PREMIO HEMINGWAY 2024, da giovedì 27 giugno a LIGNANO

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PREMIO HEMINGWAY 2024, da giovedì 27 giugno a LIGNANO

L’incontro con l’urbanista veneto Francesco Finotto, giovedì 27 giugno alle 20 al Centro Congressi  Kursaal di Lignano Sabbiadoro, inaugura la 40^ edizione del Premio Hemingway 2024, che si celebra nei 70 anni dal conferimento  del Premio Nobel al grande scrittore staunitense, ed è promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.it

Francesco Finotto è il vincitore del Premio Hemingway 2024 per la Fotografia e dialogherà a Lignano con il componente di Giuria del Premio e storico della fotografia, Italo Zannier. “Notte a Nordest. Le fabbriche in scena”, opera di Francesco Finotto pubblicata nell’autunno 2023 per Antiga Edizioni e premiata quest’anno, è molto più di un fotolibro: è una proiezione notturna e mozzafiato del caleidoscopico nordest, ci proietta in un panorama dove, da un momento all’altro, possiamo immaginare che si materializzino Gotham o gli eroi della Marvel Comics. Francesco Finotto vive a San Donà di Piave, dove è impegnato nella progettazione del territorio e dello sviluppo urbano. “La sua – recitano le motivazioni del Premio Hemingway- è una lettura della periferia industriale/artigianale a tutto tondo e offre la possibilità di misurarsi su uno dei contesti architettonici che maggiormente ha caratterizzato il nord-est negli ultimi decenni”. Francesco Finotto riceverà il Premio sabato 29 giugno, alle 19.45 al Cinecity di Lignano Sabbiadoro, nel corso della Cerimonia di Premiazione condotta dalla giornalista Giulia Presutti, insieme agli altri vincitori: Benjamin Labatut per la Letteratura, Irina Scherbakova nella sezione “Testimone del nostro Tempo”, Vittorino Andreoli ne “L’avventura del Pensiero” e Vincenzo Schettini nella categoria speciale “Lignano per il Futuro”. I successivi incontri pubblici del Premio Hemingway sono in programma venerdì 28 giugno alle 18.30 al Centro Congressi Kursaal, con la fondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace 2022 Irina Ščerbakova, e alle 21.00 al Cinecity con il fisico e divulgatore Vincenzo Schettini. E sabato 29 giugno alle 11.30 al Centro Congressi Kursaal con lo scrittore cileno Benjamin Labatut e alle 17.00 al Cinecity con lo psichiatra Vittorino Andreoli.

Da sempre lo strumento fotografia è servito a Francesco Finotto come elemento di indagine e studio sulla città e la periferia urbana. «Notte a nord-est. Le fabbriche in scena” è diventato anche una mostra, esposta nei mesi scorsi a Portogruaro e San Donà di Piave. Francesco Finotto, classe 1955, laureato in Urbanistica, ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Urbanistica dell'I.U.A.V., e insegnato alle università di Genova e Padova. Accompagna l'attività di ricerca storica e di progettazione urbanistica che svolge prevalentemente nel territorio del Nordest con l'indagine fotografica dei luoghi. È presidente dell’associazione Culturaincorso che da alcuni anni organizza il ciclo di mostre fotografiche OFF#. Ha pubblicato libri di storia delle teorie urbanistiche, tra i quali La città chiusa. Storia delle teorie urbanistiche dal medioevo al settecento, Marsilio, Venezia 1992 e La città aperta. Storia delle teorie urbanistiche moderne, Marsilio, e libri di fotografia tra cui Viaggio in BONIFICA, (a cura di), Antiga Edizioni, e Notte a Nordest. Le fabbriche in scena, Antiga Edizioni. Ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni. «In Italia – spiega Francesco Finotto - le Tre Venezie sono diventate Nordest grazie alle fabbriche. Sono le fabbriche, quelle della piccola e media industria, dislocate capillarmente nel territorio che hanno consentito in poco tempo la trasformazione di una società prevalentemente rurale votata all’emigrazione in una industriale, determinando per alcuni decenni una significativa crescita economica e demografica, cambiando radicalmente il modo di vivere, di abitare e di consumare dei suoi abitanti e trasformando definitivamente il territorio. Stiamo parlando delle fabbriche diffuse soprattutto nell’ultimo terzo del Novecento, piccole e medie industrie, spesso insediate in zone artigianali o industriali, ma tante volte localizzate in zona agricola, al cui interno avvengono lavorazioni talvolta straordinarie, che hanno sperimentato forme di aggregazione innovative (il distretto, la rete d’impresa). Il Nordest è la regione che esprime questo agglomerato di siti produttivi, che nella mappa dell’inquinamento luminoso contraddistingue la parte orientale della più ampia fascia luminosa che dal fiume Ticino arriva fino all’Isonzo».