Il calendario completo su www.neisuonideiluoghi.it
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Tutto pronto per l’evento inaugurale della 25° edizione del festival di musica e territori Nei Suoni dei Luoghi. Ad aprire il calendario, composto da ben 34 concerti in alcuni fra i luoghi più suggestivi del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Austria, sarà, mercoledì 5 luglionella Corte di Palazzo Morpurgo a Udine (inizio alle 21.00), il progetto dal titolo “Opera(zione)tango”. Spettacolo dal chiaro respiro internazionale vedrà protagonisti musicisti e ballerini di tre diverse nazionalità: Mario Stefano Pietrodarchi (fisarmonica e bandoneon), la soprana kazaka Nadezhda Nesterova, il Quintetto dell’orchestra dei Virtuosi di Kiev formato da Taras Iaropud(violino), Yevhenii Sukhovy (violino), Oleg Trunov (viola), Iurii Pogoretskyi (violoncello) e Volodymyr Grechukh (contrabbasso), e i ballerini Andrea Vighi e Chiara Benati (Tango Feliz di Bologna). Nel programma della serata musiche di Musiche di Piazzolla, Bizet/Varelas, Sangeniti.
L’evento, organizzato in collaborazione con Folkest, è a ingresso libero con prenotazione consigliata scrivendo a[email protected]. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al Teatro Palamostre. Evento collaterale sarà quello delle 18.30 con la visita guidata alla mostra “Insieme”, allestita a Casa Cavazzini (prenotazione obbligatoria al medesimo indirizzo). Il programma completo del festival su www.neisuonideiluoghi.it
Voce e fisarmonica/bandoneon, ovvero due strumenti meravigliosi e affascinanti, apparentemente lontani, per storia, stile, identità, in realtà vicinissimi per lo stupore che sanno creare, per il matrimonio sonoro che riescono a generare. “Opera(zione)tango” è un progetto originale, dove questa accoppiata strumentale si unisce a un quintetto d’archi e a due ballerini, presentando un programma che si sviluppa in un continuo effetto sorpresa. Se si pensa alla fisarmonica come a uno strumento della musica popolare si viene immediatamente contraddetti nel gustarne la classicità di suono, se si immagina il bandoneon come l'ideale supporto al tango argentino si nega la sua origine europea che lo lega agli antichi organetti. E se si pensa al soprano come alla voce unicamente legata al melodramma, si resterà stupiti nel sentirla alle prese con una sinuosa melodia di milonga.