NUOVO TEATRO COMUNALE DI GRADISCA d’ISONZO ‘Il gatto senza stivali’ con polpetta e Frollino per SpazioRagazzi Domenica 1 dicembre, alle 16,00

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NUOVO TEATRO COMUNALE DI GRADISCA d’ISONZO ‘Il gatto senza stivali’ con polpetta e Frollino per SpazioRagazzi Domenica 1 dicembre, alle 16,00

‘SpazioRagazzi’, la rassegna dedicata ai ragazzi e alle famiglie, ospiterà domenica 1 dicembre, alle 16, al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo ‘Il gatto senza stivali’ di  Sergio Manfio, per la regia dello stesso Sergio Manfio e Laura Fintina, con gli amati Polpetta e Frollino.

Lo spettacolo - tratto dalla fiaba di Perrault - inizia nel modo tradizionale. Un vecchio mugnaio lasciò in eredità ai tre figli i suoi beni: a Ginone il mulino, a Gino l’asino e a Ginetto, il più giovane, un gatto. Il furbo felino convinse il nuovo padrone a comprargli un cappello e un paio di stivali: in questo modo avrebbe fatto la sua fortuna… Gino andò in Oriente a lavorare in un circo con il suo somaro. Ginetto, grazie al gatto, riuscì a sconfiggere un malvagio Orco e a vivere nel suo castello, mentre Ginone era divorato dall’invidia. Era talmente arrabbiato che aveva deciso di chiudere l’acqua che faceva girare le pale del suo mulino. A questo punto dagli ingranaggi del mulino uscì una strega, facendo un grande sbadiglio: “Il mio nome è Bulai, strega maligna che dorme e non si sveglia mai. Il fragore delle pale del mulino è la mia ninna nanna e tu me l’hai tolta!”. 

Ginone raccontò l’accaduto alla strega che decise di vendicare il suo amico Orco. Lei si introdusse nottetempo nel castello dove ora abitava Ginetto con la principessa. Il gatto si accorse della presenza della strega e cercò di sconfiggerla senza riuscirci. Fortunatamente un tacchino di passaggio gli riferì quello che aveva visto al mulino: il gatto, lesto, lo rimise in funzione, prese una conchiglia, catturò il suono della ruota e lo fece ascoltare a Bulai, che si addormentò per non svegliarsi mai più! 

Lo spettacolo vive del coinvolgimento diretto del pubblico che ritma i tempi della narrazione anche intervenendo con suggerimenti e danze. Con questa curiosa reinterpretazione della fiaba si vuole fornire un preciso stimolo all’utilizzo della creatività, che va cercata ovunque perché si può “nascondere” sotto anche le più piccole cose.

Prevendite un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

C. L.