MUGGIA – Con un’opera di straordinaria intensità drammatica, “Dido and Aeneas” di Henry Purcell su libretto di Nahum Tate, si aprono in musica i festeggiamenti per i cent’anni del Teatro Verdi di Muggia: sabato 27 maggio, alle 20.30, riflettori sulla nuova produzione del Conservatorio Tartini di Trieste, allestita a cura delle Scuole di Direzione d’Orchestra (prof. Marco Angius), Arte Scenica (prof.ssa Rosalba Trevisan),Canto e accompagnamento pianistico (proff. Paoletta Marrocu, Manuela Kriscak, Cinzia De Mola, Silvano Zabeo) e la cura di scene e costumi a firma diKamilla Karginova, per il coordinamento produttivo di Andrea Amendola. Sul palcoscenico il pubblico troverà un ampio cast, dove spiccano i due protagonisti, nel ruolo di Didone il soprano Tamara Mirzoyan, mentre sarà il tenore Francesco Scalas a impersonare Enea. E ancora nel cast Francesca Clemente, Giulia Diomede, Petra Grace Zoppolato, Claudia Floris e Margarita Beschastna, Mirko Grgorinic, affiancati dall’Ensemble strumentale (con Kristina Ivanović Mlinar e Teodora Kaličanin violini, Ecem Eren viola, Iryna Bobyreva violoncello e Andrijana Ramović contrabbasso), e dall’Ensemble corale del Conservatorio Tartini, composto da Caterina Trevisan e Martina Spessot (soprani), Marina Lombardi e Giusy Silanos (contralti), Nicola Pisano e Giacomo Segulia (tenori), Patrick Magnarin e Alessandro Migliorin (bassi). Concertatore e Direttore Niccolò Morello, Maestro del Coro Francesco Castellana, Maestro al Cembalo Andrea Furlan. L’ingresso al concerto sarà come sempre libero, previa prenotazione al numero 040.6724911, oppure su infoline conts.it
Furono Benjamin Britten e Imogene Holst a curare la revisione del libretto di Nahum Tate, affidato alle edizioni Boosey & Hawkes, London. «Enea e Didone - spiega la regista, Rosalba Trevisan - è un'opera nata in ambito scolastico, con intenti didattici. Composta per un convitto femminile nella prima rappresentazione vide esibirsi proprio le allieve in qualità di cantanti, ballerine e orchestrali, con l'aiuto, si suppone,di alcuni elementi dal convitto maschile della stessa città. Definito "Orfeus Britannicus", con il suo Dido and Aeneas Henry Purcell toccò vertici di grande intensità drammatica: Didone canta il suo timore e poi la sua rassegnazione al destino infausto con due arie fra le più toccanti di tutto il repertorio operistico. Il progetto è nato da un’idea di Paoletta Marrocu e Silvano Zabeo, in collaborazione con i docenti e gli allievi del Conservatorio G.Tartini di Trieste. Realizzare la messa in scena di un capolavoro del teatro barocco, in questo caso nella versione di un altro "Orfeo inglese", Benjamin Britten, è un banco di prova stimolante e appassionante: permette a molti studenti di testare una insostituibile esperienza "di palcoscenico" e "d'orchestra", sia come direttori che come solisti, coristi, maestri collaboratori, realizzatori scenici, videomakers». Le proiezioni che vanno a completare la scenografia, sono ispirate a William Morris, artista inglese celebre per le sue stoffe e tappezzerie e per le sue palette cromatiche. La rivisitazione del mondo della Magna Grecia, della mitologia e il fascino del Mediterraneo del fotografo W.von Gloeden sono stati l'ispirazione dell'impianto scenico. Il mito di Didone, con Enea al centro di uno dei capitoli più suggestivi del poema virgiliano, dimostra attraverso quest’opera tutta la sua attualità e intensità: sul filo rosso della partitura affondiamo nelle nostre paure più profonde, da quella dell' "altro" alla paura di un fato poco benevolo. E la catarsi finale arriva da Didone e dal suo incoraggiamento a trovare la via per non temere la morte.
«Ringraziamo il Comune e il Teatro di Muggia per aver permesso ai nostri giovani artisti di cimentarsi in un impegno produttivo importante e stimolante, che permette di cogliere la ricchezza e la complessità della realizzazione della delicata opera di Henry Purcell – spiega il direttore del Conservatorio Tartini, Sandro Torlontano – Allo stesso tempo siamo felici di contribuire, attraverso la nostra nuova produzione, ai festeggiamenti per il centenario del Teatro Verdi di Muggia».