L’Impero: recensione del film di Bruno Dumont

Un film complesso e non convenzionale, che mescola il surreale e la satira, giocando con la critica sociale e gli stereotipi hollywoodiani

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L’Impero: recensione del film di Bruno Dumont

In un piccolo villaggio sulle coste francesi la vita sembra scorrere tranquilla e monotona, ma sotto la superficie di una normalità apparente è in atto una lotta titanica tra le forze del bene e quelle del male.

Al centro dello scontro c’è un paffuto bambino dagli occhi chiari, che per la fazione degli 1 – i buoni – è nientepopodimeno che il male assoluto, che deve essere eliminato a tutti i costi.

Contro di loro si schiera la fazione degli 0 – gli irriducibili cattivi – che cercano invece di proteggere il pargolo.

Entrambi i gruppi contendenti sono composti da entità provenienti dallo spazio, che per agire devono però occupare i corpi dei terrestri, anche se il grosso delle due fazioni in lotta rimane in enormi astronavi fluttuanti tra le stelle.

Si avvicina ineluttabile lo scontro finale…

Anamaria Vartolomei in L'Impero

L’Impero: un film complesso e non convenzionale, che gioca con il surreale e con la satira, godibilissimo ma di non facile lettura

Apparentemente tutto il film può essere visto come una semplice storia che mette in scena la solita lotta manichea tra il bene e il male, dove il palcoscenico terrestre offre il campo di battaglia per entità più metafisiche che aliene, ma la pellicola offre molti spunti di riflessione.

Innanzitutto la categorizzazione degli 0 e degli 1 come – rispettivamente – cattivi e buoni, è altamente discutibile. Gli 1 con le loro spade laser sono in definitiva gli unici che ammazzano qualcuno, e certe affermazioni della loro regina, come quella che “viene voglia di colonizzare tutta la terra”, sembrano più le esternazioni di un capo della Compagnia delle Indie che l’incoraggiamento di un saggio ispirato da valori superiori.

Anche visivamente, poi, i costumi del capo dei cattivi e della regina dei buoni sono molto simili, forse a sottolineare come in realtà la divisione tre bene e male è una semplice convenzione, mentre la realtà è sempre molto più complessa e di difficile lettura.

Anche la passione che scoppia irrefrenabile tra due esponenti degli 0 e degli 1, che dovrebbero invece combattersi senza pietà fino all’ultimo sangue, sottolinea l’ineluttabile intreccio che nella vita reale esiste tra concetti che in teoria sono irriducibilmente opposti.

Visivamente tutto il film sembra fondere continuamente gli innumerevoli contrapposti presenti nel film: tra bene e male, tra tragico e comico, tra poliziotti e civili, tra passione ragione, tra natura e cultura, tra entità aliene e creature umane.

E lo fa giocando continuamente con campi lunghi e lunghissimi, che indugiano su panorami dedicati agli elementi fondamentali, cielo, terra e acqua, intercalati con primi e primissimi piani, formando un caleidoscopio visivo dove è bello perdersi.

L’indissolubile intreccio tra il mondo metafisico-surreale degli 0 e degli 1 con quello reale del piccolo villaggio francese di pescatori è sottolineato dall'aleatorietà dei portali che li mettono in comunicazione: il mare e le radure boschive.

Difficile poi non leggere una neanche tanto velata satira della vita nella provincia francese, e più in generale dell’animo umano, che idealmente tende verso vette sublimi, ma in pratica cade miserabilmente davanti alle più piccole tentazioni della vita quotidiana.

Insomma un film solo apparentemente semplice, ma in realtà ricchissimo di suggestioni e trovate interessanti, a tratti molto divertente, visivamente molto curato, nel quale è però facile perdersi, fino al caleidoscopico e anarchico finale, veramente di non facile lettura.

Personalmente ho molto apprezzato questa pellicola non convenzionale, lontana dagli standard hollywoodiani, che anzi probabilmente Dumont ha voluto espressamente prendere per i fondelli, anche se mi rendo conto che non è un film per tutti.

Ma probabilmente questo è di per sé un ottimo motivo per andarlo a vedere.

Al cinema.

L'Impero - trailer ufficiale ITA