Pordenone Docs Fest si apre alla città: mostra fotografica, i manifesti per dire no alla violenza sulle donne, spazio VR

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Pordenone Docs Fest si apre alla città: mostra fotografica, i manifesti per dire no alla violenza sulle donne, spazio VR

Oltre il buio della sala, il Pordenone Docs Fest, dal 10 al 14 aprile a Cinemazero, si apre alla città, con una mostra fotografica all'aperto, i manifesti per dire no alla violenza sulle donne, l'ormai tradizionale spazio VR in Piazzetta Cavour e, giovedì 11 aprile alle 17:30 in Sala Ellero di Palazzo Badini, la tavola rotonda "Un festival green per una città green", in collaborazione con l'Ordine degli Architetti di Pordenone, un momento di riflessione su come un evento culturale può dare impulso a progetti di sostenibilità ambientalenello spazio urbano. Intervengono Lorenzo Mattozzi, professionista del prestigioso studio internazionale MVRDV, Francesca Bonemazzi di Arpa Fvg e Riccardo Volpe dell'Associazione Festival Italiani di Cinema.

LA MOSTRA FOTOGRAFICA NEL CANTIERE

Sulle pareti che delimitano il cantiere per il nuovo padiglione in Piazza Maestri del Lavoro, compariranno i ritratti di alcuni dei grandi ospiti che Cinemazero ha accolto negli anni, da Nanni Moretti a Pif, da Isabella Ragonese a Kasia Smutniak. «Passeggiando nascono i pensieri, a volte sono ricordi, a volte ci proiettano nel futuro. Zero x Tutt3 - questo il titolo della mostra - è la condivisione di un percorso lungo moltissimi passi, sulla spalla la macchina fotografica e l’accortezza di essere gli occhi del pubblico in sala. Non ci sono solo volti, spuntano schermi, microfoni, aste, cavi, elementi che solitamente definiscono una foto “sporca”: è grazie a questi dettagli che potete ascoltare una voce, vedere una proiezione, commuovervi o ridere», spiega l'autrice degli scatti, la fotografa Elisa Caldana. La mostra vuole così ricostruire un senso di comunità, capace di unire la città, il pubblico, Cinemazero e i grandi protagonisti del cinema. Lo spazio bianco e i pennarelli a disposizione sono un invito a lasciare una dedica, un pensiero, una citazione dal film preferito.

LA CAMPAGNA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

In giro per la città, poi, sono spuntati i disegni originali di tre artisti del territorio, Sara Colaone, Davide Toffolo ed Elisa Turrin (Upata), uniti in una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne targata Pordenone Docs Fest. I tre disegnatori hanno realizzato, in esclusiva per il festival, ciascuno un soggetto (con titolo, rispettivamente: “Nella sua pelle, sempre”, “La ricostruzione del maschio”, “Female Rage”) per dire no alla violenza di genere, per promuovere educazione ed empatia, per arginare e contrastare a livello sociale il fenomeno, che tristemente continua a fare notizia in Italia soprattutto con i fatti di cronaca più evidenti, al ritmo di una donna uccisa ogni tre giorni. Un fenomeno che riguarda la comunità e che nella comunità deve trovare risposta. Da ciò anche l’idea di sensibilizzare un pubblico largo. Un intervento di “poster art” per sfruttare le affissioni pubbliche – spesso utilizzate dalle kermesse culturali solo per comunicare date e presenza delle iniziative – anche per dare un messaggio sociale.

LA REALTA' VIRTUALE IN PIAZZETTA CAVOUR

Lo spazio per la visione dei documentari in realtà virtuale in Piazzetta Cavour, anche quest'anno, permetterà di sperimentare le ultime novità della tecnologia: prove tecniche di futuro attraverso sette titoli in anteprima nazionale. Escape to Shanghai narra una fuga dalla Germania nazista per rifugiarsi a Shanghai e cercare una nuova vita. Le riprese immersive a Shanghai, Chicago e Berlino, si uniscono a ricostruzioni 3D per raccontare una parte meno conosciuta dell’Olocausto.

Texada di mostra le cave dell’isola canadese di Texada, uno sguardo su due differenti esperienze dello scorrere del tempo: quella degli abitanti dell’isola e quella del calcare estratto. Les pied en haut è un'esperienza interattiva che consente di percepire il mondo attraverso gli occhi e le orecchie di Lou, permettendo di immedesimarsi nella sua infanzia e nella sua adolescenza di persona autistica. Nadiya è un'anziana di un villaggio sul confine russo-ucraino, la cui casa è stata distrutta dai bombardamenti russi. La sua storia riflette la perdita culturale che la guerra ha inflitto alla comunità. GAWI è un'immersione nella vita del popolo Rarámuri del nord del Messico, che si prende cura della propria terra da millenni. I registi, della comunità Tarahumara (Rarámuri): Isabel Monarca, Lorenzo Pajarito, Myriam Hernández, saranno con noi per presentare al pubblico il loro progetto e discutere insieme di realtà virtuale. Il documentario è un tuffo in uno spazio onirico e spirituale, volando attraverso canyon, cieli azzurri e foreste al ritmo della musica, dei rituali e delle antiche poesie Rarámuri. In Anticipation of rain l’artista Naima Karim dipinge un paesaggio della sua memoria tra la foresta e la spiaggia del Bangladesh, dove l’arrivo del monsone, una volta associato alla speranza e al rinnovamento, è ora un momento di paura a causa del cambiamento climatico. Di riscaldamento globale parla anche Once a Glacier: attraverso l’animazione l’autrice ci porta in un viaggio alla scoperta del legame emotivo tra lei e un ghiacciaio mescolando i suoi ricordi d’infanzia in Alaska con la triste realtà dell’enorme massa di ghiaccio che si sta inesorabilmente sciogliendo.