Un Rally di Sardegna quanto mai combattuto e duro come quello andato in scena lo scorso fine settimana sull’isola dei quattro mori non si vedeva da tempo, il percorso rinnovato con l’inserimento di nuove prove e la modifica di alcune preesistenti ha dato quel sale in più alla competizione che si è svolta quest’anno nel nord-est della Sardegna.
Ci si è messa poi anche la pioggia, comune denominatore di questa edizione, a complicare il tutto; chi è venuto sull’isola con costume e ciabatte da spiaggia al seguito pensando di sfruttare il tempo libero dal rally per un tuffo nel meraviglioso mare sardo ha dovuto abbandonare l’idea in quanto Giove pluvio ha fatto sentire la sua presenza praticamente ogni giorno. Pioggia che non ha stravolto solo i piani dei turisti e degli appassionati ma anche quelli dei team e dei piloti che si sono ritrovati a gareggiare su un fondo stradale spesso inzuppato dai violenti acquazzoni che qua e là si sono abbattuti sul percorso di gara (pure le premiazioni finali programmate sul lungomare sono poi state spostate all’interno causa maltempo).
Il molo di Olbia ha ospitato, come da tradizione, la carovana multicolore del WRC con gli stand dei team ufficiali e dei numerosi privati che hanno voluto mettersi in gioco in questa gara. I primi giorni della settimana sono stati dedicati alle ricognizioni e, nelle rituali interviste pre-gara, molti piloti da noi intervistati, alla domanda su quale prova temessero di più, hanno risposto la “Tantariles”, in quanto nuova per tutti e ricca di numerosi bumping (salti dovuti a dossi e avvallamenti) che fanno rimbalzare la vettura da ogni parte, oltre ovviamente alla lunga Monte Lerno, portata quest’anno a 50 chilometri.
Prima dell’inizio del rally era davvero difficile fare un pronostico, molti infatti erano i possibili papabili per la vittoria, a cominciare da Kalle Rovanpera, penalizzato però dal fatto di partire per primo con la sua Toyota Yaris GR e di spazzare quindi la strada agli altri concorrenti. Fra i favoriti sicuramente il suo compagno di squadra Sebastien Ogier, non assiduo frequentatore del campionato ma spesso vincente quando vi partecipa. Da tenere d’occhio anche il trio Hyundai: Dani Sordo, Thierry Neuville e Esapekka Lappi, nonché Ott Tanak con la non sempre affidabilissima Ford Puma. Molti di questi piloti hanno già vinto una o più volte la gara sarda e avevano quindi l’esperienza e la possibilità di ben figurare a Olbia.
Lo shakedown ha messo subito in evidenza la grinta e la determinazione del finlandese Esapekka Lappi che quest’anno sembra trovarsi molto con la Hyundai i20 N (fra l’altro, anche fra i più spettacolari nella guida), Lappi ha fatto segnare il miglior tempo al termine dei tre passaggi di Loiri Porto San Paolo, davanti a Thierry Neuville e Sebastien Ogier.
La prima prova, la “Olbia-Cabu Abbas” disputata nel tardo pomeriggio di giovedì, ricavata nella periferia di Olbia e presa d’assalto da una folla di spettatori, ha confermato lo stato di grazia del finlandese che si è aggiudicato la Prova Speciale davanti a Tanak ed a Neuville. La giornata successiva ha visto primeggiare in apertura Sebastien Ogier che si è poi alternato al vertice della classifica provvisoria con Lappi che chiudeva la giornata riportandosi al primo posto e Ogier all'inezia di 1 decimo di secondo, terzo Neuville a 18 secondi e 6.
Nel frattempo, più di qualcuno ha patito uscite di strada e danni meccanici, fra questi Gus Greensmith e Pierre-Louis Loubet (usciti di strada), e Dani Sordo, Oliver Solberg, Nikolay Gryazin ed altri ancora a cui sono state inflitte penalità per ritardi ai Controlli orari dovute principalmente a guasti meccanici causati dalle notevoli asperità del percorso. Difficoltà anche per Kalle Rovanpera che dopo una curva si è ritrovato davanti tre vacche colpendone una con il paraurti dopo aver schivato le altre due, danneggiamento del paraurti e alcuni secondi persi per lui mentre non si hanno notizie della vacca.
Da rilevare l’annullamento della PS 5 Tantariles 2 dopo il passaggio di appena 7 concorrenti a causa di alcune persone, sembra, in stato di ebbrezza che non hanno voluto spostarsi da una posizione pericolosa costringendo la Direzione gara ad annullare la prova. Un episodio increscioso che non fa bene al mondo del WRC e che ha in parte vanificato l’impegno dell’Amministrazione comunale di Padru (Comune su cui insiste la prova) che ha lavorato molto per riportare il rally sulle sue strade. Delusione e rabbia da parte del pubblico disseminato lungo gli oltre 10 km della prova che ha dovuto in buona parte attendere il passaggio di tutti i concorrenti in trasferimento prima di potersi muovere in quanto la Speciale non presenta strade di accesso agevoli; irritati anche i concorrenti che non hanno potuto effettuare la prova ma che l’hanno comunque dovuta percorrere con le difficoltà nel transitare a bassa velocità sul tracciato dissestato dal passaggio precedente (alcuni sono rimasti in panne in uno dei guadi presenti sul percorso; n.d.r.).
La giornata del sabato è continuata con la lotta fra il francese ed il finlandese, con Sebastien Ogier che non riusciva a scrollarsi di dosso Esapekka Lappi, forse pronto a superarlo e ad assaporare una meritata e splendida vittoria in terra sarda. Il colpo di scena è però avvenuto nella SS14 Erula - Tula 2 dove Ogier è uscito di strada per lo scivolamento del piede sul pedale del freno a causa delle scarpe sporche di fango da un precedente cambio gomme. Da quel momento Esapekka Lappi ha, come si suol dire, tirato i remi in barca (ordini di scuderia?) lasciando via libera a Thierry Neuville che ha chiuso la giornata in testa con 36.4 secondi su Lappi e 1 minuto e 50.7 secondi su Kalle Rovanpera.
Le ultime 4 prove della domenica rimanevano solo una formalità, le posizioni erano oramai delineate ed i distacchi troppo alti per tentare il colpaccio. Si partiva quindi la mattina con la SS16 Arzachena - Braniatogghiu 1 dove sembrava quasi si facesse a gara a chi andava più piano - così come nelle altre due prove successive - per preservare le gomme per la Power stage che, lo ricordiamo, assegna punti supplementari nella classifica finale e dove molti tentano il tutto per tutto per raggranellare qualche punticino. La classifica finale ha visto trionfare quindi, come da copione, Thierry Neuville seguito da Esapekka Lappi, mentre al terzo posto si è classificato Kalle Rovanpera, il giovane Kalle si è però imposto nella Power stage portando a casa i 5 punti preziosi del primo posto seguito da Tanak e Katsuta.
Si diceva solo una formalità, quindi, ma così non è stato per Adrien Fourmaux (Ford Puma Rally2) che è uscito di strada nella Power stage, senza procurare grossi danni alla vettura ma causando l’interruzione della prova per rimuoverla, quando era primo di WRC 2 con oltre mezzo minuto di vantaggio sul suo diretto inseguitore Andreas Mikkelsen che ha così ereditato il gradino più alto del podio di categoria. Un vero peccato per il team Ford M-Sport che stava già pregustando la prima vittoria in WRC 2 di una sua vettura con Fourmaux che invece gettava alle ortiche una vittoria oramai certa.
Sempre parlando di WRC 2 la lotta è stata serrata anche in questa occasione, Oliver Solberg (penalizzato dall’esplosione di un ammortizzatore), Sami Pajari, Teemu Suninen e lo stesso Adrien Fourmaux si alternati in testa alla classifica provvisoria fino al fattaccio di quest’ultimo, dietro a Mikkelsen (vincitore dei WRC 2, come detto, e quinto assoluto) hanno chiuso nell’ordine Teemu Suninen e Kajetan Kajetanowicz.
Sfortunati Dani Sordo (Hyundai i 20 N, ritiratosi nella SS 17)) e Takamoto Katsuta (Toyota Yaris GR, giunto infine al 40° posto dopo aver danneggiato la vettura in un guado), entrambi vincitori di una Prova speciale, che per problemi meccanici non sono riusciti a piazzarsi dove avrebbero meritato; difficoltà anche per Elfyn Evans, un problema meccanico nella SS 10 ha tenuto lontano dalla lotta per il podio. Poca fortuna anche per il giovane Pierre-Louis Loubet attardato da problemi al cambio della sua Ford Puma e poi penalizzato nella successiva partenza in Prova speciale dagli Stewards.
Primo fra gli italiani Matteo Gamba, navigato da Nicolò Gonnella, che ha portato la sua Skoda Fabia al 16° posto assoluto; bene anche Nicola Tali (21°) e Mauro Miele (26°) con gli altri connazionali a seguire.
Anche quest’anno sono stati moltissimi gli spettatori sull’isola giunti da ogni parte d’Europa ma anche oltre, segno che il rally - seppur non considerato fra gli sport più seguiti - muove una moltitudine di persone con il conseguente indotto economico per le località attraversate. Spettatori che sono stati tenuti a bada da Marshal appositamente ingaggiati per l’occasione, giovani ragazzi che hanno deciso di partecipare alla campagna di reclutamento promossa dall’organizzazione e che hanno sostenuto un breve corso di formazione per espletare l’incarico assegnatoli. I ragazzi hanno svolto con molta diligenza le mansioni che gli sono state impartite ma, secondo chi scrive, non conoscendo il mondo del rally non sempre erano consci delle specificità della disciplina e, in alcune occasioni, si sono trovati in difficoltà, ciò è dovuto probabilmente alla giovane età ma anche alla mancanza di esperienza e, soprattutto, della passione per questo sport, condizione imprescindibile per operare al meglio sui campi di gara.
Il prossimo appuntamento con il mondiale rally è previsto in Kenya dal 22 al 25 giugno, sarà un’altra gara dura e siamo certi che pure al Rally Kenya non mancheranno i colpi di scena.
Servizio a cura di Guendy Furlan - foto: Dario Furlan - #darionnenphotographer