A Bueno Aires cade la neve. Un evento molto insolito, ma ancora più insoliti sono i suoi effetti: chiunque viene toccato dai soffici fiocchi cade istantaneamente a terra, morto stecchito.
La mattanza è spaventosa. Juan Salvo (Ricardo Darìn) è in uno scantinato, assieme a dei suoi amici, a giocare a carte. Si accorgono che qualcosa di strano sta succedendo perché odono dei forti rumori provenire dalla strada: sono le automobili che si schiantano dove capita quando i conducenti muoiono, dopo avere toccato la misteriosa neve mortale.
Juan è molto preoccupato per le sorti di sua figlia, e parte in una missione suicida alla sua ricerca, dopo essersi bardato con una maschera antigas e dei vestiti impermeabili per difendersi dai micidiali fiocchi venefici.
Ma la neve non è l'unico problema: ben presto tra i superstiti comincia una lotta mortale per la sopravvivenza, ma gli abitanti di Buenos Aires scopriranno a loro spese che dal cielo sono in arrivo altre, mostruose, soprese...

L'Eternauta: un apprezzabile adattamento dell'omonimo e iconico fumetto argentino degli anni Cinquanta
Curata da Bruno Stagnaro, questa serie Netflix a mio avviso è rispettosa dell'atmosfera e della struttura generale dell'omonimo fumetto argentino di Héctor Germán Oesterheld e Francisco Solano López, pubblicato per la prima volta a strisce tra il 1957 e il 1959, sulla rivista Hora Cero.
Si tratta di un capolavoro del suo genere, diventato nel corso del tempo un testo sempre più importante anche per i suoi contenuti politici, e da molti considerato una anticipazione del golpe del 1976 del generale Jorge Rafael Vileda, che istituì un regime sanguinario, del quale lo stesso Oesterheld divenne vittima.
Ovviamente Stagnaro ha fatto molte modifiche alla storia originale, a cominciare dal suo inizio, che nel fumetto introduce subito la figura dell'Eternauta, mentre nella serie Netflix presenta la figlia di Juan, che avrà un ruolo molto più importante nell'economia della storia, rispetto all'originale.
Ma il clima che si respira è analogo, focalizzato sulle piccole vicende umane che si intrecciano, piuttosto che sui grandi eventi spettacolari, mentre aleggia l'angoscia sempre più paranoica dei pochi sopravvissuti, che se la devono vedere non solo con la neve mortale, ma anche dai loro simili, e da invasori alieni che padroneggiano tecnologie devastanti.

L'ambientazione è però contemporanea, un tributo che Stagnaro ha probabilmente dovuto pagare per realizzare un prodotto destinato a un pubblico planetario, e la serie Netflix mostra – ovviamente – una Buenos Aires multietnica, da questo punto di vista del tutto diversa da quella raffigurata nel fumetto originale.
A mio avviso inoltre quest'ultimo mostrava una vicenda più corale, mentre il suo adattamento racconta una storia che lentamente, ma inesorabilmente, si focalizza sempre di più sul protagonista, Juan Salvo.
Ma nel complesso la serie Netflix è un buon lavoro di trasposizione, che non punta sugli effetti speciali, peraltro non eccelsi, e che con un cast non eccezionale e mezzi modesti racconta una storia fantascientifica di sopravvivenza e resistenza nel complesso godibile, al netto di qualche ingenuità nel racconto e delle modifiche apportate alla storia originale.
Del resto i sei episodi di questa prima serie non terminano la storia del fumetto originale, finendo anzi su uno degli snodi narrativi più intriganti, lasciando aperta la porta a successivi capitoli, che personalmente non vedo l'ora di vedere.
L'Eternauta - trailer ufficiale ITA