Sarà la Corte Marco d’Aviano del Comune di Gradisca d’Isonzo a ospitare sabato 9 luglio alle 21 il primo appuntamento di Musica Cortese 2022. Herru Sanctiagu! – Una messa di pellegrini sulla via per Santiago, rito multilingue pieno di vita e di spiritualità, avrà per protagonista Montalbane Ensemble (Susanne Ansorg viola, campane, riq, Fabio Accurso a quinterna e flauto, Sebastian Pank canto, cialamella, flauto e chalumeau, Robert Weinkauf canto e percussioni, Dietrich Zöllner canto e viola. Il concerto sarà preceduto dalla prolusione “Il mito del Medioevo: la costruzione del mito”, a cura di Riccardo Drusi, docente dell’Università Ca’Foscari di Venezia. L’ingresso sarà libero con prenotazione consigliata mediante nominativo all’indirizzo mail [email protected].
“Poiché accade che i pellegrini sostano, cantano e ballano nella chiesa di Santa Maria di Montserrat e di giorno anche sul sagrato e che là si possano cantare solo canti morali e devoti, ho trascritto qui alcuni di questi, che andranno impiegati con attenzione e misura in modo da non disturbare quanti vogliono restare in preghiera e in contemplazione spirituale…“: così riporta il famoso Llibre Vermell, ovvero il Libro Rosso conservato nel convento benedettino di Montserrat, un codice che assieme al Codex Calixtinus costituisce la maggiore fonte manoscritta sulla musica di pellegrinaggio. Nel Libro di San Giacomo, la vera denominazione del Codex Calixtins, sono indicati anche gli strumenti utilizzati dai pellegrini diretti a Santiago de Compostela in Galizia da ogni parte d’Europa per accompagnare i loro canti: flauti, viole, liuti, cialamelli e percussioni. Gli stessi strumenti peraltro raffigurati nelle accurate miniature delle Cantigas de Santa Maria, una raccolta di 400 canti mariani compilata alla corte di Alfonso il Saggio, re di Castilla e Leon e contenente anche canti chiaramente provenienti dall’Oriente. Molte di queste melodie mostrano caratteristiche tipiche della musica araba, eredità forse dell’epoca del Califfato che dominò la penisola iberica. Abbiamo provato a ricostruire da questi tre codici una messa a cui i pellegrini avrebbero potuto partecipare nelle chiese poste lungo la via per Santiago: un rito multilingue pieno di vita e di spiritualità.
Dieci appuntamenti dedicati alla musica medievale e rinascimentale in altrettanti luoghi simbolici della Regione, con una tappa in Slovenia, con professionisti di livello internazionale italiani e stranieri. Siti che diventano quindi una cassa di risonanza, non solo acustica ma anche storico – artistica, della bellezza in tutte le sue forme. Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia, rinnova nella sua edizione 2022 l’indissolubile connubio tra storia, musica, arte e turismo. Il Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, che, dal lontano 1988 ha abituato il suo pubblico all’incontro tra il fascino di note d’altri tempi e la suggestione trasmessa da luoghi insoliti, spesso ancora poco conosciuti, ha preparato un calendario che prenderà le mosse sabato 9 luglio a Gradisca d’Isonzo per concludersi giovedì 29 settembre a Latisana. Un viaggio che permetterà di conoscere la nostra Regione con angolature diverse e affascinanti, con la direzione artistica di Fabio Accurso. Il filo rosso che unirà concerti ed eventi collaterali sarà “La Porta del Sogno”, ovvero “Immaginazione nel Medioevo e immaginazione sul Medioevo”. Gli appuntamenti saranno tutti a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a [email protected].
Giunto alla 19esima edizione, il Festival Musica Cortese è l’unico in Italia a focalizzarsi sulla musica medievale, tanto da essere un punto di riferimento per gli artisti e gli ensemble di musica antica in Italia e in Europa. Da sempre la rassegna abbina musica storica e siti pertinenti ai repertori proposti, secondo una strategia di reciproca valorizzazione, poiché la musica antica ha bisogno vitale di un’acustica appropriata, quella che appunto solo i siti storici sono in grado di offrire. L’edizione 2022 affronterà il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Questo sarà il senso delle prolusioni ai concerti, a cura del professor Riccardo Drusi, docente di Letteratura italiana all’Università Cà Foscari di Venezia. L’ascoltatore troverà quindi un filo concettuale che poi troverà espressione estetica nel concerto.
Alla Civica Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli saranno proposte visite guidate con la possibilità di ammirare l’esposizione di codici antichi e conoscere la figura del monaco Gottschalk, cui è attribuito un codice presente nei fondi: un’ iniziativa questa a cura di Angelo Floramo, con presentazione dei risultati del laboratorio di Miniatura da lui tenuto presso l’Accademia di Belle Arti “G.B Tiepolo” di Udine. A Gemona avremo invece la presentazione del lavoro degli studenti dell’Istituto Magrini Marchetti sugli statuti comunali antichi di Buia, Gemona e Tolmezzo. Al Kulturni Dom di Gorizia sarà proiettato il documentario riassuntivo “Rammenta, chiaro Isonzo”, progetto incentrato sulle chiesette dell’Isontino italiano e sloveno, un percorso teso a individuare luoghi di culto anche poco conosciuti ma uniti dalla presenza di un’iconografia a tema musicale (moltissimi affreschi tardo gotici ricchi di strumenti musicali anche autoctoni) espressione di una committenza di fedeli povera ma unita dal desiderio di esprimere la propria devozione religiosa; iconografie che trovano poi riscontro nella mostra permanente di strumenti musicali antichi che il Dramsam gestisce nel Castello di Gorizia.
A settembre, infine, prenderà il via “Confini”, il festival dei festival; ideato e gestito dalla rete dei festival che si occupano di Musica Antica in Regione (FEM – Friuly Early Music) si presenta come nuova rassegna autonoma, da tenersi ogni anno almeno fino al 2025 a sostegno di GO!2025, con l’intento di rappresentare un’offerta culturale dedicata alla musica antica a Gorizia. Consisterà di quattro concerti con l’aggiunta di un appuntamento a cura del Coro del Friuli Venezia Giulia.