuale e poetica di Leopardi. 

 

All’evento del 12 settembre – condotto dalla giornalista Donatella Trotta, da sempre eccellente ‘voce’ della cerimonia di consegna del Premio La Ginestra – interverranno i componenti dell’autorevole Comitato Scientifico del Premio stesso: Matteo LoritoArturo de VivoMatteo PalumboFabiana CacciapuotiPaola Villani, Andrea Mazzucchi e la stessa Donatella Trotta

La serata sarà introdotta dal saluto del Sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, e dal saluto del governatore del Rotary Club di Torre del Greco e Comune Vesuviani Antonio Brando, e vedrà la presenza di Gennaro Miranda, Presidente dell’Ente Fondazione Ville Vesuviane.

L’evento sarà impreziosito da letture d’autore, proposte dall’attore e regista Massimiliano Foà.

 

Sarà prevista la partecipazione del Balletto del Sud – a cui sarà riconosciuta una menzione speciale – che metterà in scena alcune coreografie ispirate alle liriche leopardiane ed elaborate dal celebre coreografo internazionale Fredy Franzutti. “Le coreografie porteranno in scena una magica realtà, attraverso i passi sinuosi e delicati dei ballerini, che arriveranno a ricordare e celebrare l’anima delle liriche di uno dei poeti italiani più amati – spiega Franzutti – in uno spettacolo creativo, fatto di arte, musica, danza e poesia”.

Villa delle Ginestre diventerà il palco teatrale del Balletto del Sud che, da sempre, porta in scena narrazioni commemorative e che, per l’occasione, celebreranno il poeta di Recanati in una performance curata nei mini dettagli, dai costumi alla musica d’orchestra.

 

È uno dei premi letterari leopardiani più amati e attesi in Italia e in Europa: giunto alla sua XVII edizione, il Premio La Ginestra celebra da sempre la figura di Giacomo Leopardi e i luoghi della Campania che sono profondamente legati al grande poeta recanatese. Il riconoscimento viene assegnato ogni anno – a giudizio del Comitato Scientifico – a personalità del mondo culturale che si sono distinte nell’analisi e nell’approfondimento del pensiero e dell’opera di Leopardi.

Dopo due edizioni tenutesi nella prestigiosa sede della Villa Campolieto di Ercolano, il Premio ritorna alla sua sede naturale, Villa delle Ginestre: “La bellezza del luogo, sospeso tra il Vesuvio ed il Golfo di Napoli, conferisce alla serata di consegna del Premio La Ginestra un contenuto emozionale non descrivibile a parole ma ben percepito, di edizione in edizione, dal pubblico presente, a testimonianza della perenne attualità del poeta recanatese” spiegano gli organizzatori del premio.  

 Premio La Ginestra 2023 ad Antonella Anedda – la Motivazione

 

“La Anedda è testimone di una delle espressioni più originali della poesia italiana contemporanea. I versi e le prose che compongono la sua opera danno voce, immagine, memoria a situazioni essenziali dell’anima moderna. Assumono le ferite che ogni storia e ogni esistenza portano con sé e le danno forma attraverso suoni, parole, espressione.

Assumendo la funzione propria della grande lirica, la poesia di Anedda esige la responsabilità di conservare la memoria dei perduti, degli stranieri o dei prigionieri tempestati di spine. La sua lirica ascolta l’eco di altri autori, si appropria della loro cultura e delle loro parole; le rianima come “il vero suono di voci altrimenti perdute”.

Osip Mandel’štam o Wisława Szymborska, Philippe Jaccottet o Elizabeth Bishop sono compagni di viaggio del suo cammino. Sono le voci che si fondono in un linguaggio unico, pensato come un organismo vivente, precario, mobile, carico di potenzialità.

 

Giacomo Leopardi ha un ruolo vitale in questo intreccio di voci. Uno degli ultimi libri di Anedda evoca nel titolo stesso il legame con il poeta recanatese: “Le piante di Darwin e i topi di Leopardi” del 2022. Lo scienziato dell’Origine della Specie e il poeta della Ginestra ma anche dei Nuovi credenti e dei Paralipomeni della Batrachiomachia stanno insieme. Li avvicina “l’atteggiamento antiantropocentrico”, proprio del ”Leopardi meno codificato, il più contraddittorio e proprio per questo aperto al dubbio, materialista, pessimista ma solidale, ironico ma pietoso”.

Il “rifiuto dell’arroganza, la possibilità di trasformarsi proprio nell’errore, la compassione come elemento potenzialmente evolutivo sono le terre contigue” in cui gli autori si incontrano e dialogano.

Non è irrilevante che in un passo di un’altra sua opera, Geografie (2021), Antonella Anedda ricordi precisamente questo spazio, Villa delle Ginestre, e ne faccia un simbolo di incanto, sopravvissuto dentro il tempo avvelenato che è il nostro: “avevamo visitato la villa vicino a Napoli dove Leopardi aveva abitato. Da un balcone laterale si potevano quasi toccare le ginestre e le zolle sulfuree del Vesuvio. I giardini con i limoni delle ville erano finiti, finite le case. L’ingresso era uno spiazzo marrone con un coperchio di freddo, ma era un dicembre mite e i custodi due uomini e una ragazza, dopo aver staccato i biglietti, sostavano sotto un sole abbastanza tiepido da scaldare, ma velato.

(Forse, ma chi può dirlo? uno di loro osservava quanto diversi siano i verdi di un albero e un cespuglio, come il cielo si scaldi dal celeste a un’aria più fonda azzurro cupo, il grido di un uccello, il rumore di una macchina lontana.)

Tanta bellezza e non troppo lontano un uomo sgozza un altro uomo, crede ci sia qualcosa da insegnare alla terra su cui sputa”.”