Si intitola “La forma informe in Bach e Scarlatti” il nuovo appuntamento con la grande Musica firmato Festival Duni: ancora una volta, la prestigiosa rassegna materana ospita un concerto da non perdere.
Lunedì 17 novembre 2025 – alle ore 20.00 – il Palazzo Malvinni Malvezzi di Matera ospiterà la grande musicista Amaya Fernández Pozuelo, tra le più apprezzate soliste al mondo. Madrilena di nascita e italiana di adozione, Pozuelo è salutata dalla critica specializzata con queste parole: “Sa conquistare l’uditorio con la tastiera del suo clavicembalo: strumento che, pensato per spazi piccoli, può diventare grande quando lo si suona con arte”.
Il programma del concerto mette a confronto la musica di due grandi musicisti del Settecento: Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti. Nati nello stesso anno, nel 1685, e morti a pochi anni di distanza uno dall’altro, i due compositori hanno avuto una vita molto diversa fra di loro e hanno sviluppato uno stile musicale altrettanto differente. Bach non uscì mai dai confini della Germania; questo non gli impedì di conoscere la musica di compositori di altre nazioni. Ascoltando i musicisti che si esibivano nelle sontuose corti tedesche o, semplicemente copiando la musica che gli passava tra le mani, egli seppe assorbire, rielaborare e sintetizzare differenti stili, plasmandoli con la propria personalità. Scarlatti, dal canto suo, visse metà della sua vita in Italia e l’altra metà nella penisola iberica, dove, a sua volta, seppe trarre spunti dal canto popolare iberico di origine arabo-andalusa. Questa vicinanza ha permeato la sua produzione musicale per tastiera. Lo stile tradizionale ispanico più puro convive così, con l’esuberante estro napoletano e la fantasia italiana, facendo emergere il colore e il calore mediterraneo. L’ossimoro del titolo, “la forma informe”, vorrebbe definire due termini, in ironico contrasto fra loro, con lo scopo di mettere in evidenza le endemiche incongruenze che si verificano nelle diverse forme musicali. Il programma è quindi concepito come un esperimento che vuole indicare le vie attraverso cui Bach e Scarlatti sono riusciti a giocare con le convenzioni formali, trasformando le strutture tradizionali in qualcosa di diverso e di inatteso. Duetti, capricci e, soprattutto, preludi sono stati per Bach splendidi contenitori formali in cui utilizzare contenuti e stili fra loro differenti, quando non divergenti. Alcuni appaiono come veri preludi, altri appaino degli esercizi per sviluppare la tecnica tastieristica, altri ancora sono delle arie, dei movimenti di danza o dei concerti nello stile veneziano.

Amaya Fernández Pozuelo
Laureata in clavicembalo, pianoforte e musicologia, la musicista spagnola ha contribuito a dare una nuova visione del repertorio antico della scuola spagnola per tastiera, come dimostrano i CD El canto llano del caballero, che per intelligenza e originalità musicologica è stato paragonato a quanto fatto da Jordi Savall nel coevo repertorio per viola da gamba, e nel CD Domenico Scarlatti alio modo. In quest’ultima incisione viene proposta una lettura nuova, la cui profondità rivela un mondo non evidenziato a proposito della letteratura scarlattiana e dell’influenza che il compositore napoletano ha esercitato sulle opere di altri compositori iberici. Questa proposta discografica ha avuto una grande accoglienza da parte del pubblico e della critica specializzata. La “American Record Guide” ha sottolineato che «si tratta di un’autentica masterclass di interpretazione libera, dove l’espressività logica di ogni gesto ha un senso e dove vi è sempre in ogni momento qualcosa da scoprire». La rivista spagnola “Scherzo” afferma che «in pochi dischi come in questo, quel folklore tradizionale, che quasi tutti attribuiscono a Scarlatti e che quasi nessuno riesce a mostrare, nel momento in cui ci si confronta con la sua musica, è così evidente». Dino Villatico, critico del giornale “La Repubblica”, ha dichiarato che «su questa bellissima incisione si potrebbe tenere un corso universitario di filologia musicale e d’interpretazione, anzi, di filologia tout court». In Analecta Disjecta si afferma che questo CD propone «una lettura del tutto nuova, rivoluzionaria, grazie alla formidabile bravura esecutiva della Fernández, capace di recitare ogni singola nota con esiti che puntualmente, immancabilmente stupiscono l’ascoltatore in un crescendo di dinamiche e suggestioni mai sperate prima da un clavicembalo».
Come solista, Amaya Fernández Pozuelo si esibisce nelle più prestigiose sale di concerti. Oltre alla sua attività come solista, collabora con orchestre e gruppi importanti. Attiva nel campo operistico, realizza diverse opere come maestro al cembalo.
Dal 2003 combina le sue diverse attività professionali con quella dell’insegnamento alla Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” di Milano, dove è insegnante di Clavicembalo e tastiere storiche e Teoria e prassi del basso continuo.