LOREENA MCKENNITT HA NUOVAMENTE INCANTATO IL PUBBLICO UDINESE CON UN MAGNIFICO CONCERTO SULLO SCENOGRAFICO PIAZZALE DEL CASTELLO

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LOREENA MCKENNITT HA NUOVAMENTE INCANTATO IL PUBBLICO UDINESE CON UN MAGNIFICO CONCERTO SULLO SCENOGRAFICO PIAZZALE DEL CASTELLO

L’artista canadese è ritornata a Udine riportando la sua voce ammaliante e la magia della sua musica sul Piazzale del Castello.

Udine, 25 luglio 2024 - Un appuntamento imperdibile per gli appassionati del genere ma, soprattutto, per gli amanti della splendida voce di Loreena McKennitt e delle sue melodie quello andato in scena ieri sera nell’ambito del calendario di UdinEstate, inserito nella rassegna Udine Vola; un folto pubblico ha infatti assiepato il piazzale che dall’alto domina Udine per assistere al concerto della cantante canadese Loreena McKennitt (con padre irlandese e madre scozzese, ndr) ritornata nuovamente a Udine dopo cinque anni dalla sua ultima esibizione in Friuli. Mentre sul piazzale cresceva l’attesa per l’inizio del concerto, dall’impianto di amplificazione un cinguettio di uccellini si mescolava alla musica di intrattenimento diffusa dagli altoparlanti a dimostrazione del legame che la McKennitt ha con la natura; i suoi testi e la sua musica traggono spesso ispirazione dal rapporto con l’ambiente e, in special modo, con gli alberi a ricordarne un po’ le sue origini celtiche.

Loreena McKennit, accompagnata dalla sua band, è salita sul palco fra gli applausi degli spettatori e dopo aver salutato il pubblico apprezzando la location e le montagne che da là vedeva sullo sfondo ha iniziato subito con All Souls Night, il brano di apertura di uno dei suoi album capolavoro, The Visit, lasciando alla seconda parte del concerto l’esecuzione dell’intero album The Mask and Mirror, forse quello che più l’ha fatta conoscere al grande pubblico e che dà il nome al tour in occasione dei 30 anni dalla sua uscita.

Da rilevare che in sede di presentazione della serata è stato chiesto, su volere dell’artista, di non effettuare scatti fotografici e riprese video del concerto, “invito” poi rispettato praticamente da tutto il pubblico che per una volta si è goduto lo spettacolo senza dover per forza immortalare a tutti i costi parti del concerto e senza quindi ritrovarsi ad avere centinaia di smartphone nelle mani alzate davanti a disturbare la scena.

La McKennitt ha spesso terminato i brani con un “grazie” in perfetto italiano e non ha lesinato le presentazioni di quelli successivi (in inglese però) esponendo cosa li hanno ispirati ed il loro significato.

Nel frattempo, le ultime luci del giorno hanno lasciato spazio al buio della notte che ha messo in evidenza il dorato angelo del Castello che dal campanile della adiacente chiesa di Santa Maria di Castello puntava il suo braccio teso a Sud-Ovest, in direzione del palco, quasi a voler evidenziare la spiritualità che il palcoscenico promanava con la McKennitt impegnata nell'esecuzione dei suoi brani.

Loreena, da polistrumentista qual è, è passata con disinvoltura da uno strumento all’altro (pianoforte, tastiere, arpa e fisarmonica) ma quando si è seduta all’arpa il colore dei lunghi capelli illuminato dalle luci di scena sembrava fondersi tutt’uno con quello dello strumento creandone quasi un'unica mitica figura. Da un po’ di anni a questa parte la McKennitt ha abbandonato l’uso di strumenti tradizionali come la cornamusa e la ghironda negli spettacoli dal vivo sostituendone il suono con tastiere e chitarre elettriche che, pur disturbando un po’ i puristi della melodia della McKennitt, portano ad un sound più moderno senza per questo sminuire l’essenza originale dei brani. La sua superba voce, dal vivo risulta meno ovattata e standardizzata delle registazioni su disco con picchi a volte altissimi e melodiosi che danno un'idea dello studio e della formazione che c'è dietro ogni singolo brano.

Sul palco, con la geometrica scalinata del Castello a fare da sfondo agli artisti, la band che da tempo l’accompagna in tournée composta da Brian Hughes alle chitarre, oud e bouzouki irlandese, Caroline Lavelle al violoncello e flauto, da uno strepitoso Hugh Marsh al violino, Dudley Philips al basso ed al contrabasso e da Robert Brian alla batteria e percussioni che hanno impresso un suono caldo, profondo e avvolgente ai brani proposti.

La scaletta del concerto ha spaziato un po’ fra la vasta produzione artistica della cantante canadese con sonorità celtiche, folk, arabe e gitane con brani come, ad esempio, Marrakesh Night Market e Spanish Guitars and Night Plazas che hanno appunto portato gli spettatori ad atmosfere orientali e spagnoleggianti.

Una lunga pausa ha diviso il concerto in due parti e la serata si è fatta un po’ più fresca con una leggera brezza che a tratti soffiava sul colle del castello, intanto i brani scorrevano via orientando la serata verso la conclusione dello spettacolo con Prospero's Speech che ne ha chiuso la seconda parte. Immancabile a quel punto il richiamo del pubblico per i tradizionali bis, il primo è stato The Mummers' Dance, il cui titolo già evoca una danza ballabile e ammaliante, seguita da Dante's Prayer, per chiudere infine con la bellissima Tango to Evora che ha visto Loreena McKennitt nuovamente all’arpa fra gli applausi scroscianti del pubblico.

Una serata indimenticabile in uno dei tanti appuntamenti che caratterizza questa estate udinese, da non dimenticare poi le prossime date della rassegna Udine Vola che, con l’organizzazione di Zenit srl, prevedono Rose Villain (29 luglio) e La Sad (3 agosto). Info e biglietti in vendita su www.azalea.it .

Dario Furlan - foto Maicol Novara Photography