Scoprire per una volta il lato più intimo e segreto della creazione artistica, come nasce agli albori uno spettacolo di danza: è l’occasione che regalerà il danzatore Marco D’Agostin, ospite delle Residenze Artistiche Vettori del Teatro La Contrada di Trieste, venerdì 26 agosto alle ore 18 nella Sala Polacco adiacente al teatro. D’Agostin, artista attivo nel campo della danza e della performance, vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35, condividerà con il pubblico e cinque ballerini il percorso realizzato nelle due settimane durante la residenza al Teatro La Contrada, un viaggio artistico che parte dal progetto individuale “Asteroide”, con il quale riflette sull’incontro tra tempo dell’intrattenimento e tempo geologico, e approda a una nuova idea di spettacolo che prenderà forma anche durante la restituzione di venerdì 26 agosto, a ingresso gratuito, con prenotazione sul sito www.contrada.it/prenota.
Le Residenze Artistiche/Artisti nei Territori 2024 del Teatro La Contrada, sono realizzate con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Ministero della Cultura e la collaborazione del Comune di Trieste.
Marco D’Agostin è ospite della Contrada dal 14 luglio: nella prima settimana ha continuato a lavorare sul progetto “Asteroide” insieme alla drammaturga Chiara Bersani, «partendo dal racconto dell’asteroide che, 65 milioni di anni fa, ha portato alla distruzione dei dinosauri e raccontando quella lezione scientifica in un musical, esplorando soprattutto cos’è accaduto dopo quell’evento», racconta. Venerdì invece, insieme agli interpreti Alessandra Cristiani, Teodora Grano, Lucia Sauro, Stefano Roveda e Pablo Tapia Leyton, restituirà il lavoro svolto nell’ultima settimana nella condivisione attiva col pubblico di una nuova idea di spettacolo: «Siamo agli albori di una ricerca per un futuro lavoro che comunica con “Asteroide” perché, come in quel caso, continuo a esplorare l’interesse al centro della mia ricerca: trovare i punti di contatto tra le forme dell’intrattenimento e il tempo profondo, cioè il tempo della storia della Terra. Il tempo dell’intrattenimento punta al divertimento ed è il presente vissuto da chi è sul palco e dal pubblico, il tempo geologico è invece un tempo lento con cui non abbiamo contatti».
«L’occasione di venerdì è preziosa non tanto in virtù di quello che si vedrà, appunti e piccoli esperimenti, ma perché è un’occasione per osservare da vicino il processo artistico», aggiunge D’Agostin. «Prima di vedere i ragazzi danzare, racconteremo come si crea uno spettacolo, come si parte dalla lettura dai libri, come le letture diventano esercizi che vengono interpretati dai danzatori. Saranno piccole prove in cui lo sguardo dello spettatore è accompagnato in quello che, nel tempo, potrà dare vita a uno spettacolo. Un’occasione per vedere la sorgente di uno spettacolo invece che il suo esito».
Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e del Premio UBU 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni). È artista associato al Piccolo Teatro di Milano (2022- 2024). I suoi lavori si interrogano sul funzionamento della memoria, dando vita a dispositivi coreografici che a partire da archivi personali o collettivi cercano di innescare con il pubblico pratiche di partecipazione e immedesimazione. Ha studiato l’intrattenimento come forma di una specifica relazione tra performer e spettatore, prendendone in considerazione le zone d’ombra e i fallimenti come luoghi di luminose rivelazioni. Dopo una formazione con artisti di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco), ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando per, tra gli altri, Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez, Sharon Friedman, Tabea Martin.
MARCO D’AGOSTIN
Residenza artistica al Teatro La Contrada
Restituzione: venerdì 28 luglio 2024, ore 18
Sala Polacco (adiacente al Teatro La Contrada), Trieste
Ingresso gratuito
e.l.