Le donne fanno Rete e parlano di indipendenza economica

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Le donne fanno Rete e parlano di indipendenza economica

Cosa significa essere indipendente dal punto di vista economico: avere un lavoro retribuito, un conto corrente, essere in grado di pagare le spese correnti e quelle improvvise e magari riuscire a risparmiare una parte dei soldi.

Nel caso di una donna l'indipendenza economica assume un valore ancora più importante in quanto guadagnare sia come libera professionista sia come lavoratrice dipendente e poter disporre liberamente dei propri soldi, significa essere in grado di prendere autonomamente le decisioni che riguardano il proprio futuro. I dati che riguardano il Friuli Venezia Giulia evidenziano una disparità di genere un po' meno marcata rispetto al resto dell'Italia ma pur sempre presente (gli occupati hanno superato le 527mila unità, con una crescita dell'1,5% rispetto al 2023 e del 3,8% sul 2019. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 69,8%, mentre l'occupazione femminile è cresciuta di oltre l'8% rispetto a cinque anni fa. Si riduce il divario tra uomini e donne, con un gender gap che passa dal 15,9% all'11,6%).

La Rete al Femminile di Udine ha voluto fare il punto della situazione durante il convegno Stato interessante 2 - Crescita verso l'indipendenza economica svoltosi a Udine il 23 maggio.

Il plauso all'iniziativa è arrivato dalla assessora alle Pari opportunità del Comune di Udine Arianna Facchini che nei saluti inaugurali ha sottolineato come il lavoro sia fondamentale ed essenziale per la libertà che conduce all'indipendenza economica. La condivisione - ha continuato Facchini - rende le difficoltà meno gravose e anche grazie ai convegni come questo organizzati dalla Rete al Femminile ci si rende conto che i percorsi sono diversi ma gli ostacoli simili. L'assessora ha evidenziato che il fine della commissione pari opportunità è quello di promuovere una società al femminile più giusta, sostenibile e resiliente e si batte per la doppia preferenza di genere.

Il senso del convegno è tutto qui: role models per essere stimolo, suggerimento, esempio per chi vuole intraprendere un'attività dando voce e vita ai propri sogni. Chiara Canzoneri chef, Barbara Beltrame stilista, Marta Totis traduttrice assieme a Lara Cattarossi avvocata e Luisa Pace, queste ultime nella duplice veste di invitate e socie della Rete, hanno raccontato al pubblico presente nella sala della Casa della Contadinanza, le loro esperienze di vita.

L'incontro è stato moderato da Michela Daltin leader della Rete di Udine e Anna Piuzzi giornalista che hanno condotto il dibattito sottolineando ed evidenziando le caratteristiche di ciascuna ospite.

Diversi percorsi, storie, origini ma tutte le convenute, raccontando della propria attività imprenditoriale e del significato che per loro ha l'indipendenza economica, hanno evidenziato che grazie alla passione, alla propria ambizione, all'orgoglio, alla ferrea volontà di riuscire e al desiderio di realizzarsi, possono sentirsi soddisfatte dei risultati raggiunti. Anche se ancora c'è molto da fare.

Cosa ci si porta a casa dopo aver assistito al convegno? Sicuramente la voglia di fare e di mettersi in gioco e la speranza che tutta la società, istituzioni, scuola, famiglia, politica, imprese, comuni cittadini muova il suo agire verso la valorizzazione del genere femminile riconoscendo il fondamentale apporto che le donne forniscono al mondo, passato, presente e futuro.

Photo credits Barbara Rovere - Rete al Femminile di Udine