Nella seconda giornata di gara i finlandesi su Hyundai i20 N rispondono, sotto la pioggia, all’attacco di Ogier-Landais su Toyota GR Yaris. Ora sono divisi da appena 0.1’’. Terzi a 18.6’’ sull'altra i20 Neuville-Wydaeghe, in crescita. Suninen-Markkula leader di WRC2 su i20 Rally2. Sabato altre 8 prove per 133 km.
Olbia, venerdì 2 giugno 2023 – Una pazzesca seconda giornata di gara al Rally Italia Sardegna 2023 ha ribadito la leadership, estremamente sottile, di Esapekka Lappi e Janne Ferm. Il venerdì nel sesto round del FIA World Rally Championship è stato monopolizzato dal testa a testa tra i finlandesi su Hyundai i20 N Rally1, partiti al comando grazie all’iniziale successo sulla breve SS1 iniziale, ed i francesi Sebastien Ogier e Vincent Landais su Toyota GR Yaris Rally1, saliti in cattedra nella mattinata odierna. Uno scontro destinato a proseguire anche nelle due giornate conclusive del rally, che al momento, dopo sette prove speciali disputate e 347 chilometri percorsi vede la Hyundai di Lappi mettere il muso avanti alla Toyota di Ogier per appena un decimo di secondo, un’inezia.
Eppure la prestazione del pluricampione francese è stata magistrale durante la mattinata, che lo ha visto dominare il primo giro sul tris di prove “Tantariles”, “Terranova” e, soprattutto, la lunga “Monte Lerno”. Proprio la prova da 50 km ha spedito Ogier al primo posto all’intervallo, con un vantaggio di 16.3’’ su Lappi, complice anche una scelta di pneumatici conservativa da parte del pilota scandinavo, che ha risparmiato le “soft”. Strategia che ha pagato con l’arrivo, previsto, della pioggia che ha trasformato la terra in fango per il secondo passaggio. Al pomeriggio i ruoli si sono quindi invertiti, con Lappi che ha prima piazzato lo scratch sulla “Terranova 2” e ha poi capitalizzato il secondo passaggio sulla “Monte Lerno”, dove ha segnato il secondo miglior tempo e ha completato il controsorpasso. La parità di prove vinte, due ciascuno, sottolinea il sostanziale equilibrio tra Lappi e Ogier, aspettando l’intensa giornata di sabato.
Alle loro spalle hanno faticato a mantenere un ritmo costante le altre prime guide del Mondiale tra le Rally1, attente più ad evitare errori ed insidie piuttosto che a spingere. In questa sfida di resistenza è riuscito a ricostruire la sua classifica nella seconda frazione il belga Thierry Neuville con Martjin Wydaeghe sulla Hyundai i20, incisivo soprattutto sulla ripetizione della “Terranova”, dove ha piazzato lo scratch e ha guadagnato la terza posizione prima di rientrare ad Olbia con 18.6’’ di distacco dal vertice.
Lontano dai guai anche il leader del WRC, il finlandese Kalle Rovanpera con Jonne Halttunen su Toyota GR Taris, quarto a 46.1’’, limitato anche dal n°1 nell’ordine di partenza che lo ha costretto a partire per primo ad ogni prova. Alti e bassi invece per il compagno di squadra in Toyota, il giapponese Takamoto Katsuta con Aaron Johnston che ha realizzato il miglior crono sulla PS3 “Terranova”, ma successivamente ha fermato la sua Toyota GR Yaris Rally1 su una roccia nella fase finale della Monte Lerno. Il nipponico è comunque riuscito a ripartire senza particolari danni e a rientrare in assistenza in quinta posizione, mantenuta poi nella seconda fase.
Una foratura all’anteriore destra nel finale della SS7 “Monte Lerno” ha appesantito il distacco, già consistente, dei britannici Elfyn Evans e Scott Martin su Toyota, scivolati al sesto posto con oltre 1’ di margine da Lappi.
Quattro secondi alle loro spalle, limitata sin dalla prima speciale da noie di natura elettrica la performance dell’estone Ott Tanak, che insieme a Martin Jarveoja sulla Ford Puma Rally1 ha chiuso la giornata in settima posizione.
Le altre tre posizioni della top ten propongono lo scontro per il vertice nel WRC2. L’ultima speciale sul tratto “Monte Lerno” ha rimescolato le carte anche in questo caso, quando il finlandese Teemu Suninen con Mikko Markkula su Hyundai i20 N Rally2 è rimasto fermo dopo 21 chilometri di prova, prima di ripartire e portarla a termine con oltre 3’30’’ di ritardo. Al comando della categoria cadetta è salito il connazionale Sami Pajari con Enni Malkonen su Skoda Fabia RS Rally2, con 6’’ di vantaggio sui francesi Adrien Fourmaux e Alexandre Coria su Ford Fiesta MKII e 13.1’’ sull’altro equipaggio finlandese formato da Emil Lindholm e Reeta Hamalainen, anche loro sulla Skoda.
Tra i piloti che hanno vissuto disavventure nella giornata, da segnalare anche Dani Sordo sulla Hyundai i20, che nella parte conclusiva della prova lunga si è capottato e ha danneggiato l’anteriore. Lo spagnolo, nonostante il parabrezza rotto, ha portato a termine la speciale ed è rientrato in assistenza per sistemare i danni. Il suo distacco dal primo posto è lievitato però oltre i 3’. Ancor più sfortunato il francese Pierre Louis Loubet, su Ford Puma Rally1, terzo assoluto fino alla SS6 nella quale si è ritrovato bloccato allo start da una noia al cambio, che gli ha causato 3’ di penalità. Nella speciale successiva un problema allo sterzo lo ha indotto all’uscita di strada, quindi allo stop forzato.
Il miglior equipaggio italiano dopo le prime due giornate è quello formato dal pilota bergamasco Matteo Gamba e dal navigatore cuneese Nicolò Gonella, al ventiquattresimo posto assoluto su Skoda Fabia RS Rally2, seguiti dal varesino campione in carica nel WRC2 Masters Mauro Miele, sempre coadiuvato da Luca Beltrame su Skoda, che si conferma come riferimento tra i gentleman driver.
FIA WRC Junior | Piuttosto combattuto il terzo round del FIA Junior WRC, la serie giovanile che ha portato allo start otto equipaggi provenienti da tutto il Mondo, in corsa sulle Ford Fiesta Rally3 di M-Sport. Anche in questo caso a determinare la classifica sono stati i due passaggi sulla Monte Lerno, che hanno causato diverse forature a tutti i protagonisti. Il primo di questi ha lanciato in testa il paraguaiano Diego Dominguez, capace addirittura di mettere 2’ tra sé e i rivali nella SS4. Le due prove successive sono state affrontate in trasferimento per gli equipaggi dello Junior, prima dell’ultima speciale che ha ribaltato il parziale a favore dell’irlandese William Creighton, secondo in prova dietro allo spagnolo Raul Hernandez, ma ultimo leader della giornata con 55’’ di vantaggio proprio su Dominguez, anche lui rallentato nel finale da una doppia foratura che gli ha fatto perdere 3’.
Domani, sabato 3 giugno, si prevede un’altra giornata piuttosto intesa. Una fatica simile a quella del venerdì con altri 133,62 km cronometrati, stavolta frammentati in due giri sui quattro tratti diversi: la classica “Coiluna-Loelle” (16,28 km – SS8 ore 8:05, SS12 15:05), “Su Filigosu” (19,57 km – SS9 ore 9:03, SS13 16:03) con l’iconico passaggio nel guado, quindi “Erula-Tula” (21,92 km – SS10 ore 10:08, SS14 17:30) altra prova conosciuta, la più lunga della giornata, per poi concludere ogni sezione con la più breve “Tempio Pausania” (9,04 km – SS11 ore 11:22, SS15 18:44). Si tratta inoltre della giornata di gara più lunga, non un dettaglio da sottovalutare visto che gli equipaggi lasceranno Olbia alle 6.50. Poi torneranno per il primo intervallo nel Parco Assistenza dalle ore 13:10, mentre l’ultimo ritorno ad Olbia è previsto dalle 20.07. Ma tutto si deciderà domenica, con le due ripetizioni delle prove “Arzachena -Braniattogghiu” e “Sardegna”, che diventerà Power Stage per il gran finale del Rally Italia Sardegna.
Comunicato stampa Rally Italia Sardegna - Foto Dario Furlan #darionnenphotographer